Capitolo 4: amore

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MODIFICATO

<<Quando vorresti parlargli?>> mi chiese Sofia mentre facevamo pascolare le cavalle.
Sospirai e mi appoggiai con la schiena al fianco di Dhalia: era un'abitudine e la cavalla sopportava sempre di buon grado. <<Non lo so... presto>> ammisi.
<<Ti posso dare un consiglio? Parlagli oggi stesso: ho visto i suoi occhi quando sei uscita da camera mia, aveva paura di perderti>> mormorò.
<<Però non ci ha pensato due volte ad andare da Rebecca>>
Sof roteò gli occhi. <<Ha fatto un errore, è vero; quel bacio deve averlo scombussolato...>>
Chiusi gli occhi e scivolai a terra, stendendomi sull'erba. Dopo un minuto sentii un muso morbido sfiorarmi il viso; sorrisi, credendo che fosse Dhalia, e aprii gli occhi, ma mi ritrovai davanti Dorinne che mi scrutava con quegli occhietti neri che mi facevano impazzire. L'accarezzai sul muso e mi misi seduta; lei abbassò ancora di più la testa finché le sue orecchie non furono ai lati del mio viso; le lasciai un piccolo bacio sul puntino bianco che aveva sulla fronte, accarezzandole il collo ancora un po' umido dopo la doccia.
Improvvisamente, Dorinne mi sorprese stendendosi dietro di me e posando la testa sulle mie gambe incrociate, chiudendo gli occhi con uno sbuffo soddisfatto. Ridacchiai, accarezzandole le orecchie. Quella cavalla era davvero speciale: mi stava aiutando tantissimo anche solo standomi accanto.
<<Grazie piccola peste>> le sussurrai. Dorinne mi rispose con un piccolo nitrito.

~

<<Ciao mamma, ciao papà>> salutai entrando in casa assieme a Sofia.
<<Guarda guarda chi si rifà viva>> ridacchiò mia madre uscendo dalla cucina ed asciugandosi le mani. <<Ciao Sofia>> la salutò.
Lei sorrise. <<Buonasera Cristina>>
<<Mamma, posso dormire anche stanotte da Sof? Domani andiamo tutti e tre insieme a scuola>>
Lei annuì senza troppe lamentele.
<<Allora vado a farmi una doccia e prendo dei vestiti puliti. A proposito, Giacomo?>> chiesi, guardandomi intorno, in cerca di quella peste del mio fratellino.
In quel momento due piccole braccia mi strinsero il collo, tirandomi verso terra. <<Camiii!>>
Risi. <<Ciao Giaki; com'è andata oggi?>> dissi staccandomi e scompigliandogli i capelli.
<<Tutto bene, siamo andati a trovare la nonna>> mi rispose, alzando le spalle.
Gli schioccai un bacio sulla guancia. <<Bene, ora però devo andare a lavarmi>>
Si passò una mano sulla guancia, fingendosi schifato. <<Già, puzzi>> sghignazzò.
Spalancai la bocca e lo agguantai per i fianchi, iniziando a fargli il solletico. <<Come osi, piccoletto?! Porta rispetto a tua sorella maggiore!>>
<<Mai!>> urlò, riuscendo a sfuggirmi, e si rifugiò nella sua camera urlando: <<a domani!>>
Scossi la testa divertita e, facendo un cenno a Sof, mi avviai verso le scale per andare in bagno.
Mentre mi facevo la doccia parlavo con Sofia, seduta sul piano del lavandino, che cercava di tranquillizzarmi e di darmi consigli.
Quando uscii lei insistette per asciugarmi i capelli, rendendoli vaporosi e ondulati. Quando però mi passò il mio completino in pizzo bianco, mai messo tra l'altro, spalancai gli occhi. <<Sei impazzita? Perché mai dovrei metterlo?>>
Sofia fece un sorrisetto furbo. <<Non si sa mai...>>
La guardai malissimo. <<Non perderò la verginità stasera>>
La mia Best sollevò le spalle. <<Meglio essere previdenti. Comunque, te l'assicuro, è una sensazione magnifica! Soprattutto se fatta con la persona che ami>>
Già, perché lei l'aveva fatto un paio di mesi prima con Luigi, il suo ragazzo, un buon amico di Luca, e mi aveva raccontato, ovviamente, tutti i particolari.
Mi battei una mano sulla fronte: era inutile discutere con lei quando si metteva in testa qualcosa.
Indossai l'intimo, i jeans ed una maglietta a maniche lunghe e misi le mie amate converse nere. Dopo aver preso i libri, uscimmo dirette a casa di Sof.

~

Mi fermai davanti alla porta della camera di Luca. Sospirai nervosa; certo, non mi aspettavo chissà cosa, ma Lu era da sempre il mio migliore amico, e avevo paura di quello che avrebbe potuto dirmi.
<<Vuoi che entri con te?>> mi chiese Sof in un sussurro, posandomi una mano sulla spalla.
Scossi la testa, troppo tesa per parlare.
<<Okay, allora io vado di sotto a vedere qualche puntata di Pretty Little Liars. Se ti serve qualcosa fai un fischio>>
Annuii e le diedi un bacio sulla guancia, poi mi feci coraggio ed entrai. Era steso sul letto.
<<Lu...>> lo chiamai con un filo di voce.
Lui sobbalzò e appena mi vide si alzò velocemente e mi venne incontro correndo, stringendomi in un abbraccio e affondando il viso nell'incavo del mio collo. <<Piccola scusami, ti prego. Sono stato uno stronzo... ma eri sempre nella mia testa e ho fatto una cazzata; ho avuto paura, perdonami>>
Sentii qualcosa bagnarmi il collo e capii che stava piangendo. E Luca non piangeva mai.
Mi allontanai leggermente, gli presi il viso tra le mani, asciugandogli le lacrime, e sorrisi dolcemente, restando in silenzio.
Lui si strofinò contro le mie mani, posando le sue sui miei polsi, e mi colse di sorpresa con un bacio.
Rimasi immobile tra le sue braccia, interdetta e incerta su cosa fare, ma quando Lu picchiettò con la lingua sulle mie labbra, chiedendomi l'accesso, mi riscossi e ricambiai il bacio, schiudendo le labbra; nel mio stomaco avevo un intero zoo che ballava la zumba, altro che farfalle.
Lu sospirò e mi cinse la vita con le braccia, stringendomi a lui, mentre io gli accarezzavo i capelli. Ci staccammo dopo qualche minuto, affannati e con le labbra rosse e gonfie.
Lu mi sorrise. <<Ti amo, piccola; non so da quanto, né perché non me ne sono accorto prima, ma sei la cosa più importante per me>> mormorò.
Io sussultai, con gli occhi che brillavano. <<Ti amo anch'io Lu, non immagini neanche da quanto>> confessai, rossa in volto, ma con un sorriso enorme e raggiante.
Rimase un istante a bocca aperta, ma si riprese subito e ricominciò a baciarmi con più passione di prima. Mi prese in braccio a mo' di sposa e mi stese delicatamente sul letto, senza far staccare le nostre labbra. Scese a baciarmi il collo e si posizionò tra le mie gambe.
<<Lu...>> lo chiamai ansimando.
Lui si fermò subito. <<Scusa piccola, non volevo metterti fretta. Lo faremo quando sarai pronta>>
La mia testa corse per un attimo a Sofia: aveva previsto tutto, ne ero certa. Ci conosceva talmente bene da saper prevedere le nostre azioni.
"Adesso non è il momento di pensare a Sofia!" mi rimproverò la mia coscienza.
Scossi il capo, guardando sorridente Luca. <<Voglio farlo>> dissi decisa.
Lui mi guardò, indeciso. <<Sicura?>>
<<Più che sicura>> Lo attirai di nuovo a me, baciandolo, stavolta più dolcemente. Notai sulla sua spalla un tatuaggio. <<E questo?>> chiesi sfiorandolo.
<<L'ho fatto stamattina, non so neanche perché... era il nostro motto da piccoli, no?>> alzò le spalle con un piccolo sorriso.
Piegai le labbra all'insù. <<Vivi e sii libero>> lessi.
Ci spogliammo piano, ammirando l'uno il corpo dell'altra, scoprendoci ed accarezzandoci. E poi fu... bellissimo. Non avevo e non ho tutt'ora le parole per descriverlo, perché una cosa simile non può essere espressa a parole, per quanto belle esse siano. Forse fece male, ma non me ne curai, tanto ero travolta dal nostro amore.
Raggiungemmo insieme il culmine e Lu si abbandonò esausto su di me, lasciandomi un ultimo, delicato bacio.
Ci coprì entrambi con le lenzuola e mi cinse i fianchi nudi, posando la testa sul mio petto, mentre io gli accarezzavo i capelli. Mi lasciò un ultimo bacio sul collo.
<<Buonanotte amore>> sussurrai esausta.
<<Buonanotte piccola mia>>

Una Cavalla Difficile {Wattys2017}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora