CAPITOLO 30

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Glaphyra aprì gli occhi e con una mano si coprì la bocca mentre stava sbadigliando.

"Buongiorno" disse Michelangelo entrando nella stanza con i capelli bagnati e un asciugamano che gli avvolgeva la vita dalla quale sbucava la V, la famosa V.

"Ciao" sbadigliò la dea alzandosi a sedere sul letto.

Aspetta... Ma quello non era il letto dove aveva dormito fino al giorno prima!

E perché lui era mezzo nudo?

Glaphyra si guardò ed ecco... Perché lei era solo con una maglia e le mutande?

Si tirò su la coperta fino al collo per coprirsi e vide il ragazzo alzare un sopracciglio.

"Tu... Io... Noi..." disse Glaphyra portandosi la coperta fino al naso.

Lui alzò entrambe le sopracciglia e poi capì cosa intendeva lei: "No, aspetta! Cosa hai pensato?"

"Beh, sono mezza nuda e tu..." lo indicò Glaphyra con la mano aperta.

"Non è successo niente... Non ti ricordi?" chiese Michelangelo aprendo un cassetto ed estraendo un paio di boxer di color bianco.

Glaphyra cercò di concentrarsi sui suoi ricordi e non su quel corpo seminudo che aveva davanti, chiuse gli occhi per sforzare la mente e togliersi dalla mente quel ragazzo.

Ricordi sfocati da quando era scesa dalla macchina, come se qualcuno le avesse lavato il cervello.

Vide Michelangelo che la aiutava a salire le scale, lei che non si reggeva neanche in piedi, lui che la faceva stendere sul suo letto e poi basta... Il vuoto più totale!

"No... I miei ricordi sono annebbiati" esclamò la dea riaprendo gli occhi.

"Comunque non ti ho neanche toccata" disse Miki uscendo dalla stanza per andare a cambiarsi... Probabilmente.

Glaphyra individuò il suo vestito scomodo e affianco un paio di pantaloni di Michelangelo, erano come quelli di Ares!

Si avvicinò e in men che non si dica li stava indossando.

Uscì dalla stanza senza guardarsi allo specchio e si diresse verso la cucina pronta a prepararsi qualcosa, qualsiasi cosa da mangiare.

Aprì l'anta dove trovò la farina e poi prese una bottiglia di latte dal frigo e qualche altro ingrediente, ormai conosceva a memoria quella cucina. Voleva provare a cucinare i pancake con lo sciroppo d'acero!

Iniziò a trafficare per la cucina mentre del fratello della sua amica non c'erano più tracce, vabbè che con il casino che stava facendo avrebbero potuto entrare i ladri, rubare qualcosa e scappare senza che lei li sentisse, ma questo era un altro discorso.

Finì di preparare l'impasto pronta a metterlo a scaldare e si girò per afferrare un mestolo che le sarebbe servito dopo, quando si ritrovò davanti Miki.

"Ehi, scusa... Sto un po' trafficando qui e lì" sorrise la dea.

Lui la guardò attentamente.

"Ehm..." non seppe cosa altro dire Glaphyra.

"Hai della farina sul naso" disse Miki pulendola con il pollice della mano.

Lei chiuse gli occhi a quel contatto.

Lui continuò spostando il dito e iniziando a sfiorare anche le labbra.

Glaphyra non sapeva più cosa fare...

Sentì suonare il suo telefono dal salotto: "Scusa ma devo rispondere" e si divoncolò da quella presa micidiale.

Raggiunse il divano dove era disperso il suo cellulare.

La Figlia Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora