Mi volto verso Caroline; papà?
Papà?
Che diamine ci fa suo padre in ospedale?
«Ciao tesoro, vorrei parlare un attimo con lui.» si schiarisce la gola. «Harry.» si corregge.
«Papà, che succede?» Caroline si alza dal letto, andando verso il padre con la fronte corrugata.
«Stai tranquilla, vai pure fuori.» le poggia una mano sulla spalla e le accenna un sorriso: che vuole da me?
Caroline annuisce e si dirige alla porta chiudendosela alle spalle; suo padre si siede su una delle sedie bianche in plastica vicino al letto e guarda per qualche secondo il pavimento, forse sta cercando le parole giuste.
«Sono Matthew.» mi porge la mano dove ha intorno un orologio d'oro, con insicurezza gliela stringo: «Harry.»
«Dovrei parlarti di alcune cose.» si compone meglio sulla sedia e faccio lo stesso, sento il cuore balzarmi in gola.
Forse non accetta la relazione tra me e Caroline, forse sa dei miei precedenti, forse mi sbatterà in galera.
«Non aver paura, so tutto, ma non ho brutte intenzioni.» cerca di rassicurarmi, fallendo.
Finché non saprò di cosa si tratta non riuscirò a stare tranquillo davanti ai suoi occhi celesti.
«So cosa è successo quest'anno, e so cosa è successo in passato. Incominciando dall'inizio del campus mh vediamo... Caroline è sempre stata una ragazza brava sia a scuola sia con le persone, sapevo benissimo che, però, andava alle feste dove beveva e fumava, ma non ho mai voluto dirlo a sua madre, chissà come sarebbe andata a finire.» sghignazza silenziosamente scuotendo la testa.
«Da quando ha iniziato il campus, anche solo per quelle poche volte che riuscivo a vederla, mi sembrava più strana del solito. All'inizio era scontrosa, rispondeva male alcune volte, pensai che fosse lo stress a causa della scuola. Dopo qualche mese è cambiata completamente, quando la vedevo mi sembrava la ragazza più felice del mondo, mi parlava spesso del campus e di quanto si trovasse bene...» il battito del mio cuore incomincia a battere sempre più forte, non capisco ancora fino a dove vuole arrivare, ma ho in mente di ascoltarlo fino alla fine pur di scoprire cosa ha in mente di dirmi.
«Poi non l'ho più sentita e nemmeno sua madre, mi disse che si sentiva con un ragazzaccio. Ovviamente mi preoccupai, voglio bene a mia figlia e le auguro il meglio, non volevo che andasse in qualche guaio.
Chiesi a qualche mia guardia personale di seguirla ovunque vada, volevo scoprire cosa stava succedendo e, che tu mi creda o no, ci sono riuscito.
L'ho pedinata per più di sei mesi, l'ho seguita in ogni angolo del campus o della città; ovunque andasse, lì c'erano le mie guardie a spiarla.
So che può essere da idiota fare una cosa del genere, è qualcosa che farebbe una persona troppo possessiva con le persone, ma io non sono così.
L'ho fatto perché le voglio bene e pensare che possa essere andata in qualche guaio per colpa di qualche ragazzaccio, come li chiama la madre di Caroline, mi faceva veramente alterare.» ascolto attentamente tutto ciò che mi ha appena detto: quindi quei furgoni non centravano nulla con Josh!Scuoto la testa un paio di volte, non ci posso nemmeno credere a quello che mi ha detto, sono alquanto sconvolto.
Che mi dirà ora?
Che non vuole vedermi con sua figlia?
Che sono un'idiota perché non faccio altro che fare sbagli?
«Appena ho saputo di chi si trattava, ho pensato subito che non poteva essere vero. Ti conosco, so dei precedenti penali che hai avuto in passato. Pensere che Caroline, anche se pur lei non è più quella di una volta, si fosse messa con un ragazzo che ha combinato tutte queste cose e che, per di più, fa uso di droga... Avrei voluto sbatterti in prigione anche se non ci fosse stato un valido motivo per farlo. Avrei voluto allontanarti da lei per poterla proteggere da tutto e tutti, ma pian paino vidi che servivi tu a proteggerla e non io.
Tutti i guiai in cui vi siete messi e tutte le stupidaggini che avete fatto, so tutto e so quanto tu ti sia sforzato per far andare per il verso giusto tutto quanto.
Quindi, non sono venuto qua per sbatterti in prigione o per tirarti fuori tutta la droga che hai nelle tasche, si fa per dire; sono venuto qua per dirti grazie, grazie di aver protetto mia figlia e di averla amata più di quanto avrei dovuto fare io.
Se la madre di Caroline è ancora dubbiosa su di te, caro mio, stai tranquillo perché io so che sei un ragazzo in gamaba e che dagli errori hai imparato.
Ora non so che fai, se spacci o sniffi ancora droga, non so se hai ancora rubato qualcosa, non so se corri ancora in macchina lungo le strade della città; e sinceramente non lo voglio nemmeno sapere.
Voglio solo sapere da te che la proteggerai ancora, che la amerai ancora quanto l'hai amata la prima volta che vi siete baciati, voglio essere sicuro che ci sia una figura maschile accanto a lei a farle sentire che non è sola e che tutto andrà per il vesrso giusto.
È una città complicata questa, i guai si susseguono uno dietro l'altro e la polizia è sempre pronta ad agire, voglio sapere che lei sarà al sicuro in questa città oscura perché ci sarai tu accanto a lei.» sgrano leggermente gli occhi, non me l'aspettavo, non lo avrei minimamente immaginato.Se il padre di Caroline mi sta chiedendo di proteggerla anche dopo aver saputo di tutto ciò che ho fatto in passato, anche sapendo che di guai ne posso fare ben altri, beh, allora lo farò, la terrò accanto a me ogni secondo della mia vita, la proteggerò da tutti e tutti se è questo quello che vuole.
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My drug » h.s.
Fanfiction[...] Le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la vedo sorridere e poi passarsi la lingua sulle labbra per ammorbidirle. Non resisto più, il mio autocontrollo è sotto zero: le prendo il viso fra le mani e la bacio, chiedendo con la lingua...