CAPITOLO 49

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"E tu che ci fai qui?" chiese Glaphyra vedendo sopra di lei il volto di una donna che aveva già visto qualche volta sull'Olimpo.

"Sono qui per portarti via" rispose Demetra.

"Avete distratto Zeus per portarmi via? Cosa siete? Amiche di mio padre?"

L'unico che potesse e che volesse salvarla era Ade.

"In verità sono la madre di Persefone" disse la dea.

"E sei venuta qui per cosa?" Glaphyra aveva imparato negli ultimi tempi che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio.

"Io e tuo padre abbiamo un accordo. Io e Themis dobbiamo riportarti a casa" Demetra fece cenno a qualcuno di entrare nella stanza.

Un uomo barbuto e imponente entrò nella stanza... Lo aveva già visto qualche volta sull'Olimpo ma solo in ricorrenze speciali. Per il resto non viveva lì.

"Asclepio, è tanto grave?" chiese Demetra all'uomo.

Il dio si avvicinò a Glaphyra e iniziò ad osservarla come quando si osserva una torta appena sfornata. Beh, la medicina è pane per i suoi denti quindi è logico che lui la esamini guardandola così.

"Puoi dire al tuo amico di non fissarmi così?" eccola la Glaphyra di sempre.

"Glaphyra non fare la sbruffona" la rimproverò sua... Nonna? Nonna acquisita? Come doveva chiamarla?

"Va bene nonnina" disse con la voce da simpaticona.

"Niente di grave... Il comune blokárisma ton exousión" di poche parole il tizio...

"Il che?" chiese curiosa Glaphyra.

Demetra sbuffò. Adesso capiva perché quella ragazza era ingestibile...

"In pratica i tuoi poteri non possono uscire fino a quando qualcuno di abbastanza forte non ti sblocchi. E qui abbiamo il nostro caro Asclepio che ti può aiutare" sorrise Demetra mettendo una mano sulla spalla del dio.

"Oh no, io non mi immischio in queste cose" alzò le mani il dio pronto ad andarsene.

"Visto, nessuno vuole mettersi contro Zeus" disse Glaphyra e se avesse potuto avrebbe incrociato le braccia.

"Senti una cosa, non ti conviene metterti contro Zeus è vero, ma metterti contro una titanide è ancora peggio" esclamò la calma Demetra.

Asclepio si fermò di colpo alla parola titanide.

E aveva fatto bene... Nessuno si sarebbe messo contro una delle titanidi.

"Cosa hai detto?" chiese per ricevere una conferma mentre continuava ad essere voltato di spalle di fronte alla porta.

"Hai sentito bene Asclepio, non vorrai trovarti Themis alle calcagna vero? Tu vuoi ho detto la tua vita serena in America vero?"

Cavolo se era brava a minacciare... Sicuramente meglio della tattica che avrebbe usato Glaphyra, lei gli avrebbe bruciato la barba...

Il dio si girò: "Mi lascerete in pace dopo?"

Demetra annuì.

"Bene" e Asclepio si avvicinò a Glaphyra.

"Devo spegnerti per qualche secondo per non farti male" e da quel momento Glaphyra non sentì più niente.

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"Io credo che non sia una buona idea Ade" disse Persefone mentre la piccola Melissa si divertiva a farsi fare la treccia dalla sua mamma.

"Perché no?" chiese a Persefone mentre si sedeva sul trono.

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