Glaphyra raccolse l'elmo di suo padre. L'ultima cosa che aveva usato prima di... No, non riusciva a crederci, non riusciva ad assimilare ciò che era successo.
"Sei sempre stata il mio orgoglio bambina mia"
Continuava a perseguitarla quella frase. Non riusciva a togliersela dalla testa.
Fece girare l'elmo fra le mani e si sedette a terra con le gambe incrociate.
Stinse la kunèe contro il petto e una lacrima le scivolò sulla guancia fino a cadere sull'elmo.
Scosse la testa e scaraventò l'oggetto il più lontano possibile da sé. Lei non doveva piangere. Lui era ancora vivo. Probabilmente adesso era negli Inferi e scherzava e rideva con Caronte. Ma chi voleva prendere in giro?
"Ti odio!" urlò verso il cielo. Lei sapeva che non era vero ma non sapeva a chi dare la colpa della sua morte, perché sì, lui era morto. Suo padre era morto e doveva metterselo in quella zucca anche se era difficile.
Non lo avrebbe più visto spuntare accanto a lei, cantare per lei, raccontarle delle favole. Tutto questo non sarebbe più successo.
E se suo padre le avesse raccontato del legame tra lui e Zeus? Tutto questo non sarebbe successo! Avrebbe racchiuso Zeus nel Tartaro e Ade non sarebbe morto.
"Non servirà a niente farsi tutti questi problemi nella testa" aveva già sentito quella voce.
Glaphyra voltò lo sguardo. La donna aveva capelli mori anche se con la luce del sole splendevano rossi. Gli occhi gialli la scrutavano e sorrideva. Anche gli occhi li aveva già visti.
E poi, cosa aveva da sorridere quella donna? Non c'era niente che potesse portare felicità in quel momento.
"Posso sedermi?" chiese indicando il posto accanto alla dea.
Glaphyra sbuffò: "Se non hai di meglio da fare"
Quella donna si accomodò accanto alla dea: "Conoscevo molto bene tuo padre"
La dea rimase zitta e si portò le gambe contro il petto.
"Era uno dei prediletti..." si sistemò la veste in modo da coprirsi le gambe.
Glaphyra si voltò verso di lei: "Tu sei Rea?"
Rea sorrise: "Ciao nipotina mia"
La quattrocchi non si avvicinò a lei, rimase ferma a fissarla come se fosse un'estranea. Non voleva farsi consolare. Non da una madre che non aveva protetto i suoi figli.
"Mi dispiace veramente per quello che è successo a due dei miei figli, ma doveva finire così" mormorò Rea senza versare neanche una lacrima.
Glaphyra non riusciva a capire. Due figli muoiono e lei sembrava non farci caso.
"In che senso, doveva finire così?"
Rea cercò di prendere la mano di Glaphyra ma la dea la scansò.
"Glaphyra... Tutto quello che succede sull'Olimpo è già stato predetto, sulla testa di ogni dio c'è una profezia anche se non sempre vengono dette. E' l'Oracolo che sceglie"
La dea aggrottò le sopracciglia: "Una profezia?"
La titanide annuì: "Tu avresti ucciso Zeus e saresti diventata la regina degli dèi"
Glaphyra scosse la testa: "No, mi dispiace ma non voglio governare questo posto, il posto che ho sempre odiato"
"E cosa pensi di fare? Tornare negli Inferi e stare lì per l'eternità? Non puoi. Il tuo posto è qui."
Glaphyra lasciò cadere l'argomento: "Ma perché se dovevo uccidere Zeus, è morto anche mio padre?"
"Nessuno può citare completamente la profezia ma sì, Ade sarebbe morto con Zeus" lei si trattenne dal dire qualcosa.
"Ma nessuno ha ucciso Ade! Nessuno l'ha colpito! Era come se Zeus e Ade fossero collegati! Se Zeus faceva male ad Ade, anche lui soffriva!" esclamò Glaphyra sollevandosi in piedi.
Rea rimase seduta: "Bisognava creare quel legame tra loro o avrebbero rischiato di ammazzarsi e non c'è cosa più bruta di vedere due figli uccidersi a vicenda"
Glaphyra sollevò le mani: "E farli uccidere da qualcun'altro sarebbe stato meglio?"
Rea non rispose.
"Rispondi!" sbraitò Glaphyra arrabbiata.
"Per cosa credi che ti abbia dato un pezzo di Adamante?" urlò Rea arrabbiandosi sempre di più.
La dea spalancò gli occhi: "Sei stata te! Tutto questo è colpa tua!"
Rea sollevò le spalle: "Le profezie si avverano comunque ma a volte qualche aiuto... "
Glaphyra chiuse gli occhi, cercava di trattenersi dal dire su a Rea.
"Glaphyra, qualcuno doveva farlo" detto questo scomparve.
La dea tirò un urlo che rimbombò dappertutto.
Era stata usata, lei non avrebbe mai dovuto uccidere Zeus.
"Non tutto quello in cui credi è giusto" glielo aveva detto una volta Zeus. Aveva avuto ragione.
* * *
Eccoci, arrivati alla fine.
Mi sento come se avessi finito un'avventura che non volevo finire. Sono felice di aver concluso tutto questo ma allo stesso tempo triste. Ormai ero circondata da Glaphyra, da Ade, da Dioniso che ricorda a tutti che è single in questo periodo, da Ares e CO.
Mi sembra strano dire "Beh, è finita..." non riesco, odio quando finiscono le cose, soprattutto quelle belle... Ma niente è per sempre, tranne gli dèi, quelli saranno sempre con noi...
Ringrazio tutti quelli che ci hanno sopportati, ci hanno accompagnato in questa avventura e ci hanno sostenuto. Vi ringrazio tutti perché siete stati fantastici e io non mi sarei mai aspettata così tanto successo. Io spero che questa storia vi sia piaciuta e vi sia arrivata perché è quello che mi interessa di più e chi lo sa... Potrebbe esserci un continuo...
GRAZIE MILLE A TUTTI!
by giada2112
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La Figlia Degli Inferi
FantasyGlaphyra è una dea, o almeno deve diventarlo. I suoi poteri sono sorprendenti e al di fuori di ogni limite, ma lei non ne è a conoscenza. Ha un vuoto di memoria e non ricorda quasi niente del suo passato tranne suo padre. Ade. Re degli Inferi, dal q...