Capitolo 41: Laurus

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MODIFICATO

Era passato qualche giorno e Dorinne smaniava di alzarsi in piedi, anche con la zampa rotta, così non potemmo fare altro che accontentarla; stava tranquillamente in equilibrio, ma riusciva a malapena a camminare, tuttavia non si dava per vinta e fortunatamente il veterinario non aveva mostrato segni di preoccupazione, così, pian piano, Dorinne riuscì ad uscire dal box e ad arrivare al paddock.
Anche quel giorno eravamo lì, stese sull'erba, a rilassarci e a godere l'una della presenza dell'altra. Lei sospirò, chiudendo gli occhi, ed io la accarezzai, tirandole dolcemente le orecchie: sapevo che si sentiva inutile, che voleva fare qualcosa; la capivo, ma dovevamo solo aspettare.
Un leggero rumore di passi mi fece alzare lo sguardo e vidi Mauro e Rebecca avvicinarsi.
Li salutai con un piccolo sorriso, alzando la mano.
<<Ciao>> salutò Becca. <<Come state?>> chiese poi con voce sommessa.
Alzai le spalle. Bella domanda. <<Stiamo... Lei si sente inutile perché riesce a malapena a camminare, ed io perché non so cosa fare per aiutarla>> risposi mestamente.
<<State entrambe facendo tutto quello che potete. Abbiate pazienza e presto si risolverà tutto>> ci rassicurò Mauro.
Sorrisi debolmente e annuii.
<<Senti... uhm... ti andrebbe di venire con me, Luca e la tua famiglia in un posto?>> mi chiese, passandosi una mano dietro al collo.
Alzai un sopracciglio. "Cosa mi stai nascondendo?" pensai. <<In un posto... dove?>> indagai.
Deglutì a vuoto. <<In un allevamento. Andiamo a prendere un nuovo cavallo da salto. Vuoi venire?>>
Perché la cosa mi puzzava? Annuii comunque, curiosa. <<Tra quanto?>> chiesi.
<<Ora>> mi rispose. <<I tuoi sono già qui. Puoi lasciare Dorinne a Rebecca se non vuoi riportarla subito dentro>>
Mi voltai verso la cavalla, che mi stava già guardando. Sbatté le palpebre ed io lo presi come un permesso ad andare. Sorrisi e le lasciai un bacio sul muso prima di alzarmi e affidare la lunghina a Rebecca.
<<Se vedi che vuole alzarsi aiutala e riportala nel box>> la avvisò Mauro.
La bionda annuì ed io e il mio istruttore ci dirigemmo verso il parcheggio, dove trovammo ad attenderci la mia famiglia in macchina e Lu in sella alla sua moto con due caschi in mano.
Feci un cenno di saluto ai miei e mi avvicinai a Luca, infilandomi il casco, non prima di averlo salutato con un piccolo bacio.
<<Tu sai qualcosa di questo nuovo cavallo?>> gli chiesi, salendo dietro di lui.
Scosse la testa. <<So solo che è un Sella Italiano di 8 anni con un grande pedigree>> mi rispose mettendo in moto.
Annuii soltanto e aggancia le braccia attorno alla sua vita, stringendolo forte, smaniosa di sentire il vento sul viso e il brivido della velocità.

~

<<Da questa parte>> ci fece strada l'allevatore, che scoprii chiamarsi Samuele.
Arrivammo davanti ad un box e l'uomo fischiò, facendo spuntare fuori un musetto troppo dolce e degli occhi pieni di curiosità di cui mi innamorai subito.
<<Lui è Laurus>> lo presentò.
Io, incantata, tesi una mano per accarezzarlo, prima di riscuotermi e chiedere: <<posso?>>
Samuele annuì con un sorriso. <<Ma certo>>
Misi il palmo sotto il suo muso e lui lo annusò prima di leccarmelo. Sorrisi e gli accarezzai il ciuffo.
Samuele gli mise la capezza e lo fece uscire, mostrando il suo corpo muscoloso e pronto a scattare e il suo bellissimo manto baio oscuro.
<<È magnifico>> mormorai.
<<Ed ha anche un carattere molto tranquillo e socievole>> commentò Samuele dandogli una pacca sul collo.
Lu mi strinse la mano. <<Come ti sembra?>>
Non distolsi lo sguardo dallo stallone. <<Mi sembra un buonissimo cavallo, emana una potenza incredibile. Sono certa che sarà un ottimo acquisto>> commentai.
<<Lo prendiamo>> disse in quel momento Mauro e l'uomo annuì, affidandomi la lunghina e facendo segno al mio istruttore di seguirlo.
<<Se vuoi puoi passeggiarlo un po', per vedere come risponde>> mi disse prima di allontanarsi.
Guardai Laurus negli occhi e lui rispose al mio sguardo con uno curioso e tenero che mi fece sorridere spontaneamente. <<Allora bello, andiamo?>> gli chiesi e lui rizzò le orecchie.
Iniziai a muovermi per uscire dalla scuderia e Laurus mi seguì docilmente, guardandomi incuriosito e annusandomi di tanto in tanto la maglietta. Era un tesoro.
Quando ci fermammo in un prato si mise a brucare ed io restai li ad osservarlo ammirata.
Alzò la testa e mi diede un colpetto alla mano con il muso, come ad incitarmi ad accarezzarlo. Ridacchiai e gli grattai il collo mentre lui tornò a brucare con uno sbuffo soddisfatto.
"Ma guarda te che razza di coccolone abbiamo qui!" pensai ridendo.
Poco più di un quarto d'ora dopo Laurus era sul trailer e stavamo tornando al maneggio. Mi sentivo euforica, come se l'arrivo di quel giovane cavallo avesse cambiato qualcosa in me.
Ma, qualsiasi cosa fosse successa, niente avrebbe potuto prendere il posto che Dorinne aveva occupato nel mio cuore; lei mi era entrata dentro con prepotenza, pretendendo di diventare qualcuno per me, sin dal primo momento in cui avevo incrociato il suo sguardo, ed io non avevo potuto fare altro se non lasciarla passare senza oppormi.
Con Laurus invece era diverso: si, ero già affezionata a lui, sebbene lo conoscessi da appena un'ora, ma lui non era irruento come la mia cavalla; era più dolce e tranquillo, più estroverso, quando Dorinne preferiva starsene per fatti suoi.
Erano due opposti, anche per me: Dorinne sarebbe sempre stata la mia ancora, Laurus sarebbe stato una scoperta continua, che mi attirava e mi incuriosiva, un richiamo al quale non potevo resistere.
Mi riscossi improvvisamente quando Lu picchiettò le dita sulle mie mani per invitarmi a lasciarlo andare.
Immersa com'ero nelle mie riflessioni non mi ero neanche accorta di essere arrivata. Mi tolsi il casco e scesi, andando ad aiutare Mauro, che stava facendo scendere Laurus dal mezzo.
<<Ti andrebbe di provarlo? Io l'ho già montato, e mi sono trovato molto bene>> mi chiese.
"Ah, ecco perché l'ha comprato così in fretta: non era la prima volta che lo vedeva..." adesso mi era tutto chiaro.
Annuii. <<Certo, sarà un piacere>>
Sorrise. <<Bene, è tutto tuo. Il suo box è il primo sulla destra e la testiera... dovrebbe andargli bene quella di Spirit, ma allungala di un buco; prendi un paio di paracolpi e la tua sella da salto... Oh giusto, anche la pettorina di Max>> mi istruì, affidandomi la lunghina.
<<D'accordo>>
Portai Laurus davanti al suo nuovo box, lo legai all'anello lì accanto, presi striglia, spazzola, pettine e nettapiedi e iniziai a pulirlo.
Gli passai la striglia sull'addome e sulla groppa, dove si era incrostata un po' di paglia; lo spazzolai, togliendogli la polvere, gli pulii gli zoccoli e gli pettinai coda e criniera, che erano piene di paglia e nodi.
Misi tutto l'occorrente a posto e, mentre passavo davanti al box di Dorinne per prendere i finimenti, mi affacciai un istante, trovando la mia cavalla che mangiava.
<<Vedi di darti un tono, piccola peste; non potrai fare esercizio per un bel po', quindi non credo che tu voglia mettere su qualche chiletto>> ridacchiai, prendendola in giro.
In tutta risposta mi diede le spalle e continuò a far lavorare la mascella con uno sbuffo noncurante.
<<Sei incorreggibile!>> alzai gli occhi al cielo divertita. <<Ci vediamo dopo piccoletta>> la salutai con una pacca sul posteriore e lei rispose con un piccolo nitrito.
Presi dalla selleria il sottosella, l'agnellino, la pettorina e la mia sella nera da salto nuova di zecca, un regalo da parte di Becca un paio di settimane prima, per il mio onomastico. Presi anche la testiera e tornai da Laurus, che sembrava mezzo addormentato.
<<Ehi cucciolone, sveglia! Sono proprio curiosa di vedere cosa sei in grado di fare>> gli dissi posandogli il tutto sulla groppa e liberandomi degli altri finimenti che mi occupavano le mani.
Li tirai più su sopra al garrese e agganciai il sottopancia, lasciandolo lento. Agganciai la pettorina e presi la testiera, allungandola di un buco, come aveva detto Mauro.
Gliela misi e Laurus non fece una piega. Feci un passo indietro. Stavo dimenticando qualcosa.
"I paracolpi!" pensai all'improvviso, battendomi una mano sulla fronte. "Altro che Laurus, qui sono io a dovermi svegliare..."
Feci una carezza allo stallone. <<Aspetta qui e fai il bravo, io torno tra un momento>> gli dissi e corsi a prendere un paio di paracolpi; ne scelsi due neri e abbastanza grandi e tornai velocemente da lui. Non aveva mosso un muscolo.
<<Ma che pignone che sei!>> risi divertita e finalmente, dopo aver infilato il cap, uscii dal rettangolo delle scuderie, misi un piede nella staffa e montai in sella. Era un po' più basso di Dorinne, perciò riuscivo a salire da sola.
Afferrai saldamente le redini e strinsi le gambe, facendolo avanzare. Aveva un bel passo cadenzato e molto comodo, che mi rese ancora più impaziente di provare il suo galoppo e la sua tecnica di salto. Già solo al passo riuscii a sentire tutti i suoi muscoli, la sua potenza e la sua forza che, dovetti ammetterlo, erano molto più grandi di quelle di Dorinne.
Arrivai in campo e feci un alt prima di entrare. Mauro era al centro e dava istruzioni a Laura, in sella a Victor.
<<Permesso!>> esclamai come al solito quando c'erano altri in campo.
Il mio istruttore si voltò, notandomi. <<Avanti!>> gridò a sua volta, tornando a concentrarsi sulla ragazzina, che stava facendo delle barriere al galoppo. <<Aumenta Laura! Metti le gambe altrimenti fai sei tempi anziché cinque! Forza, le gambe! Un colpetto di frustino dietro! Oh, brava!>>
Le solite urla di Mauro che mi facevano morire dal ridere.
<<Va benissimo! Trotta dieci minuti e poi fagli una doccia completa. Camilla, nell'angolo inizia a trottare e a scaldarlo. Con calma>> sottolineò le ultime due parole.
Annuii e salutai Laura con la mano.
<<E concentrati!>> mi rimbeccò ancora.
<<E concentrati gne gne gne...>> gli feci il verso con voce buffa e Laurus scosse la testa, muovendo un orecchio avanti e indietro. Ridacchiai e strinsi le gambe, schioccando la lingua per farlo partire al trotto.
<<Accorcia le redini! Con lui devi tenere!>> mi avvisò Mauro con la sua solita delicatezza. (Sì certo, come no)
Mi corressi subito; lo stallone era molto diverso da Dorinne: se lei odiava le redini corte, Laurus, con la sua bellissima inarcatura del collo, necessitava di essere tenuto; se Dorinne aveva una falcata grande ma saltellata, Laurus aveva un passo ampio e basculante.
Dovete ammettere che era molto più comodo della mia piccola peste. Anche il trotto seduto lo trovai molto più semplice da eseguire.
<<Va bene, passo tutte e due. Laura, tu puoi andare a passeggiarlo un po' nel boschetto, Camilla, nell'angolo vicino alla porta inizia a galoppare, tenendo le redini e mettendo le gambe; un giro a mano destra, uno a mano sinistra e di nuovo passo. E ricordati che lui non cambia al volo, quindi fai una transizione al trotto e rigaloppa subito>> mi spiegò Mauro ed io annuii sorridendo. <<Come con Dhalia i primi tempi>> ricordai. Lui sorrise.
Dopo un mezzo giro di passo strinsi forte le gambe, aprii la redina interna e schioccai la lingua. Laurus partì al trotto e subito dopo al piccolo galoppo. Tenni le mani ferme e strinsi le gambe, facendogli aprire la falcata. Strinsi le ginocchia e seguii tranquillamente i suoi movimenti col bacino.
Era bellissimo, ogni suo movimento era una dimostrazione della sua potenza. Cambiai di mano e dopo un giro completo lo misi al passo, lodandolo con molte carezze sul collo. Notai Luca, Sofia, Giacomo e i miei genitori a bordo campo che mi sorridevano e ricambiai.
<<Brava>> mi disse Mauro, facendomi spostare l'attenzione su di lui. <<Adesso, nel primo angolo del lato corto galoppa e vieni su queste barriere a terra. Sono cinque tempi normali>>
Aggrottai le sopracciglia. <<Più che normali, mi sembrano anche lunghi...>> commentai.
<<Questo perché sei abituata alla falcata di Dorinne; quella di Laurus è piuttosto grande. Tu entra bene e con un buon galoppo e stai ferma>>
Annuii e partii, dirigendomi verso le barriere. Entrai forse un po' piano e aumentai leggermente, ma arrivai vicina alla seconda barriera.
<<Perché hai aumentato? Sei entrata bene>> esclamò il mio istruttore contrariato.
<<Scusa, mi sembrava di essere entrata piano...>>
<<Riprova>>
Tornai sull'esercizio e stavolta chiusi leggermente, essendo entrata un filo grande.
<<Va benissimo, brava. Passo>> disse Mauro e montò una croce piuttosto alta e mise una barriera a indicare il tempo di battuta.
<<Vieni con un buon galoppo, tenendo le redini. Mi raccomando, l'ultimo tempo stringi le gambe e non lasciare la bocca, e seguilo in parabola>>
<<Va bene!>> e feci partire Laurus al galoppo.
Appena vide la croce aumentò l'andatura, ma lo tenni sotto controllo. La distanza era perfetta e Laurus saltò.
Era una potenza, lo sentivo anche da un salto così basso.
Feci un alt e lo riempii di carezze.
Mauro mise un verticale di 80 cm. <<Torna>>
Di nuovo, saltammo alla perfezione.
Il mio istruttore alzava gradualmente l'ostacolo, fino ad arrivare ad un oxer di 1.15 m.
Laurus obbediva rispettoso e saltava che era una meraviglia.
Mauro alzò l'oxer a 1.30 m.
<<Coraggio, torna con un bel galoppo>>
Mi chinai sul collo dello stallone. <<Fammi vedere quello che sai fare, bestione>> gli sussurrai. Lui nitrì piano e partì al galoppo.
Lo lasciai fare e quando arrivammo davanti al salto mi sollevai sulle staffe e insieme spiccammo letteralmente il volo. Fu allora che lo sentii, il mio legame con lui.
Eravamo qualcosa, non so bene cosa, so soltanto che era unico.
Niente avrebbe potuto sostituire Dorinne, ma niente mi avrebbe impedito di stringere un legame altrettanto profondo con Laurus.
Atterrammo.
Mauro ci guardava quasi commosso e i miei sorridevano. Mi avvicinai a loro, riempiendo lo stallone sotto di me di coccole e baci.
<<Come ti sembra?>> chiese mia madre.
Sorrisi raggiante. <<È perfetto>> replicai abbracciandogli il collo.
<<Ed è tuo>> aggiunse papà.
Mi bloccai, guardandolo con bocca e occhi spalancati. <<Che cosa?!>>
<<Hai capito bene>> intervenne Mauro. <<Ci stavo pensando già da luglio, e i tuoi genitori mi hanno dato conferma. Laurus è tuo; non ero del tutto certo che volessi un altro cavallo, viste le condizioni di Dorinne e il tuo legame con lei, ma Luca mi ha rassicurato, ed eccoci qui...>>
<<Grazie>> mormorai. <<Grazie di cuore a tutti>>
Mauro sorrise. <<Vai a fare una bella doccia al tuo nuovo cavallo, sei stata bravissima>>
Annuii raggiante e tornai ai box, scesi di sella, poggiai il cap al terra e dissellai Laurus, che prima di lasciarsi mettere la capezza si strofinò giocosamente contro di me, sporcandomi tutta.
Ridacchiai. <<Fai il bravo, bestione; hai sentito la notizia? Da oggi saremo un binomio!>> gli diedi un bacio sul muso e lo portai alle docce canticchiando, aprii l'acqua e iniziai a lavarlo, accarezzandolo di tanto in tanto.
<<Ehi!>>
Alzai lo sguardo e vidi Rebecca. <<Ciao Becca>> sorrisi.
<<Nuovo amico?>> mi chiese guardando Laurus.
<<Esatto!>> le spiegai tutto, dell'allevamento fino all'annuncio dei miei, che mi aveva messo allegria.
Lei però sembrava preoccupata. <<Dorinne è irrequieta... scalcia nel box e non fa altro che nitrire; non si è mai comportata così, neanche quando non riusciva ad alzarsi. Penso che sia gelosa di Laurus: credo che ti abbia vista quando lo sellavi o comunque ti occupavi di lui...>>
Mi morsi il labbro: non avevo pensato al fatto che la mia cavalla potesse essere gelosa.
"Idiota" mi dissi. <<Portala al paddock, vi raggiungo lì appena finisco di lavarlo>> la avvisai e Rebecca annuì, posandomi per un secondo la mano sulla spalla.
Finii velocemente di fare la doccia a Laurus, lo steccai e ci dirigemmo verso la grande area verde recintata.
Li trovai Dorinne in piedi che brucava e la bionda al suo fianco.
Appena la cavalla percepì i nostri movimenti si voltò e appiattì le orecchie sul capo, voltandosi e tornando a brucare.
Sospirai e mi avvicinai giusto il necessario per afferrare la sua lunghina, affidando Laurus a Rebecca, che lo portò da qualche altra parte a passeggiare.
<<Piccola peste...>> la chiamai, ma mi ignorò. Le sfiorai il collo con le dita e lo tirò su di scatto, guardandomi furiosa.
Vacillai un secondo. <<Dorinne... che ti prende? Non hai motivo di essere gelosa>> la pregai; il suo sguardo non mutò.
La fissai piena di dispiacere, ma non riuscii a scalfire il ghiaccio che aveva negli occhi.
E allora non potei fare altro che cantare; era l'unica cosa che potessi fare.

Cosa mi aspetto da te
cosa ti aspetti da me
Cosa sarà ora di noi,
cosa faremo domani?

Dorinne alzò di poco le orecchie, attenta. Sapeva, aveva capito che quella canzone parlava di noi.

Potremmo andarcene via, dimenticarci,
oppure giocarci il cuore, rischiare...

Avevamo due possibilità: separarci, dirci addio, oppure continuare a lottare, insieme

Fammi respirare ancora
portami dove si vola
Dove non si cade mai
Lasciami lo spazio e il tempo
E cerca di capirmi dentro
dimmi ogni momento che ci sei
Che ci sei che ci sei...

Lei era la mia aria, il mio mondo, il mio tutto; avevo bisogno di lei.

Cosa ti aspetti da me
Cosa mi aspetto da te
Adesso che siamo qui
nudi sul tetto del mondo, del mondo
Potremmo dirci bugie tranquillamente
Oppure andare per mano per sempre...

Potevamo continuare ad ignorarci, a stare lontane, oppure smetterla di fare stupidaggini e tornare quelle di prima: due sorelle.

Fammi respirare ancora
portami dove si vola
Dove non si cade mai
Lasciami lo spazio e il tempo
E cerca di capirmi dentro
dimmi ogni momento che ci sei
Che ci sei che ci sei...
E non fermarti a quest'attimo
Che non ritornerà
E dimmi che ogni momento per noi
sarà fantastico...

Non potevamo fermarci al presente, perché ogni istante che passavamo insieme era unico era unico, speciale e inimitabile.

Fammi respirare ancora
portami dove si vola
Dove non si cade mai
Lasciami lo spazio e il tempo
E cerca di capirmi dentro
dimmi ogni momento che ci sei
Che ci sei che ci sei...
Cosa mi aspetto da te
Cosa ti aspetti da me.

<<Non possiamo stare separate, Dorinne; abbiamo costantemente bisogno l'una dell'altra. Non devi essere gelosa, piccola peste, né temere che Laurus prenda il tuo posto, perché fidati, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata>>
Finalmente il suo sguardo cambiò, diventando lucido. Appoggiò la fronte alla mia, i nostri occhi incatenati.
<<Sei la mia casa, Dorinne. Il mio posto è dove sei tu>>

Una Cavalla Difficile {Wattys2017}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora