CAPITOLO 47

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"Allontanati da mia figlia" l'istinto protettivo da mamma, di Persefone, prese il sopravvento.

Themis non scostò anzi continuò ad accarezzare i capelli della bambina.

"Ade... Falla allontanare prima che io..."

"Themis, che piacere averla qui negli Inferi, se avessi saputo di una sua visita avrei pulito questo posto" cercò di rimediare al casino che aveva fatto sua moglie.

"Questo posto non si può pulire... È un caos come d'altronde siete anche voi due insieme... Una ninfa con un dio. Siete una vergogna" Themis si alzò di colpo dal letto.

Demetra intanto non sapeva da che parte stare...

"Ci amiamo e questo basta" sorrise cordiale il dio.

Persefone intanto dietro di lui si stava crogiolando nella rabbia... Lo sentiva dalla tensione che emanava.

"Questa risposta mi piace dio" sorrise compiaciuta Themis.

Persefone vide la piccola aprire un occhio.

"Mamma?" la chiamò con la vocina stanca mentre si passava le manine sugli occhietti assonnati.

"Ehi, amore, sono qui" Persefone si avvicinò al letto e si sedette vicino a lei.

La piccola non disse niente, sospirò e appoggiò la testolina sulla gamba della sua mamma.

"Dormito bene?" chiese Persefone mentre tutto intorno regnava il silenzio.

La piccola annuì stanca.

Persefone stampò un bacio sulla testa della bambina.

"Ho fame" mormorò assonnata.

"Adesso andiamo a mangiare il miele, quello che ti piace tanto" disse la mamma sorridendole.

La piccola sollevò la testolina contenta e si guardò intorno con gli occhi spalancati.

"Papà" sorrise ad Ade.

Lui le si avvicinò e appena le fu davanti la sollevò stampandole un bacio sulle sue guanciotte.

"Come stai tesoro?" chiese Ade.

"Bene... Fame" e la pancia di Melissa fece un boato.

"Adesso la mamma ti porta a mangiare" e passò Melissa a Persefone che se la strinse al petto.

La ninfa uscì dalla stanza e la bambina salutò con la manina le altre persone che si trovavano nella stanza.

"Ciao" sorrise Demetra mentre Themis puntava lo sguardo su Ade.

Appena non si sentirono più neanche le voci di Melissa e Persefone, Themis parlò: "La ragazza che vogliamo recuperare sta distruggendo tutto quello che abbiamo creato... Ade, quella ragazza e quella bambina, insieme, possono distruggere tutto e mandare in frantumi millenni di storia."

Ade strinse i pugni: "Questo stava già crollando a pezzi quando Zeus aveva preso il trono. Non credo che due bambine possano far estinguere gli umani!"

Themis inclinò la testa sistemando i capelli biondi dietro alle spalle.

"Non ci arrivi proprio Ade, eh? Quelle ragazze non possono far estinguere con in colpo l'umanità, ma possono fare di peggio! Se come dice la profezia riusciranno a conquistare il trono e uccidere Zeus ci sarà il caos più totale... Nessuno dio obbedirà a una ragazzina e cosa credi che faranno? Se ne andranno in giro a fare casino sulla Terra. È questo quello che vuoi Ade?"

Il dio ci riflettè su: "Le mie figlie governerebbero anche meglio di Zeus"

E su questo poteva metterci la mano sul fuoco.

"Tu non capisci Ade!" urlò Themis.

Demetra si allontanò di qualche passo dalla titanide, anch'essa spaventata.

"Cosa non capisco?" chiese curioso Ade.

"Non arrivi a capire che sarebbe l'Inferno?" alzò le braccia al cielo Themis.

"Beh, all'Inferno ci sono abituato"

"Ade, qui non si scherza! C'è in ballo il destino degli dèi e degli umani!"

"Per questo c'è in ballo anche il destino di mia figlia ma sembra che a nessuno interessi" Ade si girò e fissò la parete.

Sospirò chiedendosi dove è cosa stessero facendo a sua figlia. Aveva bisogno di sapere che stava bene.

"Sai Themis, figli ne avrai avuti anche te ma mai con qualcuno che amavi di cui non sai più niente... Non puoi costringermi a dimenticare quindi non provare a dire che mia figlia è meno importante del resto degli dèi perché non è così e ti giuro sulla testa di mio fratello che se le torte solo un capello non mi tratterrò e andrò a prendere a calci in culo quello, senza esitazioni" Ade era sicuro di sé e questo bastava a convincerlo che in un modo o nell'altro sarebbe stato capace di aiutare sua figlia e allo stampo difendere il suo onore.

"Bene, non so cosa vuol dire amare molto probabile visto che nessuno si è mai dedicato a me pienamente... Sono la dea della giustizia e come tale devo occuparmi pienamente della legge ed ecco perché tra tutti gli dèi e tua figlia non posso scegliere chi aiutare ma so per certo che Zeus si sta fissando troppo con tua figlia invece di svolgere il suo compito da sovrano e questo va contro la giustizia..."

Finalmente un discorso sensato!

"Bene Themis, però mia figlia la voglio sana e salva qui" era un accordo è anche la titanide l'aveva capito.

"Bene Ade, ma non potrai più farla uscire da questo posto o non rispondo delle conseguenze che attuerà Zeus" Ade si posizionò davanti a Themis, la sovrastata di qualche centimetro ma Themis non era per niente intimorita. Lei era più potente di lui.

"Bene"

"Bene" ripeté Ade facendo risaltare la parola.

"Demetra, dobbiamo andare a fare un giro sull'Olimpo e non ci possiamo permettere di tornare a mani vuote" disse Themis guardando sempre Ade che non si muoveva di un millimetro dalla posizione in cui era prima.

"Certo" e dopo uno schiocco di dita entrambe erano sparite lasciano la stanza vuota e silenziosa.

Ade si sedette sul letto a pensare a quello che doveva fare.

Non poteva rimanere lì a non fare niente mentre sull'Olimpo si scatena a il caos più totale perché era logico che Glaphyra non si sarebbe limitata a obbedire a una cavolo di titanide. Probabilmente non l'aveva mai vista. E poi Glaphyra contro tutti? Stiamo scherzando? Sarebbe morta di sicuro!

"Amore, cosa è successo?" nella stanza entrò Persefone da sola.

"Dov'è Melissa?" chiese di colpo il dio.

"Sta giocando con Cerbero in cucina" disse la ninfa.

"Tua madre e Themis andranno a recuperare Glaphyra" lo disse con un tono che non aveva niente di fiducioso.

"E tu non hai intenzione di rimanere qui ad aspettare, giusto?"

Domanda retorica.

"Giusto mogliettina mia" sorrise il dio.

"Cosa dobbiamo fare?" rispose al sorriso la ninfa.

* * *

Scusate... Sono stata lentissima questa settimana... Tra scuola e... Scuola non riesco più a concentrarmi e mettermi a scrivere decentemente.

Inoltre ringrazio tutti per le tantissime visualizzazioni, ancora non ci credo... Più di 50k... Sono tantissime e sono contenta che vi appassioni così tanto da continuare a leggerlo nonostante i miei sbalzi di giorni in cui non pubblico un bel niente.

Vi lascio pranzare in santa pace senza che una rompi come me continui ad assillarvi e quindi vi saluto.

by giada2112

La Figlia Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora