Capitolo 1: notizie

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MODIFICATO

<<Come sarebbe a dire sei mesi?!>> esclamai, saltando sul posto. Luca, accanto a me, rimase a bocca aperta.
<<Purtroppo si è stirata il tendine; deve stare a riposo almeno sei mesi>> ripeté Mauro.
Era una bella giornata di fine settembre per andare al maneggio, o almeno lo era fino a quando Mauro non mi aveva avvisata che la mia Dhalia si era infortunata. Sei mesi ferma... sei! Fosse uno, va bene, ma non mezzo anno!
Mi misi le mani nei capelli mentre Mauro mi spiegava cos'era successo: la stava allenando, anche se il campo era bagnato per le piogge, e dopo un salto era scivolata e si era stirata il tendine dell'anteriore sinistro.
Luca mi mise una mano sulla spalla, sussurrandomi un <<coraggio>> nell'orecchio.
Sospirai, tirando indietro le lacrime. <<Quindi... chi monterò in questi sei mesi?>>
<<Per oggi prendi Piccadilly, per le prossime volte non so. Mi hanno detto che deve arrivare una cavalla nuova; probabilmente te la farò provare, e vedremo come va>> spiegò Mauro.
Annuii mestamente e mi avviai verso il box di Piccadilly, un castrone baio scuro di diciannove anni, che a dirla tutta, per quanta forza aveva, ne dimostrava quindici. Presi la capezza e aprii la porta del box, salutando il baio. Lo portai fuori e lo legai all'anello, prendendo una spazzola e strigliandolo per bene.

[Luca]
Guardai Camilla occuparsi di Piccadilly e notai che aveva la testa tra le nuvole; di solito quando aveva a che fare con i cavalli aveva sempre un sorriso radioso su quelle labbra piene e perfette...
"Sveglia Luca, che stai dicendo? È la tua migliore amica, non puoi fare pensieri simili su di lei, né tantomeno innamorarti!"
Ed ecco la mia amata coscienza che non si smentisce mai... scossi la testa, avvicinandomi alla ragazza, e le misi le mani sugli occhi. <<Chi sono?>> chiesi facendo una voce strana e buffa.
Lei abbassò la mano che teneva la spazzola e sbuffò per poi tirarmi un calcio sullo stico.
Mi staccai imprecando a bassa voce per il dolore. Camilla si girò con le mani sui fianchi. "E che fianchi..."
Repressi immediatamente quel pensiero. <<Cavoli, non avevi mai reagito così!>> esclamai.
<<Così quando ci riprovi ci penserai due volte, altrimenti ti faccio diventare come Balèm>> rispose con un sorrisetto perfido.
Deglutii: ci temevo alla mia mascolinità, e Camilla era capace di fare ciò che aveva detto. <<Okay, ho capito>> dissi. <<Comunque volevo avvisarti che Mauro mi ha chiesto di dirti che qualche giorno puoi badare tu a Dhalia, come farla pascolare o passeggiare>> la avvisai e notai che gli occhi le si illuminarono. <<Se riesci a cavalcare la cavalla nuova>> aggiunsi ghignando.
Lei mi guardò per un istante, poi caricò la gamba e mi affrettai ad esclamare: <<scherzavo!>> e lei si fermò giusto in tempo.
Sospirai sollevato. Beh, almeno l'avevo fatta sorridere.
<<Ora per farti perdonare mi aiuti a sellare Piccadilly>>

[Camilla]
Luca era davvero dolce... ed era anche per quello che lo amavo: sapeva sempre come tirarmi su il morale.
Nonostante fossi ancora un po' distratta, la lezione andò bene; non avevo mai montato Piccadilly e lo trovai un vero pigrone e molto forte in bocca, ma dopotutto con un galoppo cadenzato e molto comodo.
Dopo aver sistemato i cavalli, tornai a casa con Luca: avrei dormito da lui quella notte, come tutti i sabati, e non stavo nella pelle; cosa c'era di meglio che passare la notte con i propri migliori amici?
Arrivati alla villa di Luca, Sofia aprì la porta e si fiondò tra le mie braccia. <<Oh Cami!>> esclamò. <<Lu mi ha detto tutto, mi dispiace tanto>>
Mi stava letteralmente stritolando.
Fortunatamente Luca venne in mio aiuto. <<Sof, così non respira, avanti staccati>> disse solleticando i fianchi della sorella, che saltò in aria allontanandosi da me. <<Lu! Sei morto!>> urlò.
Il fratello ridacchiò e improvvisamente mi prese in braccio a mo' di sposa, gridò a Sofia: <<prendici!>> e iniziò a correre, portandomi nella loro camera e chiudendo la porta con un calcio.
Stavamo ridendo come pazzi; allacciai le braccia dietro al suo collo e sprofondai il viso nell'incavo della sua spalla, aspirando il suo profumo: per me Luca ha sempre profumato di oceano. La sensazione delle sue braccia sotto le mie ginocchia e dietro la mia schiena mi stava facendo impazzire.
Lu mi strinse più forte ed io alzai la testa, ritrovandomi ad un nulla dal suo viso; aveva le labbra schiuse e mi guardava negli occhi. Si avvicinò ancora e il respiro mi si bloccò in gola.
Luca mi fissò le labbra e socchiuse gli occhi... in quel momento la porta si spalancò ed io, colta di sorpresa, saltai giù da Luca. <<Sof!>> esclamai.
Lei rise. <<Piccioncini questa è anche camera mia>>
Sentendola diventai un pomodoro e Lu non era da meno.
<<Allora, adesso Lu va a lavarsi, così io posso parlare tranquillamente con la mia Best>>
Lu ghignò. <<Sorellina, mi dispiace deluderti, ma Cami è la MIA Best>> disse fiero, mettendomi un braccio sulle spalle. <<Vieni a fare la doccia con me?>> mi chiese malizioso.
Io e Sof scoppiammo a ridere e la mia Best spinse il fratello fuori dalla porta gridando: <<fuori!>> e si chiuse la porta alle spalle, sfregandosi le mani soddisfatta. <<Ora noi due ci facciamo una bella chiacchierata>>
"Ahi, sono morta..."
Dopo aver raccontato tutto a Sofia mi sentii meglio: era bello parlare con qualcuno e non temere di essere tradito.
<<Da quanto tempo?>> chiese.
<<Da quando avevo dieci anni...>> confessai.
Sofia mi guardò a bocca aperta. <<E tu in quasi sei anni non hai trovato un minuto di tempo per dirmi che sei pazza di mio fratello?!>> esclamò e dovetti zittirla. <<Vuoi proprio che lo scopra?! Abbassa quella tua voce di oca in calore>>
<<Ehi, questa non te la perdono!>> urlò saltandomi addosso e iniziando a farmi il solletico, che io soffro terribilmente; iniziai a contorcermi come una pazza, ridendo con le lacrime agli occhi.
Qualche secondo dopo sentimmo una voce. <<Ma cosa state combinando voi due?>>
Mi voltai verso la porta e rimasi a bocca aperta: Luca, con solo un asciugamano a coprirlo, era una visione paradisiaca. Arrossendo distolsi lo sguardo che si era involontariamente posato sui suoi addominali e mi alzai dal letto a due piazze di Sofia, dove avrei dormito anch'io per quella notte. Presi l'intimo e il pigiama dalla borsa e mi avviai in bagno per lavarmi.
Passando accanto a Luca, gli diedi un bacio sulla guancia come sempre e mi rinchiusi in bagno, ficcandomi sotto la doccia e lasciando che l'acqua mi bagnasse i capelli per togliermi dalla testa l'immagine del corpo bagnato e mezzo nudo di Lu.




Una Cavalla Difficile {Wattys2017}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora