CAPITOLO 12

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"Ma quel bel pezzo di carne?"

Glaphyra stava tornando a casa a piedi inisieme a questa nuova ragazza che aveva attirato la
sua attenzione...

"Spostatevi! Oh, merda!" urlò qualcuno.

Glaphyra ebbe solo il tempo di girarsi e vedere una ragazza su uno skateboard schiantarsi contro di lei.

Come una scena al rallentatore, la dea si ritrovò a gambe all'aria con il culo sull'asfalto freddo e
bagnato a causa della pioggia che per adesso si era fermata.

"Ma Zeus!" disse Glaphyra sollevandosi e massaggiandosi il sedere.

"Mio dio... Mi dispiace" disse la ragazza suicida alzandosi e andando di fronte a Glaphyra.

"Ti sei fatta male? Mi dispiace... Cavolo..." disse ancora .

"Traquilla" rispose Glaphyra guardandola meglio... I capelli rossi con un taglio strano, da un lato rasata mentre dall'altro si trovavano i capelli di un rosso fuoco. Contrapposti ai suoi occhi azzurri che facevano risplendere il suo volto. Era una ragazza bellissima!

"Posso chiederti dov'è via Ferri? Sono nuova..." disse Glaphyra. Doveva tornare a casa... Ma
dove era cosa sua?

"Abito lì vicino... Ti accompagno. Andrea! Prenditi il tuo dannato skateboard!" urlò la ragazza
girandosi.

"Cosa?" chiese un ragazzo in un gruppetto.

"Riprenditi il tuo cazzo di skateboard e ricordati che se lo vedo ancora lo brucio" disse gentile la ragazza.

"Ma Dixie..."

"Niente ma coglione" gli sorrise e gli porse la tavola.

"Voglio un bacio carina!" disse in un tono che non permetteva replica.

Il ragazzo era moro quasi del tutto rasato e con un po' di barba che lo faceva sembrare ancora più vecchio. Era carino ma non troppo.

"Le mie labbra te le devi guadagnare carino!" ripetè lei con la stessa tonalità.

"Beh, quelle lì sotto sono sempre aperte per me e lo sai" ridacchiò lui mettendole una mano dietro
il collo e spostando le sue labbra, quelle sopra, sulle sue.

Iniziarono a mangiarsi a vicenda.

"Scusa Andrea ma io e la mia amica dobbiamo tornare a casa" Dixie si staccò dal ragazzo e si
affiancò a Glaphyra.

"Quando ti deciderai a chiamari Amore?" chiese lui incrociando le braccia mentre metteva un
piede sullo skate che aveva messo per terra.

"Ne abbiamo già discusso Andrea, io e te non stiamo insieme quindi io e te non siamo fidanzati quindi io e te non ci possiamo chiamare amore" disse riflettendo ad alta voce.

Era da un bel pezzo che lei non si legava a nessuno.

"E con questo ti saluto, se vuoi ancora scopare bene sennò ciao ciao" Dixie si girò e guardò
Glaphyra: "Andiamo?" chiese.

Si avviarono camminando lentamente.

Glaphyra scoppiò a ridere. Quella ragazzina sapeva farla ridere!

"Cosa vuoi sapere su di lui?" chiese Glaphyra asciugandosi una lacrima con il pollice, una lacrima di gioia, chiariamoci.

"Beh, sai se è occupato?"

Glaphyra le sorrise. La prima ragazza, si forse un po' sbarazzina e schietta, che le fosse
simpatica sulla Terra.

"No, non è occupato, ma ha gusti difficili..." le tornarono in mente le immagini di prima.

La Figlia Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora