Sento qualcuno bussare alla porta della mia stanza, mi chiedo chi sia, sono le otto di sera e di solito sono tutti nelle proprie stanze dato che domani ci sono le lezioni.
Appena apro la porta trovo Harry che mia scruta, non si percepisce più il verde chiaro dei suoi occhi, ma un verde più scuro.
Esco dalla stanza per poter stare da soli noi due dato che con me c'è Jade, allontanandomi di pochi passi dalla porta.
«Perché sei qua? Non dovresti essere a fare... Quella cosa?» corrugo la fronte.
«Volevo darti la buonanotte dato che fino a domani non ci vedremo.» mi dice.
Gli sorrido e faccio congiungere le mie labbra con le sue con un gesto fulmineo.
Mi bacia con più foga spingendomi leggermente al muro e poggiando le mani sul muro ai lati della mia testa.
Riesco a percepire quanto questo bacio gli serva, quanto abbia bisogno di sentirmi in questo momento.
«Ti amo tanto.» mi dice dopo essersi staccato; ha le labbra leggermente rosse e sorrido a quella vista.
Gioco qualche secondo con i lacci del cappuccio della sua felpa grigia, poi gli rispondo: «stai attento.» lo avverto.
Annuisce e mi bacia ancora le labbra finché non lo vedo scomparire giu per le scale e vedendo la sua macchina uscire dal campus sospiro e rientro in camera.
Harry
La baracca in cui si trova il mio capo dista a qualche minuto dal campus, ricordo questa strada perfettamente sebbene io non ci vada da quasi due mesi.
Appena svolto nella strada sterrata e immersa nella foresta, inizio a passarmi una mano tra i capelli con frequenza.
Non so cosa mi aspetterà questa volta: è sempre una sorpresa ed io odio le sorprese.
Quando raggiungo la baracca in fondo alla via, parcheggio l'auto e mi dirigo verso il grande portone in legno e busso.
Che cazzo busso?
Sto andando dal mio capo per fatti di droga, perché cazzo non sto prendendo a calci questo fottuto portone?
Dio, sto diventando irascibile.
Questa situazione mi sta frustando parecchio.
Apro il portone e ricordo la casa quasi perfettamente: le pareti abbattute per creare una grande stanza, alcuni divani sfasciati in qualche angolo della stanza su cui si potrebbe trovare ancora droga dell'anno scorso.
Le finestre rotte che fanno penetrare l'aria ancora troppo fredda, il pavimento che cigola a causa delle assi di legno mal ridotte.
L'intonaco scrostato e il lampadario che penzola dal soffitto, anche al buio riesco a vedere quanta polvere ci sia sopra.
«Harry.» mi volto e vedo una figura alta e slanciata in fondo alla stanza, è nella penombra e non riesco a vedere il volto; ma la voce roca mi basta per capire chi sia.
«Oh Harry, non ci vediamo da due mesi.» fa qualche passo nella mia direzione e la luna riesce ad illuminargli il viso.
Quella grossa cicatrice sullo zigomo mi fa sempre effetto, anche se ce l'ha ormai da tre anni.
I suoi occhi scuri mi osservano attentamente, come la prima volta che entrai a far parte di questa compagnia.
«Che vuoi Josh?» chiedo seccato.
«Voglio fare una chiacchierata con te, Harry. Come normali amici, no? Non ci vediamo da molto. Vieni, siediti.» mi accompagna in uno di quei divani rotti e impolverati, ma non ci faccio caso e mi siedo.
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My drug » h.s.
Fanfiction[...] Le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la vedo sorridere e poi passarsi la lingua sulle labbra per ammorbidirle. Non resisto più, il mio autocontrollo è sotto zero: le prendo il viso fra le mani e la bacio, chiedendo con la lingua...