Capitolo 15: Natale

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MODIFICATO

<<Okay bello, ora proviamo ad alzarci con calma>> mormorò Lu a Silver. Tenendolo per la criniera, fece schioccare leggermente la lingua e il grigio allungò le zampe anteriori e fece forza sui posteriori, ritrovandosi in piedi. <<Bravo Silver... bravissimo>>
Notai che teneva leggermente sollevata la zampa ferita: nonostante tutti i medicinali e la settimana trascorsa dall'incidente, doveva fargli ancora male.
Luca aggrottò le sopracciglia e mi guardò, chiedendomi silenziosamente cosa fare. Gli feci cenno di provare a farlo muovere e lui obbedì; Silver si mosse lentamente. Zoppicava leggermente, ma la zampa sembrava reggere il peso del corpo.
Entrai nel paddock, affiancandomi al mio ragazzo, e gli poggiai la testa sulla spalla. Mi baciò la fronte e socchiusi gli occhi a quel contatto. <<Per oggi basta così... vedrai che pian piano si rimetterà completamente>> mi rassicurò e sorrisi, accarezzando lo stupendo manto pomellato del grigio. Luca gli fece un'ultima coccola e insieme uscimmo dal paddock mentre lo stallone si stendeva nuovamente.
<<Cosa ne sarà di lui?>> chiesi a Mauro mentre spazzolavo Dorinne prima di metterle la sella.
Sentii l'uomo sospirare. <<Non lo so... sarà difficile rimetterlo in libertà. Forse potremmo provare ad addestrarlo, ma so già che per i primi tempi sarà completamente intrattabile>>
Luca mise la sella sul dorso di Balèm; il castrone si stava abituando alla presenza di Silver nelle nostre giornate e non faceva più grandi scenate di gelosia. <<Credo che non sia più possibile rimetterlo in libertà dopo quello che ha passato... l'unica è addestrarlo>>
<<Lo credo anch'io>> mormorai.
<<Sarà di fondamentale importanza che il primo a montarlo sia anche colui che diventerà il suo proprietario, per creare fin da subito un legame di fiducia>> aggiunse Mauro e io e Lu ci guardammo.
<<Tuttavia è ancora troppo presto: prima deve guarire, poi deve essere sellato e solo allora ci porremo il problema>>

~

Silver migliorava di giorno in giorno, era guarito del tutto e aveva anche imparato a stare con il morso, la testiera e la sella; era quasi pronto per essere montato. Il problema era che nessuno aveva interesse a comprarlo, o meglio, nessuno voleva addestrare un cavallo selvaggio.
Luca stava tentando in tutti i modi di convincere i suoi genitori a comprarlo, e i due stavano iniziando a cedere. Anche Sofia faceva pressione sui genitori, così decisi di intervenire anch'io. I due stranamente non resistettero per molto e mi dissero che avevano in mente una sorpresa per Lu per Natale, dato che mancava appena una settimana.
Sorrisi, capendo il loro piano, e decisi di regalargli per Natale, assieme a Sofia, gli stivali in pelle per i concorsi che aveva sempre desiderato e "Il Trono di Spade", un libro che voleva leggere da tanto.
Segretamente, presi a Sof un completo in pizzo rosso magnifico e molto sexy. Appena lo vidi me ne innamorai subito e pensai che era perfetto per la mia Best. Volevo prenderlo anche per me, ma quel rosso era fin troppo audace per i miei gusti; se ci fosse stato bianco l'avrei preso senza esitare.
Per Giacomo presi un cappello da cowboy, una giacca sempre da cowboy e un libro illustrato sull'America; ai miei genitori comprai un buono per la S.p.a., a Dorinne una coperta blu notte e a Silver una testiera tutta per lui, dato che quelle del maneggio non gli andavano molto bene. A Mauro infine stampai su una tela una foto sua mentre saltava.
Se vi state chiedendo come avevo fatto a pagare tutto, beh, i miei genitori mi avevano dato la loro carta di credito, permettendomi di comprare quello che volevo. Ovviamente sapevo che mi avrebbero sparato se avessi comprato troppe cose per me, così presi solo una felpa calda nera col cappuccio e un paio di cuffie blu.
Quando entrai in casa carica di pacchi, pacchetti e fiocchetti i miei genitori mi guardarono come fossi un alieno.
<<Ma quante cose hai comprato?!>> mi chiese mamma.
Risi e restituii loro la carta di credito. <<Solo lo stretto indispensabile>> e salii in camera e sistemare tutto e scaricare tutte quelle buste che mi facevano sembrare un mulo da lavoro.

~

La sera della Vigilia la passammo tutti a casa di Luca e Sofia.
Purtroppo i miei genitori non andavano d'accordo con il resto della famiglia (e a buone ragioni) e da un paio di anni non passavamo più le feste insieme; gli unici parenti con cui avevamo contatti erano i nonni e un fratello di mio padre con la moglie, con i quali passavamo il 26 dicembre.
La cena era squisita e ben presto arrivò il momento di scartare i regali. Fui la prima a distribuirli: Sofia appena vide il completino cacciò un urletto di apprezzamento e mi stritolò in un abbraccio; Giaki si dimostrò davvero entusiasta e mi saltò in braccio, riempiendomi di baci; i miei genitori mi baciarono sulla fronte, ringraziandomi; infine io e Sof mettemmo davanti a Lu gli stivali e il libro e lui spalancò la bocca, prendendoci in braccio entrambe prima di baciarmi dolcemente. <<Grazie piccola>>
Arrossii: eravamo pur sempre davanti ai nostri genitori. Lui se ne accorse e ridacchiò.
<<Ehi e a me niente?>> protestò Sofia.
<<Vuoi anche tu un bacetto con tanto di lingua, sorellina?>> scherzò Luca avvicinandosi al suo viso.
Lei gli diede uno schiaffetto affettuoso. <<Idiota>>
I loro genitori si schiarirono la gola, attirando la nostra attenzione. <<Lu, il nostro regalo lo andremo a prendere insieme domani: purtroppo era impossibile portarlo in casa stasera>>
Vidi Luca fare una faccia interrogativa, ma non replicò, mentre io me la ridevo sotti i baffi e scambiavo un'occhiata complice con la mia Best.
Fu una serata bellissima; ricevetti da Sofia lo stesso identico completino che avevo regalato a lei, con la differenza che il mio era bianco. Non vi dico il sorrisetto perverso di Lu quando lo vide. <<Non vedo l'ora di vedertelo addosso, piccola>> ridacchiò.
Arrossii di botto e gli diedi un pugno sul petto che lo fece solo ridere di più.
Giacomo mi regalò una felpa bianca con cappuccio (vado matta per le felpe, non si era capito, vero?) con due ali nere chiuse sulla schiena, che non ho davvero idea di come abbia fatto a trovare; mamma e papà mi misero tra le mani un arco in legno con una faretra in cuoio contenente una ventina di frecce; i genitori di Lu mi regalarono una matita blu per gli occhi, il mascara e un buonissimo profumo. Lu invece mi regalò un anello con due ali, una maglietta bianca con su scritto "I have a dream, I can fly without wings" che cadeva leggermente sulla spalla sinistra, lasciando intravedere il tatuaggio, un cap professionale e una giacca da concorso.
Quella sera lo baciai minimo un migliaio di volte.
Andai a letto con il sorriso, consapevole che il giorno dopo sarebbe stato indimenticabile.

Una Cavalla Difficile {Wattys2017}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora