Antico Egitto - Giorno Tre
Pietro.
Il buio e la luce dell'universo svanirono alle mie spalle. Mi sentivo un tutt'uno con il mio pianeta, come se il vento sfrecciasse attorno al mio corpo ma, anziché rallentarlo, lo avvolgeva in uno scudo brillante color platino. Un'enorme distesa sabbiosa attutì il mio atterraggio e la mia aura si placò di colpo. Saqqara si inchinava dinnanzi all'arrivo del Messia. Giuda si trovava ai piedi della piramide accanto a Goethe, Erode e Djoser, la sua energia vitale era pazzesca, e indossava un'armatura simile a quella degli altri cavalieri. Li fissai con disprezzo.
"Vi occuperete di loro più tardi!" esclamò il figlio di Dio. "Prima pensiamo ai vostri fratelli."
Il Maestro prese a camminare dalla parte opposta alla piramide; la figura malvagia di Giuda sembrava non averlo scalfito minimamente. Giacomo aveva un'espressione seria e imperscrutabile, come se non importasse nemmeno a lui. Al contrario, vedere mio fratello in quello stato mi aveva fatto tremare il cuore, sempre che lo fosse stato ancora, un fratello. Il cielo era grigio sopra i nostri passi.
Un tuono fragoroso infranse il silenzio e dei disegni brutali, incisi con il sangue, apparvero tra le nuvole. Sembrava che Satana, dalla galassia Inferno, fosse giunto in mezzo a noi per un saluto. Distolsi lo sguardo da quello scenario lugubre digrignando i denti, la tunica celeste del Maestro si piegava al vento, e potevo già intravedere i miei fratelli.
I Dominatori di fuoco, acqua e terra erano seduti al suolo, la schiena poggiata a dei mattoni di terra, i visi pallidi. Mentre camminavamo, il Maestro protese in avanti il suo bastone e lo agitò disegnando dei cerchi nell'aria, e, come per magia, il sentiero che calpestavamo prese le forme di un vialetto acciottolato, e quella grezza fila di mattoni diventò un'imponente costruzione ad anfiteatro con il tetto spiovente.
Superammo l'ingresso; i muri erano in pietra, intervallati da piccole finestre con spessi vetri di cristallo. Più avanti spiccava una fontana costituita da un bacile di pietra, sopra al quale roteava, sospesa in aria, una sfera di energia pura avvolta da un turbinoso flusso d'acqua. I miei fratelli, al di là della fontana, si levarono in piedi meravigliati, si sciolsero in un sorriso, ci corsero incontro e Andrea saltò al collo del Messia, abbracciandolo con una presa ferrea.
"Mi dispiace..." disse lei con tono lacrimoso.
"Dispiace tanto anche a me" rispose il Maestro, carezzandole la schiena.
Abbracciai Simone e a seguire tutti gli altri, e lo stesso fece Giacomo.
"Perdonateci se vi abbiamo fatto aspettare così tanto" dissi. "Ma questo tempo ci è servito a portarvi una speranza."
"Spero che funzionerà, contro i cavalieri dell'apocalisse" proferì Tommaso. "Quelli non scherzano."
Andrea fece un balzo e mi strinse in un abbraccio affettuoso.
"Sono felice di rivederti, Pietro" mi sussurrò all'orecchio.
"Lo sono anch'io" le risposi, avvolgendole le braccia intorno al corpo. "È un piacere rivedere tutti voi."
Simone si schiarì la voce e mi guardò negli occhi con aria severa, mentre slegavo la presa che mi teneva stretto ad Andrea.
"La speranza a cui hai fatto accenno" mi disse. "Di cosa si tratta?"
Il Maestro si voltò di scatto e fissò la piramide.
"Ne parlerete quando sarà il momento" meditò. "Adesso devo rimettervi in sesto, non mi rimane molto tempo."
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Ricordi di un mondo passato (Cartaceo)
FantasyIl romanzo è stato pubblicato da Lettere Animate in formato digitale e cartaceo. La versione su wattpad è completa e gratuita. Limitarsi a credere a ciò che i nostri occhi vedono, non è come sostenere che l'acqua esiste solo per dissetarci? Sin...