Glaphyra non riusciva a muoversi. Sembrava come se le avessero tranciato la testa.
Non sentiva più il suo corpo, non riusciva a controllarlo. Una decapitazione sarebbe stata più gradita, almeno non avrebbe provato la sensazione di stare senza corpo.
"E' strano vederti immobile" mormorò Zeus per niente dispiaciuto, portarla via sarebbe stato più semplice.
La dea aveva le offese pronte sulla punta della lingua, ma non riusciva a parlare. Le sarebbe piaciuto tantissimo urlargli contro, sbraitargli bestemmie su bestemmie, ma non ci riusciva.
"Dimmi Glaphyra" disse Zeus accucciandosi accanto a lei: "Hai mai visitato il Tartaro?"
Glaphyra spalancò gli occhi. Il Tartaro? No... Non poteva.
"Dalla tua espressione presumo di no" sorrise il dio: "Beh, c'è sempre una prima volta."
La dea cercò di muoversi. Cosa diavolo le aveva fatto Afrodite?
Provò a muovere qualsiasi parte del corpo.
"Dai, dai" si disse.
Niente, neanche il mignolo del piede si decideva a muoversi.
Zeus, intanto, le passò una mano lungo il braccio per sollevarla e portarla via. Appena toccò la pelle della dea, ritrasse la mano e si guardò i polpastrelli. Erano pieni di bolle, la pelle di Glaphyra scottava. Sembrava una stufa, quelle che soltanto guardandole sono così calde che ti sciogli.
"Che diavolo!" esclamò Zeus mentre la pelle sulla mano si rimarginava.
Riprovò a sollevarla, prendendola questa volta per la maglietta, ma l'effetto fu lo stesso. Il palmo della mano si riempiva di bolle, se fosse stato un umano sarebbe stata un'ustione di terzo grado.
"Sei riuscito a uscire dalla tua catacomba, fratello?"
L'ultima parola la mormorò con molta riluttanza. Vomitare sarebbe stato più piacevole.
Glaphyra mosse gli occhi. Dov'era suo padre? Ade era riuscito a raggiungerla? Come aveva fatto ad uscire dagli Inferi? Probabilmente l'aveva aiutata Era.
Zeus si sollevò in piedi e si guardò intorno preoccupato.
"Ti piace nasconderti Ade, eh?" la voce gli tremava anche se cercava di sembrare sicuro di sé. Non era mai una buona idea quella di combattere contro qualcuno di invisibile.
"Dici sempre che non ti piace vedermi. Ti accontento." rispose Ade.
Glaphyra sorrise, ecco da chi aveva ereditato la sua lingua lunga!
Aspetta... Ma le si erano sollevati gli angoli delle labbra?
La dea cercò di strizzare gli occhi e ci riuscì. Ricominciava a riprendere possesso del suo corpo.
"Codardo! Non hai neanche la forza di affrontarmi! Hai paura di perdere?"
Zeus cercò di aizzarlo in modo da trovarselo faccia a faccia.
Ade coperto dalla sua kunèe, il suo elmo, si avvicinò a Zeus da dietro.
"Ti piacerebbe che mi togliessi la mia kunèe" mormorò facendo sobbalzare il dio.
Zeus si voltò e scatenò un fulmine dove poco prima c'era Ade.
Il dio, infatti, si era spostato per andare a recuperare sua figlia. Non aveva idea neanche lui di cosa avesse usato Afrodite per colpirla.
L'aveva presa tra le sue braccia e portata lontano dal re degli dèi.
Glaphyra fissava il vuoto consapevole che aveva suo padre accanto a lei, ma non riusciva a capire perché la stesse portando via da Zeus. Lei voleva distruggerlo.
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La Figlia Degli Inferi
FantasyGlaphyra è una dea, o almeno deve diventarlo. I suoi poteri sono sorprendenti e al di fuori di ogni limite, ma lei non ne è a conoscenza. Ha un vuoto di memoria e non ricorda quasi niente del suo passato tranne suo padre. Ade. Re degli Inferi, dal q...