CAPITOLO 33

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Corri corri corri...

Glaphyra non riusciva a fermarsi.

L'aveva ucciso...

Aveva ucciso una delle persone più importanti per lei.

Sei un mostro...

"Attenta cazzo!" urlò qualcuno.

La dea no si fermò, continuò a correre.

Nessuno ti vuole...

Sei una nullità...

Anche tuo padre ti ha sostituito...

Glaphyra sentiva una voce nella testa e quella voce la stava distruggendo.

"Vai via" urlò fermandosi in mezzo alla strada e portandosi le mani alle orecchie come per farla smettere.

Aveva urlato ma nessuno si era fermato per capire cosa le stesse succedendo.

Glaphyra iniziò a piangere. Le lacrime le rigarono le guance fino ad arrivare alle labbra, dove sentì il loro sapore salato.

Non si preoccupò di asciugarle anzi, sentirle sulla sua pelle la faceva sentire bene... Come se tutto quello che fosse successo potesse uscire e disperdersi in quelle lacrime che dal mento si staccavano e cadevano a terra.

"Ehi" disse qualcuno avvicinandosi a lei e toccandola sulle gambe.

Glaphyra era pronta a uccidere la persona che l'aveva toccata ma appena si girò vide uno scricciolo di bambina che la guardava.

"Perché piangi?" le chiese ingenua la bambina.

Glaphyra vedendo i capelli neri e gli occhi verdi si rivide sé stessa.

"Perché sto male" si pulì con il dorso delle mani le lacrime che non smettevano di scendere.

"E perché stai male?" continuò la piccola.

Glaphyra si accucciò per averla faccia a faccia. I suoi occhi verdi nei suoi occhi verdi.

"Perché sono una brutta persona" e lo pensava veramente di sé stessa.

La piccola le mise una manina sulla guancia: "A me non sembri una brutta persona"

A Glaphyra spuntò il sorriso, quella piccola non sapeva ancora cosa le aspettasse durante la sua vita...

"Sei bella con il sorriso" disse la bambina sorridendo a sua volta.

"Ma te di più" disse Glaphyra scompigliandole i capelli.

La piccola arrossì e si strinse nel suo piumino rosso fragola che la faceva sembrare un pomodoro gigante.

"Allora... Me lo dici dove sono la mamma e il papà?" le chiese vedendo che nessuno la stava cercando.

La piccola smise di sorridere e disse: "La mamma non c'è più, è su con gli angeli..." e alzò la testa al cielo aprendo le braccia come per abbracciarla.

Peccato che le anime fossero giù in basso... E senza gli angeli... Ma Glaphyra non voleva illudere la piccola e la lasciò godersi il momento.

"...il papà è... In un negozio... Ma io non ci volevo stare e sono andata via" sorrise colpevole.

"Ti aiuto a trovare il papà?" le chiese la dea.

La piccola disse: "Ma preferisco stare con te..."

"Ma il papà ti starà cercando" cercò di convincerla la dea.

"Non è vero... Papà si occupa solo di lavoro" sbuffò la bambina.

"Secondo me ti vuole un mondo di bene e pensa che anche a lui manca la mamma e deve lavorare per comparti questi bei vestitini... " le sistemò il giubbotto "...e sicuramente vorrebbe passare del tempi con te ma è difficile fare due cose contemporaneamente. Tutti i papà vogliono bene alle loro bambine, soprattutto se hanno i capelli neri e gli occhi verdi"

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