Capitolo 19: cambiamenti

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MODIFICATO

<<Tu ne sei certa...>> chiese Sofia, osservando l'ingresso del locale.
<<Assolutamente>> risposi. <<Sono cambiata dentro, e sento il bisogno di cambiare anche il mio aspetto>>
Sof mi guardò. <<Lo sai che qualunque cosa accada tu sarai sempre la mia migliore amica, e ti sosterrò sempre, vero?>>
Sorrisi. <<Lo so, Sof>> Ed entrammo nel salone della parrucchiera.
Meno di due ore dopo uscimmo; Sofia con dei bei colpi di sole e il semipermanente alle unghie ed io... io avevo fatto una pazzia. I miei capelli, prima tutti lunghi pari fino alle reni, ora erano scalati, il ciuffo corto che mi sfiorava la guancia e le punte sfilacciate; ma la novità erano le ciocche blu: 3 sul ciuffo corto a sinistra, 2 a destra e le punte lunghe erano completamente di un blu oltremare. Ero soddisfatta.
<<Sei bellissima, Cami...>> Sofia fissava estasiata la mia nuova acconciatura e non potei fare a meno di ridere. <<Oh, grazie Best. Io amo le tue unghie>> le feci una linguaccia e lei rise.
<<I tuoi saranno sconvolti da questo cambiamento>> commentò mentre ci dirigevamo a casa mia.
<<Immagino... ma mi hanno dato carta bianca, purché non siano piercing; non mi sgrideranno>> replicai con una scrollata di spalle.
<<E...>> esitò. <<Cosa hai intenzione di fare... con... lui...?>>
Mi irrigidii. <<Semplice. Lo ignorerò>> dissi, ma la mia voce tremava leggermente. Per fortuna Sofia non lo notò; mi mise una mano sulla spalla e rimase in silenzio.

~

<<O... mio... Dio...>> mormorò mamma appena mi vide entrare dalla porta di casa. Era rimasta a bocca aperta, immobile e senza parole.
Ridacchiai. <<Ti ho stupita, mamma?>>
<<Ehm... si... direi...>> balbettò.
Risi ancora più forte. All'improvviso un tornado mi saltò in braccio. <<Sorellona!>>
<<Giaki!>> esclamai sorpresa, recuperando l'equilibrio.
<<Sorellona sei bellissima! Mi piacciono queste ciocche blu>> disse rigirandosele tra le dita.
<<Ma grazie eroe!>> gli lasciai un bacio sulla guancia. <<Ora però scendi che pesi. Mi chiedo come faccia Piccadilly a reggerti...>>
<<Senti chi parla>> e mi fece una linguaccia, correndo in camera sua.
Risi di cuore: adoravo il mio fratellino. Poi però sospirai. Il giorno dopo sarei tornata a scuola, e avrei dimostrato a tutti chi ero.

~

Mi sentivo molto osservata mentre camminavo per i corridoi della scuola al fianco di Sofia.
Normalmente mi sarei sentita in imbarazzo sotto gli occhi di tutti, perciò mi stupii quando non arrossii e passai a testa alta; ero cambiata davvero, e anche tanto; non mi dispiaceva affatto questo mio lato nascosto.
Poco lontano vidi Luca e Rebecca baciarsi appassionatamente e la rabbia e il dolore tornarono a farsi sentire. Battei le mani, attirando la loro attenzione. Vidi Luca spalancare gli occhi davanti al mio nuovo look; mi guardava in un modo talmente adorante che mi infastidì.
<<Ma guarda chi abbiamo qui>> dissi sarcastica. <<La troia e il traditore... una coppia perfetta a mio parere>>
<<Attenta a chi chiami troia, ragazzina>> ringhiò la bionda tinta. <<Cambiare il colore dei capelli non ti servirà. Tu non vali niente, fai schifo; per questo nessuno accetterà mai di scoparti>> Pronunciò quelle parole con un'aria di superiorità che fece irritare Sofia e stringere i pungi a Luca, come se andasse fiera di aprire le gambe ad ogni ragazzo morto di... una parola un po' troppo volgare, ma credo sia ovvio cosa intendo.
Posai una mano sul braccio della mia Best per trattenerla: quelle parole non potevano ferirmi, non più.
<<O forse sono io che non voglio essere scopata>> ribattei tranquillamente. <<Io valgo, e tanto anche. Tu invece, Rebecca, mi fai solo pena. Sono orgogliosa di me stessa, non ci tengo proprio a diventare come te>> e mi diressi verso la mia classe tirandomi dietro Sofia.
Mi voltai un'ultima volta verso quella troia. <<Ah, un'ultima cosa: ricordati, cara, che i prodotti a basso costo attirano molti clienti>> e me ne andai, lasciandola lì impalata a fissarmi esterrefatta.
Sofia mi strinse un braccio. <<Sei stata bravissima Best>>
Le posai la testa sulla spalla. <<Grazie Sof>>

~

[Dorinne]
La vidi arrivare da lontano, con un'espressione indecifrabile sul volto. Aveva qualcosa di diverso, ma non capii cosa finché non me la ritrovai davanti: i suoi capelli ora erano più corti e le punte erano di un bel blu. Le donava molto.
<<Ciao piccola peste>> mi salutò con un piccolo, ma sincero sorriso. <<Ti piaccio così?>> chiese accarezzandomi sul muso ed io le sbuffai dolcemente in viso. Il suo sorriso si allargò e mi lasciò un bacio tra le froge.
<<Oggi facciamo qualche piccolo salto a pelo>> annunciò; entrò nel box e mi mise la capezza, mi portò fuori e mi legò, per poi prendere la striglia e iniziare a spazzolarmi con gesti delicati ma decisi. Quel giorno era tranquilla, ma percepivo ancora il suo dolore e non riuscivo davvero a capire da cosa fosse provocato; molto probabilmente dal litigio con Luca...
Dopo l'allenamento e una doccia veloce, Camilla mi portò nel paddock, sedendosi per terra mentre io brucavo. All'improvviso iniziò a parlare.
<<Sai piccola peste... credo che sia ora di dirti cos'è successo>> mormorò.
Mi feci subito attenta, voltandomi a guardarla. Aveva le spalle basse e gli occhi tristi.
Mi si strinse il cuore nel vederla così. Mi avvicinai mettendomi in quella che era diventata la mia posizione preferita: accoccolata dietro la ragazza con il capo sulle sue gambe. Mi sorrise grata e iniziò.
Mi raccontò tutto, e sebbene non riuscissi a capire alcune cose mi feci a grandi linee un'idea di cosa fosse successo. Il problema era che non mi spiegavo il comportamento del ragazzo: lui aveva sempre mostrato un grande affetto verso la mia amazzone... scacciai quei pensieri; la ragazza si era sfogata e calmata, e questa era al momento la mia priorità.
Camilla si stese letteralmente su di me, accarezzandomi il collo. Sbuffai divertita e mi alzai, mentre la ragazza emetteva un gridolino sorpreso e si aggrappava alla criniera. <<Dorinne!>> esclamò poi.
Nitrii divertita e scrollai la testa, sentendola sbuffare divertita. Mi rimise nel box e se ne andò, non prima di avermi lasciato un ultimo bacio sul muso. Sbadigliai e bevvi, stanca, cadendo poi in una specie di dormiveglia.
Mi riscossi all'improvviso perché qualcuno mi stava chiamando. Voltai la testa verso la porta del box e il volto che vidi mi fece rabbuiare e tirare indietro le orecchie: Luca.
<<Ciao Dorinne>> mi salutò, ma sbuffai e mi voltai dall'altra parte.
Lo sentii sospirare ed entrare nel box. <<Anche tu sei arrabbiata con me? Camilla deve averti raccontato tutto>> parlò, ma lo ignorai. <<Non ho mai voluto farla soffrire, Dorinne, ma se voglio proteggerla devo stare lontano da lei>>
Avvertivo la verità nella sua voce e a quel punto non potei fare a meno di girarmi. Proteggerla? Proteggerla da cosa?
<<Sono solo, Dorinne. Ho dalla mia solo Silver e Balèm: mia sorella non mi guarda nemmeno, Camilla non vuole più avere a che fare con me... stalle accanto, aiutala, e forse un giorno riuscirà a dimenticarmi e ad essere felice con un altro>> mormorò, mentre gli scendeva una lacrima.
Gli sfiorai la guancia col muso: avevo capito le sue ragioni, sentivo la verità nelle sue parole, e avrei mantenuto la promessa; non avrei mai abbandonato Camilla.
Luca mi fece una carezza e uscì dal box.
Restai immobile per qualche istante, riflettendo: quel ragazzo amava Camilla più della sua stessa vita, al punto di rinunciare alla propria felicità per la sua sicurezza. Ma da cosa voleva proteggerla? E perché questo gli impediva di starle accanto?

Una Cavalla Difficile {Wattys2017}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora