"Bene, questa è la tua nuova scuola Glaphyra" disse Ares mentre accostava con la macchina davanti a quella struttura scrostata di un colore arancio.
"Ok, ho altro da sapere prima di entrare mister So tutto io?" chiese Glaphyra aprendo la portiera della Aston Martin DB9 Coupé di Ares di colore bianco.
"L'ultima cosa è di stare attenta, sorellina" sorrise lui.
"Va bene papino" disse Glaphyra dal finestrino affacciandosi verso l'interno di quella favolosa
macchina."Su muoviti!" e Glaphyra senza farselo ripetere due volte si sistemò lo zaino nero su una spalla ed entrò.
Ragazzi ammassati ovunque, alcuni sulle scale, altri sulle panchine disperse intorno al
parcheggio delle macchine, altri ancora attaccati alle loro moto.E poi c'era lei, Glaphyra, tutt'altra cosa rispetto a quei ragazzi.
Lei salì le scale che si trovavano davanti alla porta d'entrata e con una spintonata aprì la porta
trasparente che la separava dall'interno.Le pareti erano di un colore bianco decorate con dei disegni, cartelloni e robe varie. Ares le aveva detto che lei era iscritta ad un liceo classico? Qualcosa del genere... Lei non aveva ascoltato, era dispersa nei suoi pensieri...
"Hai capito Glaphyra?" chiese il dio parandosi davanti a lei.
"Ahah" mormorò lei con noncuranza continuando a guardare quella cosa fantastica che faceva vedere le immagini in movimento. Sull'Olimpo non esisteva!
"Glaphyra sto parlando di cose serie!" si mise davanti a lei impedendole di vedere quelle immagini divertenti.
"E io sto cercando di guardare la... quella!" indicò l'apparecchio che trasmetteva le foto.
"Salve, sono nuova. Mio fratello si è occupato dell'iscrizione" Glaphyra parlò con una signora
posizionata al di là del vetro. Era bassa, per quanto lei potesse vedere, aveva un brutto aspetto!
Chissà quanti millenni doveva avere quella povera donna! Poi le vennero in mente le parole di
Ares: "Noi siamo dèi, non umani, tutto è diverso da noi a loro... Loro invecchiano e muoiono più
velocemente, anzi molto più velocemente rispetto a noi. Loro vivono circa fino hai 100 anni, molte volte di meno mentre noi possiamo vivere per millenni e millenni e non moriamo facilmente come loro, quindi ogni persona che vedrai avrà sicuramente 1000 anni in meno di te!""Deve andare nell'ufficio al secondo piano" disse la signora senza neanche alzare il viso a
guardarla. Che maleducazione! Tutti gli dèi la guardavano, Dioniso per scopare ovviamente, ma la guardava, Zeus per fulminarla quando parlava, ma la guardava, Era per sgridarla, ma la guardava. Tutti la guardavano per un motivo o un altro!"Va bene" rispose educatamente Glaphyra. Non aveva voglia di arrabbiarsi di prima mattina.
Questo era il suo primo giorno di scuola e voleva goderselo al massimo!Raggiunse le scale guardandosi intorno. Nessuna traccia degli studenti a quest'ora dentro
l'istituto. Strano! Quando a lei insegnavano qualcosa sull'Olimpo, molto tempo prima, doveva presentarsi in biblioteca in anticipo, per non mancare di rispetto al dio o alla dea che insegnava.Le scale erano malridotte e su questo punto di vista le mancava il suo palazzo sul monte Olimpo.
Qualche parte delle pareti era scrostata e c'erano attaccate delle cose che probabilmente erano
fatte di gomma e qualcuno le aveva masticate. Bleach! Chi sono gli stupidi che masticano gomma?Salì queste rampe di scala disgustata. Non era una tipa schizzinosa ma questo era troppo!
Quando arrivò al secondo piano si guardò intorno. C'erano ventimila porte!
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La Figlia Degli Inferi
FantasyGlaphyra è una dea, o almeno deve diventarlo. I suoi poteri sono sorprendenti e al di fuori di ogni limite, ma lei non ne è a conoscenza. Ha un vuoto di memoria e non ricorda quasi niente del suo passato tranne suo padre. Ade. Re degli Inferi, dal q...