Palermo - 24 febbraio 2024
Kephas."Da quando l'amuleto è fuori uso," si lamentò Lux "stai sempre davanti a questa finestra... a fare la guardia."
Il mio sguardo era rivolto all'orizzonte.
"Sono circa 6 mesi" risposi "che Bartolomeo e Matteo provano a crearne uno nuovo, invano. Il virus ha alterato i sensi dei cannibali, l'udito in particolare. Ogni dispositivo elettronico risulta inefficace..."
Mi interruppe.
"Restare in allerta è l'unico modo per proteggere questa dimora, bla, bla, bla..." continuò Lux, cantilenando.
Scossi la testa, divertito. Fuori era buio; le nuvole scure coprivano la luna piena e le stelle. Ogni tanto lo schiaffo del vento lasciava intravedere la sfera pallida della notte, contornata da un bagliore chiaro che illuminava le punte degli alberi. Quando il vento si calmava, tutto taceva nella campagna. Lux poggiò una mano sulla mia schiena, volgendo lo sguardo all'orizzonte.
"Ciò non toglie che debba stare di guardia sempre tu. A meno che..."
La guardai con la coda dell'occhio.
"A meno che... cosa?"
"A meno che tu non mi nasconda qualcosa..." Lux mostrò un ghigno diabolico. "E sai che questo non è possibile, vero?" La sua mano salì fino al mio collo e lo strinse. Le dita erano gelide. Un brivido di freddo mi scosse da capo a piedi.
"Quello che sento non ha importanza" risposi, con la testa piegata all'indietro. "Non voglio creare allarmismi."
"Quindi confermi di sentire qualcosa di strano?" domandò Lux, con un'aria improvvisamente inquieta.
"Te l'ho detto!" replicai. "Non voglio creare allarmismi. Questa casa ci ha protetti già in passato, e ci proteggerà anche in futuro."
Lux mi lanciò un'occhiata di sbieco, poi tornò a fissare il panorama oltre la finestra, slegando la mano dal mio collo, che poté dunque assumere una postura naturale.
"È una semplice casa di campagna, Kephas, circondata da un muro di pietra intorno a circa dieci acri di terreno. L'elemento più bislacco è quella strana torretta fuori che spicca dalla scala a chiocciola."
Annuii più volte, condividendo il suo pensiero.
"Se non fosse che fuori ci sono due gradi, sarei lì in questo momento."
Nel frattempo, alle mie spalle, si udivano rumori provenienti dalla cucina. Una scia profumata giunse nella sala da pranzo e aleggiò fin sotto il mio naso, inebriando i sensi. Inspirai a pieni polmoni chiudendo gli occhi, mentre quel profumo si andava depositando in ogni fibra del mio corpo.
"La cioccolata è pronta!" esclamò a gran voce Andrea.
Un attimo dopo Lux mi afferrò per le orecchie e mi trascinò al tavolo della sala da pranzo, lì dove il resto del gruppo era già seduto e batteva le mani sul tavolo, in attesa di riscaldare e deliziare il proprio palato.
"Andrea! Andrea! Andrea!" esultava Tommaso.
"Sofia! Sofia! Sofia!" replicava Alessio, trionfante.
Sofia sbucò dalla porta della cucina seguita da Andrea: entrambe, con indosso un grembiule celeste con ricami floreali, sostenevano due vassoi con sopra delle tazze di ceramica fumanti. Quando poggiarono i due vassoi sul tavolo, sul quale era stata stesa una tovaglia bianca da Federico, anch'essa con dei ricami floreali, i miei occhi brillarono dallo stupore e lo stomaco brontolò.
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Ricordi di un mondo passato (Cartaceo)
FantasyIl romanzo è stato pubblicato da Lettere Animate in formato digitale e cartaceo. La versione su wattpad è completa e gratuita. Limitarsi a credere a ciò che i nostri occhi vedono, non è come sostenere che l'acqua esiste solo per dissetarci? Sin...