«Harry ha dovuto subire un'operazione alla spalla sinistra, ora è sotto osservazione ma le sue condizioni non sembrano gravi dopo essere stato ricoverato. Gli servirà qualche giorno di riposo, vi chiediamo di poterlo lasciare qui, il trasporto fino a casa potrebbe peggiorare la situazione.» l'infermiera sputa parole velocemente, mentre tutti ascoltiamo attentamente.
«Possiamo vederlo?» chiedo immediatamente, dopo che l'infermiera ha finito di spiegare le condizioni di Harry.
«Mi spiace, ha perso molto sangue e ora deve riposarsi, domani pomeriggio potrete vederlo.» tutti annuiamo silenziosamente ed io mi risiedo sulla sedia, osservando la porta bianca in fondo al corridoio; forse si trova lì.
«La polizia.» indica alcuni agenti in fondo alla sala. «Vorrebbero farvi qualche domanda, per sapere com'è andata la vicenda.»
«Oh, ma nessuno di noi...»
«Andiamo a bere qualcosa, Chris.» la madre di Harry ferma la mia in tempo, prima che riesca a dire qualcosa in più.
La prende per mano e si dirigono in fondo ad una sala accanto a questa, si riescono a sentire i tacchi bassi di mia madre picchiettare sul pavimento.
Io e Logan ci guardiamo qualche secondo, poi annuisce e aspettiamo silenziosamente che i poliziotti arrivino verso di noi.
«Buonasera, siete amici del paziente?» annuiamo con la testa.
«Sapete qualcosa di quello che è accaduto?» uno di loro tre tiene in mano un taccuino blu su cui annota qualcosa.
«Beh.» inizio a dire. «Io e Logan eravamo andati con lui in una casetta di legno che si trova a Cliver Street e poi ce ne siamo andati, Harry è rimasto da solo, aveva detto che doveva finire di fare una cosa, non ci ha spiegato che cosa di preciso. Noi ce ne siamo andati, abbiamo saputo dell'accaduto poco fa.» mento.
Non potrei mai dire a degli agenti di polizia la verità: oh beh Harry era venuto a salvarmi insieme a Logan perché il suo capo, della compagnia in cui spaccia, mi ha rapita e imbavagliata sarebbe assurdo.
Annuisce senza dire nient'altro, si limita a scrivere sul taccuino scuro.
«Abbiamo visto che ha qualche precedente penale: corse clandestine, guida in stato di ebbrezza, risse e spaccio di droga. Pensate che una di queste cose che ho appena elencato possano collegarsi al suo incidente?» io e Logan ci guardiamo, poi ci rigiriamo e in modo sincronizzato scuotiamo la testa.
Un minuto di silenzio cala tra di noi, poi l'agente chiude il taccuino; «Grazie.» dice e poi se ne va fuori dall'ospedale seguito dagli altri due agenti, lasciandoci da soli.
Accenniamo un sorriso e ci risediamo sulle sedie: «Forse è meglio se ritorniamo domani mattina, mh?» domanda il biondo, voltandosi verso di me con aria interrogativa.
Annuisco silenziosamente, mi volto a vedere mia madre con addosso una coperta in lana beige, avrà sicuramente freddo, alla sera la temperatura cala drasticamente e non mi sembra che sia molto vestita.
La madre di Harry ci fa cenno che è tutto okay, così io e Logan usciamo dall'ospedale e ci dirigiamo verso la sua auto.
Mentre cammino per il parcheggio, mi sembra di sentire le gambe cedere, non credevo che avessimo parcheggiato l'auto così distante.
Dopo un paio di minuti la troviamo, c'erano molte auto e il parcheggio era parecchio grande, i lampioni non aiutavano molto nel nostro intento di ritrovarla.
Il biondo sbuffa appena entra nell'auto, questa volta non accende la radio, si sentono solo alcune goccioline di pioggia cadere sui finestrini e sul parabrezza.
Mi sfrego le mani sulle braccia, la coperta che ho tenuto addosso non mi tiene molto caldo, rabbrividisco notando che sul cruscotto, accanto alla radio, vengono segnati dieci gradi.
Logan continua a guidare silenziosamente, la poca luce della luna si imprime sulle sue occhiaie, probabilmente le ho anche io.
Gli rende i capelli più chiari sulla cute, dove solitamente sono mori, gli occhi sono grigi e freddi.
Le mani hanno le nocche rosse e fanno fatica a reggersi al volante dell'auto, probabilmente anche lui ha freddo dentro alla sua maglia nera a maniche corte.
Gli alberi, fuori dal finestrino, scorrono veloci, quasi non riesco a vederli, ma percepisco le loro chiome che si dirigono tutte da una parte a causa del vento estivo ma freddo.
Arriviamo nel vialetto dell'appartamento di Logan, le ruote sfregano sui ciottoli provocando una leggera nebbiolina.
Entriamo silenziosamente, gli unici rumori che si odono sono il tintinnio delle chiavi che sbattono fra di loro e lo strisciare dei nostri piedi sul pavimento.
«Non so se riuscirò a dormire, sono in ansia per lui, per tutti.» sbuffa. «Ma dopotutto è andato meglio del previsto.» si avvia verso la cucina ed io lo seguo.
«Vuoi del té caldo? Sembri avere un po' freddo.» mi accenna un piccolo sorriso, mentre prende una ciotola con delle bustine di tè all'interno.
«Sì, grazie.» mi accomodo a tavola e aspetto che finisca di preparare la nostra bevanda calda mentre lo guardo silenziosa.
Mi poggia sul tavolo la tazza che riecheggia rumorosamente nella stanza, Logan trascina la sedia e si siede davanti a me, mescolando il tè molto lentamente, il vapore esce incessantemente.
«Grazie di tutto.» dico silenziosamente, quasi per paura di svegliare qualcuno, che ovviamente non c'è.
«E di cosa?»
«Di essere sempre disponibile ad aiutare sia me, sia Harry. Anche stasera ci hai aiutati, mi hai portata via, lo hai accompagnato a quella baracca e anche sei mesi fa, lo avevi accompagnato a fare quel piano, ricordi?» sorrido. «Sei sempre stato molto gentile con noi, sono contenta di avere una persona come te al mio fianco.»
Logan mi sorride teneramente e si alza per venire verso di me e abbracciarmi: «Oh, cara dolce Caroline.» mi stringe fortissimo e parla con una vocina strana, quasi da femminuccia che mi fa leggermente ridere.
«Faccio di tutti pur di vedere le persone a cui voglio bene felici, non c'è bisogno di nessun ringraziamento, anche voi avete fatto tanto per me.» riprende a parlare normalmente, guardandomi in viso.
Ricambio l'abbraccio, poggiando la testa nell'incavo del suo collo, riesco a sentire i muscoli pulsare.
«Ti voglio bene.» gli dico.
«Anche io.» risponde, baciandomi la guancia e scompigliandomi i capelli con la mano.
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My drug » h.s.
Fanfiction[...] Le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la vedo sorridere e poi passarsi la lingua sulle labbra per ammorbidirle. Non resisto più, il mio autocontrollo è sotto zero: le prendo il viso fra le mani e la bacio, chiedendo con la lingua...