CAPITOLO 61

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"Perché non l'abbiamo portata da un medico?" chiese Dixie a suo fratello che stava tenendo in braccio Glaphyra.

"Non abbiamo tempo, in più è una dea... Non può morire se non per mano di un altro dio" Miki continuava a camminare.

Dovevano prendere il primo aereo possibile per questo erano diretti verso l'aeroporto. Un taxi li aveva accompagnati e Glaphyra non era ancora riuscita a svegliarsi.

La cosa, stranamente, non preoccupava Miki che aveva deciso di lasciarla dormire.

"Aspetta Miki!" lo chiamò sua sorella che non riusciva a stare al passo.

"Non abbiamo tempo da perdere!" disse il ragazzo entrando finalmente in aeroporto.

L'aria condizionata gli piombò in faccia e forse grazie a quel cambiamento Glaphyra aprì gli occhi.

La prima cosa che vide fu il suo ragazzo poi cercò di piegare la testa da un lato per vedere dove erano.

"Miki" lo chiamò.

Il ragazzo abbassò lo sguardo: "Ti sei svegliata"

La dea annuì e mentre il dio la faceva scendere si ricordò di aver detto a lui e Dixie che dovevano andare in Sicilia.

"Come ci arriviamo?" chiese Glaphyra.

Dixie finalmente li raggiunse anche se con la lingua a penzoloni e appena vide Glaphyra le saltò addosso: "Sei viva!"

Glaphyra rise: "Ci vuole di peggio per uccidermi, non sarà mica un ricordo che mi manderà in crisi" e sistemò un braccio sulle spalle della sua amica che teneva due zaini, uno suo e uno di Glaphyra.

La dea si riprese il suo zaino e seguì Miki che si stava dirigendo... Da qualche parte dentro dell'edificio enorme.

Glaphyra continuava a vedersi intorno perché anche se aveva fretta di arrivare da suo padre, la sua curiosità era al massimo.

"Glaphyra, di qua" la sua amica le afferrò una mano e con chissà quali forze la trascinò dietro di sé.

La dea non protestò e continuò a seguirla.

Poi di colpo Miki, di fronte a loro, si fermò.

"Io prendo i biglietti voi state qui e aspettatemi. Non ho voglia di venirvi a cercare" disse come se avesse davanti due bambine da due anni. Ok, forse mentalmente erano così ma questo loro si rifiutavano di capirlo.

"Guarda che siamo adulte!" disse Dixie.

Glaphyra incrociò le braccia: "Ho 1060 anni, non sono una bambina, io sono maggiorenne!"

Effettivamente 1060 anni erano tanti... Tanti? Anche troppi!

"Non mi interessa quanti anni avete. Voi state qui e mi aspettate? Compreso?" Miki aveva una faccia molto seria e così entrambe annuirono senza ripensamenti.

"Bene" detto questo di avviò verso una fila dove c'erano circa tre persone e aspettò il suo turno.

"Cose deve fare?" chiese Glaphyra. Non era mai stata in un aeroporto.

"Miki adesso acquista i biglietti per l'aereo e poi partiamo" spiegò Dixie a Glaphyra.

"L'aereo?" domandò la ragazza sistemandosi meglio gli occhiali.

Dixie si guardò intorno. Miki era ancora in fila.

"Beh, l'aereo è qualcosa che vola... Cioè... Beh, vieni con me" Dixie prese Glaphyra per mano e la trasportò vicino a una vetrata dove si vedeva la pista e qualche aereo che doveva partire.

La Figlia Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora