Capitolo 31: coliche

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MODIFICATO

[Camilla]
<<Il braccio è rotto; lo abbiamo ingessato, ma è importante che stia tranquillo fino a che non glielo toglieremo. Ed è preferibile che non faccia il bagno al mare; per la doccia, cercate di non far bagnare il gesso. Il bambino pratica qualche sport?>> chiese il medico che aveva ingessato il braccio di mio fratello.
<<Equitazione>> rispose mamma.
<<Allora è bene che non salga su un cavallo fino a quando l'osso non si sarà risaldato>>
I miei annuirono e il dottore si allontanò.
Sospirai e mi appoggiai al petto di Luca dietro di me. Mi lasciò un bacio sui capelli. <<Almeno sta bene... non è successo nulla di grave>>
Non potei che essere d'accordo. <<Già, mi dispiace però che per almeno un paio di mesi non potrà fare lezione>>
<<Poteva andare peggio, lo sai. Appena guarirà potrà fare tutte le lezioni che vuole>>
Sorrisi leggermente e chiusi gli occhi, stanca della giornata. Beh, non era finita proprio nel migliore dei modi, ma ero soddisfatta di me e Dorinne.
Mi ritrovai a pensare alla cavalla: chissà se erano già tornati al maneggio. Forse stava mangiando tutta contenta e soddisfatta la sua razione, sbuffando contro le mosche che le si posavano addosso.
Sorrisi a quella immagine e Lu mi guardò interrogativo. Scossi la testa, continuando a ridacchiare.
In quel momento arrivò Giaki, assieme alla mamma, e con un broncio sul viso da fare invidia a Brontolo dei sette nani.
<<Fammi indovinare...>> iniziai, attirando la sua attenzione, con l'intenzione di farlo sorridere. <<Vuoi fare il provino per il figlio di Brontolo? Diciamo che come altezza ci sei, la faccia poi, è perfetta... gli avversari non avranno speranze!>>
Suo malgrado, non riuscì a trattenersi dal ridere e corse ad abbracciarmi, facendo attenzione al braccio.
<<Hanno detto che finché avrò questo coso al braccio non posso salire su Pic...>> e per Pic intendeva ovviamente il "suo" amato Piccadilly.
<<Forza eroe, non abbatterti>> esclamò Lu, dandogli un colpetto sulla testa. <<Ti ricordi quello che ti dicevamo sempre io e Cami?>>
<<I veri eroi non sono quelli che non cadono mai, ma quelli che sanno rialzarsi, superare le loro paure e, nonostante tutto, saper ancora combattere e sorridere>>
Luca sorrise. <<Esatto. E tu sei o non sei un eroe?>>
<<Ovvio!>> esclamò convinto, con gli occhi che brillavano.
<<E allora sorridi e leva via quel broncio>>
Giaki obbedì subito e gli diede il cinque. Mi voltai verso Lu e lo baciai sulla guancia. <<Grazie>>
<<E di cosa, amore mio?>> replicò baciandomi la fronte.
Mugolai di piacere, alzando mentalmente gli occhi al cielo quando sentii mio fratello fare un verso di disgusto. "Non cambierà mai..."
Mentre uscivamo dall'ospedale Rebecca mi si affiancò con uno sguardo preoccupato e mi portò in disparte. Aggrottai le sopracciglia, non capendo il suo comportamento. <<Tutto okay Reb?>> chiesi.
<<Stavo pensando... se noi siamo tutti qui, e Mauro stava per gareggiare, chi si è occupato di Dorinne?>>
Nell'ultimo periodo si era avvicinata molto al nostro mondo, ne era affascinata ed interessata; l'istinto mi diceva che prima o poi avrebbe iniziato a cavalcare.
<<Si è offerto Matteo, il ragazzo che è arrivato secondo; quello di cui ti avevo parlato>> le risposi, ottenendo solo uno sguardo ancora più inquieto.
<<Matteo Greco?! Sei impazzita? Quel ragazzo ti odia, come potrebbe prendersi cura della tua cavalla?>>
<<Primo, Dorinne non è la mia cavalla>> precisai amaramente. <<E secondo, si è scusato>>
<<Matteo non si scusa>>insistette. <<Andiamo, pochi minuti prima ti lancia occhiate di fuoco e dopo ti chiede scusa con gli occhi dolci? È ovvio che voleva arrivare a qualcosa, e quel qualcosa è Dorinne>>
<<Dorinne è in grado di badare a se stessa, e comunque Matteo non mi sembra il tipo che possa frustare un cavallo solo perché ha perso>>
Scosse la testa. <<Non parlo di frustate o questo genere di dolore... se voleva arrivare a Dorinne di certo aveva in mente qualcosa>>
La guardai sospettosa. <<Come sai queste cose di lui?>>
Si irrigidì immediatamente. <<In che senso come le so? Semplicemente ho capito che non c'è da fidarsi>> rispose in fretta e alzando il tono di un'ottava.
Se prima non ero certa che nascondesse qualcosa, adesso lo ero eccome.
<<Cosa mi stai nascondendo Rebecca?>> dissi dura.
I suoi occhi vagarono incerti, in cerca di una via di fuga, ma quando incrociarono i miei, seri, si fermarono. <<Io lo conosco... frequentavamo le medie insieme; non mi ha mai sopportata, anche se da quando frequento le superiori siamo andati a letto non poche volte... comunque, questo non c'entra niente. Quello che voglio dire è che io lo conosco, so come pensa, come si comporta: non è da lui scusarsi, né tanto meno offrirsi di fare una doccia al cavallo del suo diretto avversario. Forse non avrà fatto personalmente del male a Dorinne, ma qualcosa mi dice che non dobbiamo assolutamente stare tranquilli>>
Non l'avevo mai vista così preoccupata.
Riflettei sulle sue parole: in effetti, quanto lo conoscevo io? Per niente. Sapevo solo che ero cascata in pieno nella sua trappola e avevo affidato Dorinne, la mia piccola peste, a qualcuno indegno di fiducia. Avevo fatto un'enorme cazzata.
Richiamai Luca con lo sguardo e lui, notando i miei occhi inquieti, ci raggiunse subito.
<<Che succede?>>
Stavo per aprire bocca quando squillò il mio cellulare. Mauro. Scambiai un'occhiata con Rebecca e risposi. <<Mauro dim...>>
<<Devi venire immediatamente al maneggio>> mi interruppe agitatissimo.
<<Cos'è successo?!>>
<<Dorinne>> disse soltanto e chiuse la chiamata. Guardai Luca con sguardo supplicante. Lui capì al volo. <<Vado a prendere la moto>> annunciò allontanandosi.
Volsi lo sguardo a Rebecca. <<Puoi...>>
Anche lei mi fermò. <<Ci penso io, tu va'>>
La ringraziai con un abbraccio veloce e saltai sulla moto di Lu, che partì sgommando verso il maneggio, verso il luogo dove la mia Dorinne stava soffrendo.
Perché ormai ne ero certa; avevo un groppo allo stomaco che non se ne andava e l'istinto che mi diceva di stare attenta. La piccola peste stava male, ed era mio dovere starle accanto.

~

Arrivammo al maneggio in tempo record e mi fiondai immediatamente verso le scuderie. C'era una piccola folla avanti al box di Dorinne, da dove provenivano nitriti acuti e rumori forti.
Mi feci largo a spintoni e raggiunsi la porta del box, che subito spalancai; Dorinne si stava rotolando furiosamente per terra, nitriva e sbuffava con violenza. Il manto era lucido di sudore, oltre che pieno di segatura. Si alzò in piedi, iniziando a battere gli zoccoli anteriori e a scalciare.
<<Mio dio Dorinne! Piccola che succede?>> esclamai entrando e tendendo la mano. Lei mi guardò con occhi grandi di paura e dolore che mi spaventarono più di quanto già non fossi. Tentai di avvicinarmi, ma continuava a muoversi irrequieta. Si impennò agitando le zampe e indietreggiai leggermente per non essere colpita. Poi voltò il capo verso i fianchi e tentò di morderseli.
<<Dorinne!>>
Si rotolò di nuovo con violenza; a quel punto dissi basta.
Avanzai sicura e riuscii a posare una mano sul collo zuppo di sudore. <<Ssh, buona piccola peste, buona; ascoltami... ascoltami bella. Adesso stai calma, ssh, così brava>> mormorai accarezzandola delicatamente mentre lei si calmava un poco. <<Andrà tutto bene piccola peste, te lo prometto; ora devi solo stare calma. Vedrai, passerà tutto>> la rassicurai con voce dolce. Respirava pesantemente, e alternava sbuffi a nitriti acuti di dolore.
Notai Mauro fuori dal box che mi fece cenno di uscire. Non volevo, ma la sua faccia mi fece morire in gola le obiezioni; inoltre, dovevo capire cosa avesse Dorinne.
<<Ehi piccola peste, io vado a prenderti qualcosa che ti farà stare meglio; torno presto, te lo prometto, ma tu non agitarti, peggiorerai solo le cose. Okay?>>
Un debole nitrito mi arrivò alle orecchie, così mi alzai lentamente dalla mia posizione accovacciata e uscii dal box, chiudendo la porta.
<<Spiegami cosa cavolo sta succedendo>> ringhiai contro il mio istruttore. <<Perché Dorinne sta così male?>>
Abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro dalla frustrazione. <<Ha una colica spastica>>
<<UNA COLICA?!>> urlai io. "Oh cazzo..."
Rettifico. La giornata era finita proprio nel peggiore dei modi...

Una Cavalla Difficile {Wattys2017}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora