Capitolo 14: un nuovo amico in scuderia

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MODIFICATO

<<Silver!>>
Appena Dorinne posò gli anteriori sul terreno vidi Luca lanciarsi sul cacciatore che aveva sparato al grigio e iniziare a tirargli pugni.
Corsi da Silver, smontando velocemente. Gli posai una mano sul collo ed esaminai la ferita: fortunatamente la pallottola l'aveva preso solo di striscio all'anteriore sinistro, ma sembrava fare male. Tirai un sospiro di sollievo, almeno non era grave, ma bisognava disinfettare la ferita prima che facesse infezione.
Lasciai Dorinne accanto allo stallone e mi avvicinai a Lu, che si stava ancora picchiando con il cacciatore. Mi assicurai che gli altri avessero già messo fuori gioco gli uomini armati e arrivai silenziosa alle spalle del cacciatore, che aveva messo Luca con le spalle a terra e gli stava a cavalcioni.
Sul mio viso comparve un ghigno ed il mio ragazzo, che aveva capito le mie intenzioni, mi imitò, con il labbro spaccato.
In un guizzo, strinsi le mani attorno al collo del cacciatore e lo strattonai all'indietro. Quello cadde in ginocchio e gli tirai una ginocchiata nello stomaco e successivamente una gomitata sulla schiena, facendolo crollare a terra. Tentò di rialzarsi, ma avvicinai la bocca al suo orecchio. <<Nessuno fa del male alle persone che amo>> gli sussurrai, e lo finii con un calcio rotante alla testa, una sottospecie di mossa di karate; o almeno credo. L'uomo svenne.
<<Ecco a cosa servono i libri e i film d'azione>> ridacchiai, inginocchiandomi accanto a Luca per controllargli le ferite, ma lui mi sorrise, scuotendo la testa, e si alzò. Fortunatamente aveva ricevuto solo un paio di pugni.
Notai che tutti mi guardavano a bocca aperta.
<<Beh?>> feci. <<Cosa stiamo facendo qui? C'è un cavallo ferito che ha bisogno di aiuto, muovete le chiappe! Svelti>> esclamai e loro si mossero verso Silver, che era stato già raggiunto da Luca.
Mauro addormentò lo stallone mentre io chiamai la polizia, denunciando i cacciatori; mi assicurarono che li avrebbero arrestati subito.
Tornai da Dorinne, che non staccava gli occhi da Silver. <<Ti piace, piccola peste?>> la stuzzicai e lei sbuffò, scuotendo la testa.
Ridacchiai sbadigliando. <<Forza, torniamo a casa>>

~

<<Come sta?>> chiesi al veterinario che stava visitando Silver.
<<Bene, fortunatamente è solo una ferita superficiale. Si riprenderà presto>> mi rispose con un sorriso e sospirai rassicurata.
Luca mi abbracciò da dietro. <<Grazie mille>> ringraziò l'uomo.
Quello fece un cenno col capo e si avviò verso Mauro per prescrivere, suppongo, i medicinali da dare allo stallone. L'avevamo portato in un paddock leggermente più isolato degli altri e avevamo fatto subito accorrere il veterinario, nonostante fosse notte fonda. Sbadigliai. <<Vado a salutare Dorinne>> avvisai Lu.
<<Va bene. Oh, ora che ci penso... ho messo Dorinne e Balèm nel box grande: quei due sembrano trovarsi bene insieme>> sorrise ed io ricambiai.
Mi avvicinai al box e vidi Dorinne stesa che si rotolava e Balèm che le mordicchiava scherzosamente il collo.
Scoppiai a ridere e i due si voltarono di scatto; la cavalla mi salutò con un nitrito basso ed entrai nel box, sedendomi tra la sua testa e le sue zampe anteriori. Mi posò il capo in grembo e mi guardò, quasi chiedendomi come stava Silver.
<<Tranquilla piccola peste>> la rassicurai. <<Silver bene, la pallottola l'ha solo sfiorato. Ha una piccola ferita alla zampa sinistra ma si riprenderà in fretta, non preoccuparti>>
Lei sbuffò piano e chiuse gli occhi. La guardai con un sorriso e sbadigliai, accoccolandomi meglio contro il suo collo. Chiusi gli occhi e senza accorgermene mi addormentai.

[Luca]
Camilla non tornava e stavo iniziando a preoccuparmi.
All'improvviso vidi Mauro avvicinarsi velocemente a me. <<Devi assolutamente venire a vedere>> mi disse ridendo. Alzai un sopracciglio e lo seguii mentre mi portava verso il box dove avevo messo i cavalli.
Guardai dentro e sorrisi quando vidi Camilla addormentata accanto a Dorinne. Era dolcissima.
In un angolo del box vidi Balèm e tesi la mano, chiamandolo. Stranamente, invece di avvicinarsi come faceva sempre, appiattì le orecchie e non si voltò.
"Ma che...?" pensai stupito, alzando un sopracciglio. Mi sembrava di essere tornato ai primi tempi in cui ci eravamo conosciuti, quando aveva 10 anni e ancora non avevo deciso di comprarlo. Ricordo che ogni volta che montavo qualche altro cavallo lui faceva il sostenuto, ignorandomi completamente. Ma bastava qualche grattino tra le orecchie e passava tutto. "Non succedeva da anni... ma che gli è preso oggi?"
Mi allontanai per prendere un plaid, poi entrai nel box, facendo attenzione a non svegliare Camilla. Le misi addosso la coperta e le baciai la fronte, poi mi affiancai a Balèm, sfiorandogli il collo.
Si scostò, ma non lo lasciai scappare. Lo sorpresi saltandogli in groppa e circondandogli il collo muscoloso con le braccia. Lo sentii sbuffare e ridacchiai, iniziando a grattarlo fra le orecchie.
<<Allora campione, mi dici perché stiamo ricominciando a fare i capricci, mmh?>> lo canzonai.
Mosse le orecchie, i grattini cominciavano a fare effetto.
<<Non dirmi che sei geloso. Non ne hai motivo, Balèm; sarai sempre e solo tu il mio campione, capito?>>
Voltò la testa verso di me. <<Silver ha bisogno di aiuto, e noi lo aiuteremo. A Dorinne sembra che piaccia. Perché non provi ad essergli amico?>> Sbatté le palpebre e capii che aveva accettato. Mi stesi sul suo collo. <<Sarai sempre tu il mio campione>> mormorai.

Una Cavalla Difficile {Wattys2017}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora