"Come ti senti adesso che Glaphyra è qui?" una mano dolce sfiorò il fianco di Era.
"Più tranquilla" Era si lasciò coccolare.
"Sono contento" sorrise il dio.
La mano del dio danzò sulle curve di Era.
Erano entrambi nel letto della stanza di Era. La stanza era enorme, le pareti di un colore rosa pallido li circondavano. Una stanza da regina proprio, con un divanetto davanti alla finestra gigante che conduceva al balcone dove si poteva ammirare il magnifico giardino verde. Adesso questa finestra era coperta dalle tende bianche che non lasciavano intravedere quello che stava succedendo all'interno della stanza.
La dea sospirò grata di quel tocco mentre il dio le sfiorava con le labbra la spalla scoperta.
"Dobbiamo tenerlo ancora nascosto?" chiese il dio.
Era sbuffò e si alzò dal letto lasciandolo lì sdraiato.
"Ne abbiamo già parlato Poseidone, Zeus non deve sapere niente" era sempre la stessa questione. Poseidone non vedeva l'ora di averla tutta per sé ma era più complicata di un semplice divorzio.
"Lo so ma Era, non puoi continuare a farti vedere in giro con lui quando ti scopi me" anche il dio si alzò dal letto per andarle in contro.
La dea afferrò una veste che era appoggiata sul divanetto e la indossò: "Comunque anche te non hai detto niente di questo ad Anfitrite!"
Poseidone le si avvicinò: "Tesoro, Anfitrite non ha importanza. Lei se la gode e se la spassa per Atlante ed è da tanto che non la vedo"
"Avrà diritto anche lei ad una spiegazione però" Era si diresse verso lo specchio appoggiato al muro e si pettinò i capelli proprio per farsi una coda.
"Tesoro, lei non ha importanza" il dio la continuava a seguire e adesso era alle sue spalle.
Era spostò tutti i capelli su un lato della spalla lasciando l'altra scoperta.
Poseidone stampò le sue labbra sul collo della dea, sapeva che quello era il suo posto preferito.
Un gemito uscì fuori dalla sua bocca mentre il dio prendeva tra i denti quella parte e stringeva.
Le sarebbe rimasto un segno più che evidente ma era questo lo scopo del dio.
Poseidone fece voltare Era e la sollevò mentre gli stampa a un bacio sulle labbra.
La dea strinse le braccia sul suo collo e gli circondò la vita con le gambe.
"Devi dirlo ad Anfitrite" mormorò tra un bacio e l'altro.
"Glielo dirò" rispose il dio guidandola verso il letto.
"Bene" sorrise Era sulle sue labbra.
"E ti dovrai dirlo a Zeus" disse Poseidone sistemandola tra il piumone.
"Ci penserò" e continuarono a baciarsi.
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
"Chiama Zeus" disse Themis mentre si sedeva sul trono del re degli dèi.
Demetra annuì e si diresse verso le stanze di Zeus.
Probabilmente Glaphyra era lì.
Themis intanto riflettè su quello che doveva dirgli.
Doveva fare in modo che lui non avesse più a che fare con Glaphyra altrimenti la giustizia sarebbe andata a quel Paese.
"Chi mi chiama?" uno Zeus furioso entrò nella sala.
"Caro Zeus" lo salutò Themis restando seduta.
"Ma quale terribile piacere" c'era sempre stato qualche diverbio tra loro soprattutto da quando si erano separati.
"Non dirlo a me carissimo"
L'ultima volta che si erano visti era stato moltissimi decenni prima quando Zeus aveva deciso di rimanere "fedele" a Era e sposarsi con lei.
Che poi fedele le era rimasto per poco...
"Cosa vuoi Themis?" Zeus rimase fermo davanti al trono.
"In verità da te tante cose... Ma mi accontento di una. Glaphyra" una parolona...
"Glaphyra?" domandò curioso.
"Sì, voglio la ragazzina" Themis si alzò.
Il dio in risposta cominciò a camminare per la stanza: "E perché mai ti serve Glaphyra?"
"Ti interessa davvero?"
"Sì perché quella ragazzina adesso è nella mia stanza e penso che non abbia l'intenzione e la capacità di muoversi" ci scherzò su Zeus.
"Peccato che io sia una tirannide molto più forte di te. Cosa vuoi che mi costi farla tornare come prima? Farla muovere può mostrarmi al massimo uno schiocco di dita." Themis si posizionò di fronte a Zeus.
"Peccato che quella ragazza rimarrà qui sull'Olimpo e la terrò d'occhio io"
Themis a quella risposta esplose.
"Ed è questo il problema non capisci! Tu ti stai prendendo troppo da quella ragazzina! Tu non stai più governando sugli dèi. Tutti stanno facendo quello che vogliono" urlò la titanide.
"Perché di solito seguono quello che dico io?" chiese curioso Zeus.
"Sì!" sbraitò la titanide.
Zeus sollevò le mani mentre pensava che le donne non capiscono mai niente!
"Mezzo Olimpo si era messo a cercare Glaphyra e tu credi che nessuno stia i tuoi ordini!"
Il volume della voce era salito di moltissimo per fortuna non c'erano cosa di vetro nella stanza o rischiavano di essere rotti.
"Erano sotto gli ordini di Era! Io ero contento che Glaphyra se ne fosse andata, non faceva altro che contraddirmi davanti a tutti ed è proprio per questo motivo che nessuno segue più i miei ordini"
Continuavano ad urlarsi contro.
"È pur sempre tua moglie è logico che eseguano anche i suoi ordini!"
"E adesso dove sarebbe mia moglie? Non la vedo più e chissà con chi se la starà spassando perché a questo punto è l'unica opzione possibile"
Era tristezza in quella voce? No...
"Beh ti sta restituendo il favore no?" Themis era contenta che Era se la stesse spassando.
"Vuoi proprio fare la bastata eh Themis?" il dio inclinò la testa e sorrise.
"Sai che io sono brava in questo"
E quello fece scattare qualcosa dentro Zeus. Da quanto tempo era che non teneva occupato qualcos'altro oltre al cervello?
"Peccato che non solo te sei capace di fare la bastarda" e dopo questa frase lui si avvicinò a Themis e fece l'unica cosa di cui è veramente capace.
Zeus baciò la sua ex moglie.
Themis sorrise, ne era contenta, era proprio quello che voleva.
* * *
Il Trento sta vincendooooo!!
Almeno per adesso...
Non sono una che segue basket ma mio fratello sì.
Vabbè, appartenente questo è domenica e io ho un nuovo capitolo.
Ci ho impiegato più del solito perché l'ho riscritto tre volte e non mi piaceva in nessuno modo.
Il risultato però è questo e spero vi piaccia.
Buona serata a tutti e buona cena... io sta sera mangio asparagi!!!
by giada2112
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La Figlia Degli Inferi
FantasyGlaphyra è una dea, o almeno deve diventarlo. I suoi poteri sono sorprendenti e al di fuori di ogni limite, ma lei non ne è a conoscenza. Ha un vuoto di memoria e non ricorda quasi niente del suo passato tranne suo padre. Ade. Re degli Inferi, dal q...