Capitolo 34: Dorinne e Camilla

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MODIFICATO

<<Lu... Lu ti prego svegliati>> singhiozzai accarezzandogli i capelli. Inginocchiata nella sabbia accanto a lui, non riuscivo a fare altro, mentre Mauro controllava il polso.
Dorinne e Silver si avvicinarono mentre Sarah, fuori dal campo ci osservava con occhi pieni di preoccupazione.
La cavalla strofinò piano il muso contro la mia schiena, come per farmi forza, e sollevai lo sguardo velato di lacrime sul grigio, incrociando il suo, in cui lessi dolore, preoccupazione e senso di colpa, oltre ad un grande terrore.
Scossi la testa, chiudendo gli occhi mentre le lacrime non cessavano di bagnarmi le guance. <<Non è colpa tua, Silver; non è colpa di nessuno: è successo e basta>> mormorai.
Un sospiro sollevato di Mauro ed una sua imprecazione mi fecero voltare di scatto verso l'uomo, che scostò le mie mani dal volto di Lu e iniziò a schiaffeggiarlo.
<<Ma che fai?!>> lo fermai accigliata.
Il mio istruttore roteò gli occhi. <<Non ha niente; è semplicemente svenuto, ma nulla di grave>> sbuffò continuando a colpirlo.
Tirai un sospiro di sollievo quando Luca riaprì gli occhi tossendo. Gli gettai le braccia al collo, abbracciandolo stretto finché non lo sentii ridacchiare chiedendomi di allentare la presa.
Lo lasciai andare, ridacchiando debolmente tra le lacrime. <<Mi hai fatto morire di paura>> lo accusai tirando su col naso.
Luca si tirò a sedere lentamente e mi asciugò la guancia col pollice. <<Sto bene piccola; è stata solo una caduta>> mi baciò per rassicurarmi, poi di voltò verso Silver, che lo guardava timoroso.
Tese la mano e il grigio a sfiorò esitante, rilassandosi poi quando Lu lo accarezzò con calma, senza rabbia o rancore.
<<Oh Signore...>> borbottò Mauro alzandosi in piedi e spazzolandosi via la sabbia dai pantaloni. <<Con voi due è assolutamente impossibile stare tranquilli! Siete due calamite per i guai>>
Scoppiammo a ridere ed aiutai Luca a rimettersi in piedi. Fece per salire nuovamente in sella, ma l'uomo lo bloccò. <<Cosa credi di fare? Hai preso una bella botta alla testa, ringraziando il cielo che avevi il cap; come minimo oggi non sali più in sella>>
Lu fece per protestare, ma Mauro lo anticipò alzando una mano. <<E niente discussioni>> Sinceramente ero d'accordo con lui.
Si voltò verso di me. <<Vai a metterti stivali e cap. Tocca a te montare Silver>>
"Che cosa?!" pensai sbigottita. <<Come sarebbe a dire?>>
Il mio istruttore alzò le spalle. <<Beh, il tuo ragazzo per oggi è KO, e poi tu sei più abituata di lui a montare cavalli problematici, senza nulla togliere a Luca, ovviamente>> spiegò guardando Dorinne e poi Lu.
Sebbene ancora perplessa non obiettai e lasciai Dorinne in campo, dirigendomi verso gli spogliatoi.
Sarah mi affiancò. <<Sta bene?>> chiese ed io annuii. <<Per fortuna era solamente svenuto, ma Mauro gli ha categoricamente vietato di salire in sella, e personalmente sono d'accordo>> spiegai mentre mi infilavo gli stivali e agguantavo il cap.
Tornammo in campo e Lu mi aiutò a salire sul grigio. Afferrai saldamente le redini e ricominciai a trottare. Lu si sedette su un bidone con Dorinne accanto, mentre Mauro mi fece cenno di tornare sulla croce. Feci un alt prima di spronare Silver al galoppo.
Chiusi i pugni, con le gambe vicine e le spalle indietro, cercando di mettere una distanza tranquilla che non avrebbe contribuito a far fermare lo stallone. Silver aveva una falcata enorme, armoniosa, ma anche molto veloce, e alcune volte avevo avuto delle difficoltà nel controllo. Inoltre, tirava molto in bocca.
Per fortuna la distanza mi venne perfetta e un tempo prima del salto strinsi forte le gambe, al punto che Silver parve riscuotersi e saltò. Ancora un salto enorme, ancora una scalciata, ma fui svelta a rientrare con le spalle e a recuperare l'equilibrio.
Misi lo stallone al passo, lodandolo con una carezza sul collo muscoloso.
Mauro annuiva incoraggiante e Lu mi sorrise. Ricambiai il sorriso e ripartii al galoppo per tornare sulla crocetta.

~

<<Sei stata brava>> si complimentò il mio istruttore mentre passavo il pettine nella criniera annodata di Silver.
<<Mi sono divertita>> replicai con un sorriso. <<Ma mi manca moltissimo montare Dorinne>> confessai poi con nostalgia.
Mauro ghignò. <<A questo rimediamo subito: credi di poter sostenere una passeggiata a pelo con la tua cavalla?>>
Lo guardai a bocca aperta. <<Sei serio o stai scherzando?>>
<<Sono più che serio! Ho chiamato il veterinario e mi ha assicurato che una bella galoppata nel bosco non può che farle bene>> mi strizzò l'occhio.
Gli gettai letteralmente le braccia al collo, stritolandolo in un abbraccio. <<Mauro sei il migliore!>> esclamai ridendo. Rise anche lui, scompigliandomi i capelli.
<<Dai, vai a prendere la tua piccola peste, a Silver penso io>>
Mi voltai e vidi Lu accanto al grigio. Sorrisi e gli diedi un veloce bacio a stampo e corsi da Dorinne, legata fuori dal suo box, presi spazzola, striglia e nettapiedi ed iniziai a pulirla.
Mi lanciò uno sguardo interrogativo e non potei non ridacchiare. <<Pronta per una bella galoppata, piccola peste?>>
Vidi i suoi occhi accendersi e nitrì contenta, agitando le zampe anteriori. Le diedi un bacio sul muso, finii di toglierle la terra dagli zoccoli e la liberai della capezza. Non gli misi niente, non ce n'era bisogno.
Ci avvicinammo ad un muretto, che utilizzai come appoggio per montarle in groppa. Ero su, finalmente dopo tre settimane tornavo a montarla. Era come tornare a respirare dopo una lunga apnea, come risvegliarsi da un coma e ricominciare a vivere. Perché Dorinne era questo: era magia, era poesia allo stato puro, era purezza e bellezza, era libertà, era fierezza, era maestosità; lei era vita.
E mentre galoppavamo insieme, finalmente unite dopo tanto tempo, sentivo la sua energia, la sua forza, la sua voglia di vivere scorrermi dentro come un fiume impetuoso, e non potei fare altro che dire "grazie". A chi non lo sapevo nemmeno, di certo a Dorinne, forse anche a Dio, al destino o chi per loro mi avesse fatto incontrare quella cavalla, si ribelle e difficile, ma dal cuore libero e puro.
Eravamo insieme, unite, due opposti che si completavano, e non potevo chiedere di più. Avevo lei, una creatura magnifica e spettacolare; e non avevo bisogno di altro.

Una Cavalla Difficile {Wattys2017}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora