Capitolo 8: sorpresa

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MODIFICATO

[Camilla]
Luca mi si avvicinò con un sorriso enorme, ancora in sella a Balèm. Si affiancò a Dorinne e mi sorprese con un bacio. <<Beh, complimenti>> disse una volta che ci staccammo.
Arrossii e diedi una pacca a Dorinne. <<È stata bravissima>> sorrisi.
<<Ed è anche merito tuo se è riuscita a superare le sue paure...>> mi sussurrò Lu all'orecchio.
Mi voltai a guardarlo negli occhi. <<Grazie>> mormorai sulle sue labbra prima di baciarlo dolcemente; approfondimmo il bacio, ma un colpo di tosse ci fece voltare di scatto verso l'ingresso del campo in erba.
Mauro.
Arrossii di botto e feci avanzare Dorinne, allontanandomi dal mio ragazzo.
Il mio istruttore sorrideva divertito e raggiunse il centro del campo. <<Allora piccioncini, come mai tutte queste effusioni? Mi stavate facendo venire il diabete>>
Scoppiai a ridere e Lu mi seguì a ruota. <<Oh, ma insomma Mauro!>> esclamai tra le lacrime di divertimento. <<Ti ricordo che tra pochi mesi ti sposi>>
<<E non ti invidio affatto, vecchio mio...>> commentò Luca con finta aria triste.
Lo fulminai con lo sguardo, voltandomi di scatto in sella a Dorinne, che mi guardò interrogativa. <<Cosa staresti insinuando?>> ringhiai.
Lui deglutì. <<Io? Niente, niente>> si difese.
Lo guardai sospettosa. <<...bene>> e mi voltai verso Dorinne, accarezzandole il collo.
<<Allora, scherzi a parte, come mai tutti questi baci e carezze a Dorinne? Ha per caso superato le barriere a terra?>> mi riprese Mauro.
Sorrisi. <<Veramente ha anche saltato...>> lo informai.
Il mio istruttore non parve pesare più di tanto le mie parole. <<Ah sì? Bene...>> poi si bloccò, riflettendo su ciò che avevo detto. <<COSA?! HA SALTATO?! SPERO CHE NON STIATE SCHERZANDO!>> urlò, quasi cadendo a terra dalla sorpresa.
Trattenni una risata. <<Assolutamente no. Dorinne ha saltato>>
Mauro spalancò la bocca per qualche secondo, tanto che temetti che gli si staccasse la mascella.
<<Mauro, chiudi la bocca, altrimenti ti entrano le mosche>> ridacchiò Lu.
L'uomo lo fulminò con lo sguardo e lo ignorò. <<Camilla, pensi che Dorinne riesca a saltare di nuovo?>> mi chiese.
Io osservai la cavalla sotto di me, che si voltò dalla mia parte e mi fissò, decisa. Sorrisi e annuii verso Mauro, che disse: << perfetto, vai!>>
Spronai Dorinne al galoppo e la condussi verso il verticale. Anche questa volta la sentii irrigidirsi, così le accarezzai il collo e strinsi una mano nella sua criniera scura. Feci una leggera pressione con i talloni e Dorinne si riscosse, avviandosi con impazienza verso il salto. Si staccò da terra, saltando molto più in alto delle barriere.
Una volta atterrate, la feci mettere al passo e le feci una marea di carezze, continuando a ripetere: << brava piccola peste!>>
Mauro ci guardava con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. <<Allora non sei del tutto irrecuperabile, Dorinne>> osservò, avvicinandosi e accarezzando il muso della cavalla, che inizialmente si irrigidì, ma appena capì che l'uomo non aveva intenzione di farle del male si calmò.
<<Alleniamola ancora un po', poi lavale le zampe e portala nel paddock. Luca, tu trotta e galoppa senza staffe>>
Entrambi annuimmo e Lu, quando mi passò accanto, mi sussurrò: <<stasera ci sarà una sorpresa>> e si allontanò con un sorriso malizioso.
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai, ignorandolo. <<Ho l'impressione che mi aspetti una serata diversa dal solito>> commentai rivolta a Dorinne, mentre la spronavo nuovamente.
Lei emise un nitrito acuto e sbuffò, scuotendo leggermente la testa. "Ho come l'impressione che stia ridendo di me..."

~

<<Hai lasciato Mauro a bocca aperta, oggi>> ridacchiò Lu nel paddock.
Risi e diedi una pacca al fianco di Dorinne. <<Tutto merito di questa piccola peste>>
Lu mi abbracciò da dietro e posò il mento sulla mia spalla; mi appoggiai al suo petto e chiusi gli occhi, mentre mi lasciava baci umidi sul collo.
<<Allora?>> iniziai. <<Cos'è questa sorpresa?>>
Luca sorrise. <<Se te lo dicessi non sarebbe più una sorpresa, non credi?>>
Sbuffai. <<Ma io voglio saperlo!>> dissi mettendo un finto broncio.
Lu scosse la testa e ricominciò a baciarmi. Mi morsi il labbro e gettai la testa all'indietro; stava tentando di distrarmi, e ci stava riuscendo maledettamente bene.
<<Ti do un indizio. Saremo soli a casa mia>> mi sussurrò.
Spalancai gli occhi. << Come scusa?!>> esclamai, voltandomi a guardarlo.
<<Ti spiego tutto a casa, okay?>>
Annuii, sbuffando e mi avvicinai a Dorinne, poggiandomi al suo fianco. Lei alzò la testa e mi indicò la sua groppa.
Alzai un sopracciglio, perplessa.
La cavalla sbuffò, poi indicò prima me, dopo la groppa e infine raspò la terra con lo zoccolo, nitrendo.
La fissai. <<Cioè, tu mi stai davvero chiedendo di salirti in groppa?>> esclamai stupita.
Dorinne sollevò la testa e mosse un orecchio avanti e indietro. Io l'avevo detto che quella non era una cavalla comune.
Mi girai verso Luca. <<Mi aiuti a salire?>> sorrisi.
Lui ricambiò e mi prese per il ginocchio, sollevandomi senza alcuno sforzo apparente.
Ero su, la prima volta in assoluto che montavo senza sella. Ed era una sensazione bellissima sentire il cavallo sotto di te senza nessuna limitazione. Dorinne rimase immobile mentre mi abituavo a quella nuova e alquanto insolita situazione.
Provai a fare un po' di passo: non era poi così male. Mi chinai sul collo della cavalla. <<Domani torno e saltiamo un po', e poi chissà... facciamo anche un giretto senza sella, che ne dici?>> le chiesi sorridendo.
Lei nitrì ed io lo presi per un sì, così scesi, stiracchiandomi per la stanchezza.
Lu mi prese nuovamente tra le braccia e mi baciò. <<Andiamo a casa: si sta facendo tardi>> mi sussurrò ed io annuii.
Dopo aver messo i cavalli nel box e aver salutato tutti, salimmo sulla moto di Lu e andammo a casa sua.
Ero curiosissima di scoprire quale fosse la sorpresa, ma quando aprii la porta della camera della mia migliore amica e del mio ragazzo fui investita da un uragano dai capelli biondi con un asciugamano legato attorno al corpo.
<<Finalmente! Stavo per chiamare l'FBI>> esclamò Sofia esasperata. Mi afferrò per il polso e mi trascinò letteralmente davanti al suo armadio. <<Cami aiutami, non so cosa mettermi!>> gridò, confermando la mia ipotesi che stesse dando in escandescenze.
<<Prima di tutto>> la bloccai posandole le mani sulle spalle e obbligandola a guardarmi negli occhi. <<Mi spieghi dove stai andando e con chi?>>
<<Luigi l'ha invitata a casa sua con i suoi genitori e passerà lì la notte>> rispose Lu al posto della sorella.
Guardai accigliata la mia Best. <<E tu quando pensavi di dirmelo, sporca traditrice?>> sbottai.
<<Me l'ha chiesto stamattina ed ero talmente in ansia che mi sono completamente dimenticata di parlartene; mi perdoni per favore?>> si giustificò facendo gli occhi dolci.
Alzai gli occhi al cielo. <<E va bene; ora però al tuo outfit ci penso io>>
Guardai Luca significativamente e lui capì al volo, uscendo dalla stanza e lasciandoci sole per andarsi a fare una doccia.
Rivolsi la mia attenzione agli innumerevoli vestiti che Sof possedeva. Infilai la testa nell'armadio e dopo qualche istante decisi, traendo fuori un vestito nero lungo fino al ginocchio, con una spallina sola ed un cinturino argentato in vita abbinato a degli stivaletti neri con un po' di tacco, ad uno scaldacuore e ad una pochette, entrambi argentati, e piazzai il tutto sul letto di Sof.
Lei non provò neanche a protestare: mi conosceva troppo bene.
La guardai con un sorrisetto. <<Ed ora il trucco!>>
Non mi piaceva essere truccata, questo sì, ma mi divertivo un mondo a trasformare Sofia da un visino acqua e sapone in una ragazza sexy e raffinata. Decisi di piastrarle i capelli e fermai i due ciuffi che le cadevano sul viso dietro la nuca con un fermaglio nero. Passai un po' di fondotinta sulle sue rare imperfezioni e le misi un po' di fard. Sugli occhi le misi un filo sottile di eyeliner, poco mascara e dell'ombretto argentato che sfumava in un grigio più scuro verso l'esterno; infine le passai un rossetto chiaro sulle labbra.
Si vestì ed io la guardai ammirata: era bellissima ed elegante, pronta per una cena con i genitori del suo ragazzo.
<<Wow sorellina, sei uno schianto!>> esclamò Lu, come sempre mezzo nudo, dietro di me.
Sofia arrossì e disse: <<tutto merito della mia Best>>
Risi e la abbracciai. <<Farai un figurone Best!>>
Lei mi ringraziò con un sorriso prima di rivolgersi a Luca. <<Hanno chiamato mamma e papà, hanno avuto un contrattempo e tornano per martedì notte, invece di lunedì mattina>>
Lui annuì, alzando le spalle indifferente.
Io ero l'unica a non capirci niente. <<I vostri sono via?>> chiesi spaesata.
<<Esatto, sono a Torino per lavoro>> mi rispose Sofia.
I loro genitori erano medici, piuttosto famosi e in gamba, perciò non era raro che mancassero da casa per qualche giorno. Ma i due fratelli erano responsabili e loro non si preoccupavano più di tanto di lasciarli soli.
In quel momento capii, almeno in parte, quali erano i piani di Lu.
<<Adesso vai a farti una bella doccia>> mi disse il ragazzo. <<Dopo vestiti comoda perché ti aspetta la prima parte della sorpresa...>> e mi baciò sulla guancia.
Sebbene un po' perplessa, annuii e mi avviai verso il bagno.
Dopo una doccia rilassante, Sofia mi sequestrò nuovamente, mettendomi in mano un completo di pizzo nero, dei leggings neri ed una maglietta abbastanza attillata con la stampa di una testa di cavallo da indossare sotto una camicia bianca e nera. Stranamente, e sottolineo stranamente, mi trovai d'accordo con lei sulla scelta dei vestiti, eccetto l'intimo ovviamente, ma rinunciai a discutere: sapevo bene che quando si metteva era peggio di me.
Su una cosa però fui irremovibile: niente trucco.
Sofia sbuffò e mi asciugò i capelli in delle onde morbide. Successivamente mi vestii e indossai le mie amate converse nere.
Sof mi squadrò dalla testa ai piedi con occhio critico. <<Pronta>> declamò.
Scesi le scale e mi trovai davanti Lu con un paio di jeans strappati, una maglietta blu che si intravedeva sotto una camicia abbottonata solo da due bottoni centrali: era incredibilmente sexy.
Mi si avvicinò e mi baciò castamente. <<Sei bellissima>> mi sorrise, ed io ricambiai imbarazzata.
Sofia mi mise in mano il giubbino in pelle nero e la mia borsa, spingendomi poi verso il fratello. <<Divertitevi!>> sorrise maliziosa.
Risi di cuore. <<Anche tu, Best. Ti passa a prendere Luigi?>>
Lei guardò l'orario. <<Sono le 20:30, dovrebbe arrivare tra poco>> rispose, così annuii, abbracciandola.
<<A domani>> le dissi.
<<A domani>>
Lu salutò la sorella con un bacio sulla guancia, non prima di averle fatto una marea di raccomandazioni su quando si sarebbe ritrovata sola in camera con Luigi, neanche fosse suo padre; ma Luca era fatto così, si era sempre preso cura della sua sorellina.
Salimmo sulla moto. <<Dove andiamo?>> chiesi mentre mi allacciavo il casco.
Luca mise in moto ed io mi strinsi a lui, aspettando la risposta.
Si girò a guardarmi con un sorriso. <<In un posto che ami>> E partimmo.

Una Cavalla Difficile {Wattys2017}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora