32 - first time

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Sento Harry uscire dal bagno, ormai ho preparato entrambe le valigie, ho solo lasciato sulla scrivania alcuni indumenti ben piegati da mettere domani mattina.

Quando Harry va verso il letto per prendere il telefono appoggiato al comodino li accanto, noto che ha solo un asciugamano stretto in vita.

Mi piace sempre vederlo così, è tremendamente bello, con il petto umido e i tatuaggi ben in vista.

Quando si volta verso di me nota che lo stavo guardando e allora abbasso immediatamente lo sguardo, ritornando a sistemare delle altre cose.

«Mi stavi guardando?» anche se non lo guardo in faccia, percepisco il suo sorriso sul viso e ridacchio dopo che ho scrollato le spalle come per far finta di nulla.

«Sei arrabbiata con me perché dobbiamo ritornarcene?» mi domanda a bassa voce, avvicinandosi a me e prendendomi il viso fra le sue grandi mani calde.

«Non sono arrabbiata, sono piuttosto delusa.» abbasso lo sguardo e lascio la sua presa dal mio viso, non riuscirei a restare concentrata se mi tiene in quel modo.

Quando si avvicina a me non riesco mai a controllarmi, riesco sempre a fargli vincere le nostre guerre.

«Sei delusa da me? Da quello che faccio?» sospiro.

«No Harry.» alzo finalmente lo sguardo. «Non sono delusa da ciò che fai, forse sarebbe meglio dire che sono preoccupata per te. Voglio dire che sono delusa da tutto, che mi sarebbe piaciuto rimanere qua ancora per un paio di giorni, stavamo così bene assieme ed è successo questo.» lo guardo negli occhi aspettando una sua risposta, ma tarda ad arrivare.

«Ero stupido, avevo sedici anni e non sapevo cosa stavo facendo.» corrugo la fronte, non capendo a cosa si stia riferendo.

«Mi sono messo in questa compagnia del cazzo senza nemmeno sapere in che guai mi sarei messo, mi importavano solo i soldi e la droga, solo l'anno scorso ho capito in che merda mi sono messo e non riesco più a tirarmene fuori.» conclude, sedendosi sul letto e facendomi capire meglio ciò di cui stava parlando.

«Mi fa male sapere che anche tu hai provato quella roba, davvero. Non voglio perdere anche te.» mi avvicino a lui e gli sorrido leggermente come per ringraziarlo per quelle parole.

«Ho provato e sono stata una stupida, non lo faccio da ormai tre mesi e non ne sento nemmeno il bisogno, è stata solo la prima volta e prendendoci la mano avrei voluto continuare a farlo, ma ho trovato qualcuno che mi facesse capire che c'era qualcos'altro che poteva rendermi felice.» dico, sedendomi a gambe incrociate ai piedi del letto, di fronte ad Harry.

«Chi ti ha fatto cambiare idea?» mi chiede.

Rido alla sua ingenuità: «tu stupido.»

Lo vedo sorridermi ed io ricambio.

«Sono fiero di te, dello sforzo che hai fatto.» si ferma qualche secondo.
«Vorrei che anche tu fossi fiera di me.» abbassa lo sguardo.

«Non ho mai detto di non esserlo, sono fiera di te, di tutto. Non vai a letto con la prima che ti capita, ti stai aprendo di più a me raccontandomi quello che ti è successo, mi stai rendendo la ragazza più felice del mondo. Perché non dovrei essere fiera di te?» chiedo, poggiando la mano sul suo ginocchio.

«Quello che faccio non è giusto e il passato non si dimentica, no? Ho pur sempre fatto sesso con quelle ragazze anche se ora non lo faccio più, ti ho pur sempre trattata male anche se ora ti amo da impazzire. Possono passare anche anni ma a quello che ho fatto non posso più rimediare.»

«Pensala come vuoi, io sono fiera si te.» dico, girando la testa da un lato e cercando il suo viso nascosto dai capelli.

Ride a quella scena e mi prende il viso fra le mani, scrutandomi le labbra per qualche secondo.

Gli sorrido dolcemente e mi lascio baciare dalle sue labbra morbide che si muovono con precisione.

Mi alza da terra ritrovandomi in piedi davanti a lui: «Posso rimediare ad una cosa?» mi sussurra sulle labbra, provocandomi dei brividi lungo la schiena.

«A cosa vorresti rimediare?» il mio respiro è irregolare, questa distanza così ravvicinata mi sta uccidendo lentamente.

«Voglio rimediare alla tua prima volta.» dice, prendendomi il mento tra due dita e alzandomi leggermente il viso. «voglio che ti ricorderai questa sera come la tua prima volta, scordati di ciò che è successo qualche giorno fa.»

Annuisco con il capo e lo guardo nei suoi occhi verdi: è bellissimo.

Mi accarezza il viso e mi bacia delicatamente, per poi proseguire il bacio con più foga.

Poggio le mani al suo petto e le lascio scivolare su di esso, mentre lui inizia ad accarezzarmi la schiena da sotto la maglietta.

Mi sfila la maglia e mi spinge leggermente verso il letto, facendomi cadere su di esso e ritrovandomi Harry sopra di me.

Inizia a giocherellare con la coppa del reggiseno, poi decide di levarlo quindi inarco la schiena per facilitare il tutto e lo levo definitivamente.

Inizia ad accarezzare i miei seni, mentre poco dopo mi sfila anche i pantaloni.

Levo il nodo all'asciugamano e glielo tiro via di dosso, cacciandolo in un angolo qualsiasi della stanza.

Impugno la sua intimità e inizio a fare su e giù con la mano, fin quando non decide di fare lo stesso con la mia intimità.

Dopo alcuni minuti, mi sfila definitivamente le mutandine bianche e, dopo aver preso un preservativo dal comodino, inizia con delle spinte leggere che si fanno sempre più veloci; mentre sussurriamo i nostri nomi a vicenda all'orecchio dell'uno e dell'altro.

Fin quando non si stende accanto a me e mi bacia le labbra.

«La mia miglior prima volta.» gli dico, poggiando la testa sulla sua spalla.

«La prima volta che faccio l'amore.» sorride.

Mi sta facendo capire quanto lui ci tenga a noi due e sono felice che sia così.

Sono contenta che mi abbia detto una cosa del genere in un momento del genere.

Tutte le altre ragazze non erano nulla per lui; tralasciando Holly, ma con lei non avevano fatto nulla, Harry mi aveva detto che voleva aspettare per il suo bene.

Quindi sono davvero contenta di essere stata la prima ragazza con cui abbia fatto l'amore.

My drug » h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora