Federico.
"Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo, con il tuo santo aiuto, di non offenderti mai più."
Ci fu un minuto di silenzio che sembrò durare un'eternità. Andrea sbatteva i denti come per volermi mordere le dita, e gocce fredde di sudore mi colavano lungo i fianchi e sul petto nudo.
"Se qualcuno ha paura di assistere all'esorcismo," pronunciai ad alta voce "parli ora o taccia per sempre."
Chiusi gli occhi, chinai il mento sul petto e distesi le braccia in alto, con i palmi delle mani rivolti al soffitto.
"Non meravigliatevi se Andrea bestemmierà o dirà parolacce, il demone che c'è in lei non si farà nessuno scrupolo. Adesso mettetevi in ginocchio, tenendovi per mano, e nelle vostre menti ripetete l'atto di dolore."
Rilassai ogni parte del corpo, una dopo l'altra, ed entrai in uno stato di trance profonda. Il demone si dimenò sulla poltrona, scalciando come un bambino capriccioso e intonando un lamentoso grido. Il respiro affannoso.
Senza perdere tempo, spalancai le palpebre e mi rivolsi a Dio: "Signore, sono nulla al tuo cospetto, e molto debole davanti alle potenze infernali. Per la dignità di cui mi hai rivestito per la tua misericordia, per le preghiere dei presenti e per la tua vittoria su Satana, fa che io possa dominare il maligno spirito, e permetti che egli restituisca l'anima della nostra cara amica Andrea al suo corpo, così da estinguersi per sempre".
Andrea mi fissò con occhi sanguigni, contorse il collo a più riprese e agitò spasimante le braccia e le gambe, bestemmiando contro il Signore e la Madonna. Con l'indice della mano destra toccai le sue labbra e subito tacque. Poi, poggiando la mano sopra il suo capo, in segno di dominio come Ministro del Signore, esclamai: "Se Dio me lo concede, dimmi il tuo nome!".
Il demone strinse le labbra fino a farle diventare una sottile linea bianca; vene violacee sbucarono sulle tempie e sulla fronte, e la faccia divenne color prugna. Egli agitò il collo a scatti e rimase in silenzio fino a quando poté trattenere il respiro, dopodiché esplose in una tosse convulsa, e dalla bocca fuoriuscì un serpente di fumo nero. Questi si dissolse nell'aria, riducendo al minimo l'ossigeno nella sala. Portai una mano alla gola e mi sembrò di soffocare, ma solo per qualche secondo.
"Io non ho alcun nome, infame!" urlò il demone, buttando indietro la testa con un ghigno beffardo. "Sono una serva fedele a Satana, figlia di Lilith, la vergine nera."
Udito ciò, dissi ai presenti: "Invochiamo l'Arcangelo San Michele, il vincitore di Satana!".
Strinsi il cranio di Andrea con le dita, prima piano, poi sempre più forte, e lo spinsi verso di me, dunque in basso. Il suo viso divenne pallido di colpo e le vene violacee sparirono.
"San Michele Arcangelo, difendici in questa battaglia, vieni in nostro aiuto contro la malizia e le insidie del demonio, e fa che Dio eserciti su di lui il suo impero."
"Michele!" gracchiò il demone, indignato. "Lurido traditore! Lurido traditore!"
Un brivido mi scosse la mano, che per un attimo balzò via dalla testa di Andrea. Subito, la fiondai di nuovo sui suoi capelli sporchi di terra, e li afferrai con violenza, infilzandoli tra le dita.
"Schiava di Satana, allora dimmi! Chi ti ha mandato e perché lo ha fatto?"
Il demone batté i piedi sul pavimento e le vibrazioni si cosparsero dal suolo alle pareti, fino al soffitto. Tonfi profondi mi fecero vacillare.

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Ricordi di un mondo passato (Cartaceo)
FantasyIl romanzo è stato pubblicato da Lettere Animate in formato digitale e cartaceo. La versione su wattpad è completa e gratuita. Limitarsi a credere a ciò che i nostri occhi vedono, non è come sostenere che l'acqua esiste solo per dissetarci? Sin...