31 - fourth day in paris

1.5K 56 0
                                    

Caroline

Quando mi sveglio, Harry, è ancora aggrappato a me e sorrido a quella vista.

Non so perché, ma decido di prendere il telefono appoggiato sopra al comodino e apro la fotocamera.

Scatto una foto a noi due: la mia faccia non si vede, si nota solo il mio sorriso e, appoggiato al mio petto, la testa di Harry con i numerosi riccioli scompigliati.

Adoro questa foto, mi piace tantissimo la tranquillità che trasmette: non si nota il casino che siamo assieme.

Il riccio mugugna qualcosa mentre si sveglia e ridacchio leggermente vedendolo in quello stato.

«Che ore sono?» mi domanda, ma nemmeno io lo so.

Sul telefono noto che sono le dodici e mezzo del pomeriggio; abbiamo dormito davvero tanto.

Strano, siamo andati a dormire presto rispetto alle altre sere.

«Saltiamo pranzo, andiamo a mangiarci qualche schifezza in giro per la città.» mi dice, dopo avergli detto l'ora.

Sorrido a quella proposta, mi piace l'idea che ha avuto, così mi precipito in doccia per lavarmi.

Questi quattro giorni stanno andando a meraviglia, mi sento rilassata e senza nessuno stress.

Sono contenta che sia successo, che io e Harry stiamo -quasi- insieme e mi piace passare del tempo con lui.

È sempre molto dolce e premuroso; spero che il ritorno a Worcester non rovini la nostra allegria e il nostro andare d'accordo dato che, prima di questa vacanza, avevamo dei litigi frequenti, anche solo per delle sciocchezze.

Spero che la storia tra me e Harry duri, lo amo troppo e non saprei come fare se da un momento all'altro se ne andasse via da me.

Mi ritorna in mente quel lavoro che gli aveva ordinato di fare il suo capo, diamine perché è entrato in quella compagnia?

Sento gli occhi lucidi, non riesco a tranquillizzarmi nel pensare che potrebbe finire in guai seri o anche morire.

Potrei ritrovarmi non più Harry, ma Harry in una bara e Dio mio se farebbe male, non poterlo vedere ogni giorno sarebbe un dolore tremendo.

Ormai non mi trattengo più, le lacrime sono già scese e ho iniziato a singhiozzare talmente forte che il riccio è entrato per controllare cosa sia successo.

«Caroline? Che succede?» il suo tono risulta preoccupato e mi scappa un sorriso.

Mi asciugo le lacrime velocemente mentre accenno un: «È tutto apposto.» un po' troppo sforzato.

«Non credo.» chiude la porta alle sue spalle e si avvicina a me.

Per mia fortuna ho deciso di lavarmi nella vasca idromassaggio, non può vedermi perché c'è la schiuma sopra l'acqua e tiro un sospiro di sollievo.

Harry si siede per terra e mette una mano dentro l'acqua creando delle piccole ondine: mi piace vederlo così sereno, anche se ora è preoccupato per me.

«Dimmi cosa succede.» forse glielo dovrei dire, deve sapere che mi porto addosso una paura del genere; ma potrebbe anche ridermi dietro e prendermi per stupida.

«Caroline puoi fidarti, lo sai? Ce lo siamo sempre detti: tu ci sei per me, io ci sono per te.» a quelle parole sospiro, forse ha ragione.

«Ho paura per te.» mi metto una mano fra i capelli. «Per la tua vita Harry, il tuo capo e il fatto della droga, non posso sopportare che potresti morire da un giorno all'altro e mi sento male a pensare che potresti non esserci più.» rincomincio a singhiozzare, mentre allunga una mano e mi asciuga una lacrima.

My drug » h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora