Prologo: mi presento

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MODIFICATO

Suppongo di dovermi presentare, di solito si fa questo all'inizio di un racconto; allora, mi chiamo Camilla e ho quindici anni. Credo di dover aggiungere qualcosa, no? Sono abbastanza alta, circa un metro e settanta, con i capelli castani mossi e lunghi e gli occhi marroni, sono anche abbastanza magra; diciamo che non mi lamento del mio corpo.
La cosa più importante di me, però, è la mia passione per i cavalli: pratico equitazione da quando avevo sei anni, ma i miei genitori non hanno mai voluto comprarmi un cavallo tutto per me, probabilmente per la mia età o forse perché mia madre è spaventata all'idea. Eppure sono brava, pratico salto ostacoli, e tutti quelli che mi vedono in sella dicono che sono nata per cavalcare. Ma i miei non si vogliono convincere.
A proposito, ho un fratellino minore, si chiama Giacomo ed ha otto anni; anche a lui piacciono i cavalli, ma non ha mai provato a montare, vallo a capire... mia madre si chiama Cristina e mio padre Guido.
Ho due migliori amici: la mia BFF in assoluto è Sofia ed ha la mia stessa età. Capelli biondo cenere, occhi castani e faccino simpatico, impossibile non volerle bene; il mio migliore amico, invece, è Luca, diciassette anni, fratello di Sofia e... beh, il classico ragazzo figo. Ha i capelli nerissimi e gli occhi azzurro ghiaccio; a differenza della sorella, sempre allegra e chiacchierona, Luca è solitario e taciturno, e si apre solo con me e Sofia, e pochi altri. Il nostro trio è legatissimo e stiamo sempre insieme.
Ci siamo incontrati per la prima volta al maneggio, la primissima volta che ho messo piede in una scuderia. Avevo cinque anni.
Ricordo che me ne stavo in disparte, non sapendo cosa fare e troppo timida per andare a parlare con gli altri bambini, ma con gli occhi che brillavano nel vedere i cavalli; poi avevo visto una bimba della mia età corrermi incontro: è stato allora che io e Sofia siamo diventate migliori amiche. Lei non cavalcava, era lì per suo fratello, che faceva lezione due volte a settimana. Fu così che conobbi Luca. All'inizio era freddo e mi evitava, sempre ombroso e scontroso, ma non ha retto a lungo; due settimane dopo eravamo inseparabili.
Ho fatto progressi enormi in poco tempo, ma lui resta comunque più avanti di me; salta fino a 1.30 o 1.40 m, mentre io ho saltato al massimo 1.15 m.
Nonostante tutto, non mi pesa, perché ogni volta che non capisco un esercizio o non so come affrontarlo, oltre a Mauro, il nostro istruttore, lui è sempre pronto ad aiutarmi... vi svelerò un segreto: sono follemente innamorata di lui, e diciamocela tutta, chi non lo sarebbe? Ha un fisico da paura, alto un metro e ottanta, un sorriso bellissimo e degli occhi che sono come la neve: freddi ma spettacolari... tutte le troi... ragazze facili della scuola gli vanno dietro, ma lui per mia fortuna non le guarda minimamente.
Oh, ecco la mia sbadataggine: non ho ancora detto dove viviamo; abitiamo tutti e tre a Lecce, in Puglia, e frequentiamo il liceo classico: io amo leggere e scrivere, soprattutto fantasy, mi piacciono la storia e la filosofia e le materie umanistiche in generale, mentre non me la cavo molto bene in matematica e fisica.
Quando io e Sofia scoprimmo di essere addirittura nella stessa classe, abbiamo fatto i salti di gioia; ma c'era anche un'altra ragione per cui avevo scelto di andare al classico: Luca. Era praticamente un genio in greco e latino.
Lui ha un cavallo di proprietà, un castrone belga di quindici anni sauro, di nome Balèm. Un cavallo magnifico, con un grande pedigree ed un galoppo ampio e cadenzato. Qualche volta me l'ha fatto anche montare, per farlo muovere un po', e mi trovavo molto bene con il suo carattere tranquillo ma anche competitivo.
La cavalla che monto abitualmente, invece, si chiama Dhalia, ha undici anni, baia con una lista larga, dal carattere calmo e docile, salta fino a 1.40 m.
Mauro mi ha spiegato che Dhalia, essendo di un privato, è montata solo da me e lui ed io ne sono fiera ed onorata; amo quella cavalla, è così dolce! Avrei forse partecipato al mio terzo concorso con lei, ma a quanto pare il destino aveva altri piani, facendomi unire ad una cavalla che aveva bisogno del mio aiuto, e che alla fine avrebbe aiutato anche me con tutti i suoi difetti e la sua testardaggine, ma anche con la sua voglia di vivere e di libertà...

Una Cavalla Difficile {Wattys2017}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora