CAPITOLO 5

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"La devi smettere Glaphyra!" urlò Zeus, un urlo che perforò pure i muri che li circondavano.

Glaphyra era arrabbiata, Zeus con quella sua barba bianca che gli avrebbe voluto strappare via
con le sue mani, era davanti a lei e la stava rimproverando.

Che pezzo di merda!

"Di fare cosa? Di divertirmi? Va bene mister Noia in persona, d'ora in poi me ne starò chiusa nella mia stanza a dormire, dopo se divento un'ameba è colpa tua!" rispose calma Glaphyra.

Lei tendeva a non esagerare quando era da sola contro qualcuno di più potente, non poteva permettersi cazzate!

"Non ho detto questo!" rispose Zeus sedendosi sul suo trono anch'esso ricoperto d'oro.

"A me sembrava proprio di sì" disse Glaphyra stringendosi nella sua felpa grigia e ficcando le
mani nella tascona centrale, adorava le felpe da maschio soprattutto per questo!

"Non mancarmi di rispetto Glaphyra!" strinse le mani intorno al braccioli Zeus.

"Non ti sto mancando di rispetto" lo fissò negli occhi color ambra.

"No, tu non fai mai niente eh, Glaphyra? Sono solo io lo stronzo che ti rimprovera quando vuole
vero?" il dio digrignò i denti.

"Già" lo stava sfidando alla grande e non faceva trasparire neanche un minimo di paura quella ragazzina. Oh santo Crono... Anzi santo un cazzo.

Zeus stava iniziando a bestemmiare contro
tutti i Titani che conosceva ma questo non stava portando a niente.

"Senti ragazzina impertinente, non sono io quello che vuole distruggere la Terra libernado i Titani! Quello con cui devi prendertela è il tuo cazzo di padre che ti ha abbandonato. Perchè credi che ti abbia lasciato a me? Perchè sei solo un pezzo degli Inferi che deve essere distrutto, non sei niente e mai lo sarai. Tuo padre non ha fatto niente di buono nella sua inutile vita e te pure, ma come si dice, tale padre tale figlia no?" Zeus si era sfogato pronunciando queste parole, ed era vero l'odio che provava verso di lei. Questa ragazzina era arrivata sull'Olimpo e per tutti questi
800 anni l'unica cosa che era brava a fare era insultare Zeus, nient'altro.

La Terra tremò di colpo... Altro che terremoto qui sembrava stesse per crollare tutto!

"Mio padre non è come lo hai descritto! Quando ci hai parlato l'ultima volta, eh? 800 anni fa?
Quando sei venuto a rapirmi? Credi veramente che me ne freghi qualcosa dei tuoi insulti? Ormai ci sono abituata da una vita e non mi fanno più nè caldo nè freddo!" Glaphyra si avvicinò al trono dove Zeus si guardava intorno cercando di capire da dove proveniva tutta quella forza e quando Glaphyra gli arrivò davanti capì che era lei... Lei era la causa del terremoto, lei era la causa di tutta questa energia che si stava sprigionando facendo sembrare Zeus impotente.

"Glaphyra basta!" urlò qualcuno apparendo dalla porta.

Glaphyra si girò e tutto si ristabilì alla normalità. Il terreno non tremava più e lei si stava
rilassando, aveva perso interesse per Zeus vendendo apparire Era.

"Anche te vuoi darmi ordini?" uno scossone profondo dal centro della Terra.

"Padre! Stanno succedendo cose strane!" urlò qualche dio fuori dalla porta.

"Glaphyra, non voglio darti ordini... Non te ne ho mai dati e questo lo sai!" disse Era avvicinandosi a lei.

Glaphyra la fissò e poi una marea di dèi iniziarono ad entrare nella stanza.

La Figlia Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora