CAPITOLO 34

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"Stra buono il gelato" disse la piccola Melissa mentre leccava quel gelato enorme alla fragola.

"Anche io adoro il gelato" disse Glaphyra leccando il suo gelato alla nocciola.

"Vorrei essere come te da grande" la piccola addentò il cono.

"Meglio di no..."

Già, meglio non diventare delle potentissime dee, figlie del dio degli Inferi, con scarso autocontrollo e facilmente infiammabili.

Glaphyra morse l'ultimo pezzo di cono e si pulì le mani suo pantaloni.

Del tipo "Level inciviltà attivato".

"Tesoro adesso faccio una telefonata... Tu finisci il tuo gelato" disse la dea alla bambina che sicuramente non aveva intenzione di lasciare quel gelato alla fragola.

Glaphyra si allontanò di poco in modo da tenerla sempre d'occhio.

E adesso chi avrebbe potuto chiamare?

Stava per comporre un numero quando una chiamata le apparse sullo schermo del telefono.

Numero sconosciuto.

Glaphyra sbloccò la chiamata e rispose: "Pronto?"

"Sei viva allora!"

Glaphyra alzò un sopracciglio confusa.

"Chi parla?" chiese.

"Francesco... Quello a cui hai trovato una ragazza alla festa" disse l'altro dall'altra parte della cornetta.

"So chi sei Fra" rise Glaphyra.

"Che fine hai fatto dopo la festa? Ho cercato di rintracciati ma Dixie e mi ha detto che eri in giro con suo fratello quindi ho lasciato stare."

Già, il fratello di Dixie... E adesso come glielo avrebbe spiegato?

"Ciao Dixie... Scusa se ti dico questo adesso ma io ho accidentalmente bruciato tuo fratello con i miei poteri. So che ti starai chiedendo come faccia ad avere dei poteri, ma io derivo da una stirpe di dèi, sono la figlia di Ade, sai il dio degli Inferi. La mia matrigna, nonché compagna di letto di mio padre che ho scoperto esistere solo poche ore fa, ha tolto la memoria a tuo fratello perché io e lui non possiamo stare insieme essendo lui un umano e io una dea, si ci siamo messi insieme pochi minuti prima che lo uccidessi ma non ho fatto apposta, la rabbia a preso il sopravvento sul corpo e ha scatenato una reazione che il corpo di Miki non ha saputo affrontare essendo troppo debole. Quindi la colpa di tutto questo è la rabbia... Sarà meglio che andiamo a dargli una lezione, ci stai?"

No, per quanto lei fosse ridicola non avrebbe mai fatto questo discorso alla sua migliore amica, neanche sotto tortura.

"Non molto bene... Cioè il mio coinquilino è dovuto andare via per una settimana ad una conferenza a... Innsbruck... e si è dimenticato di lasciarmi un paio di chiavi."

Mentire, bugie su bugie, non c'è altro modo per far capire quello che sta succedendo.

"Bastava dirlo subito... A casa i miei ci sono e non ci sono, fanno gli azionisti entrambi, se vuoi puoi venire qui fino a quando non torna il tipo lì"

"Sul serio?" chiese Glaphyra felice a questa proposta.

"Certo, mi annoio in questa casa da solo" disse l'altro.

"Grazie grazie grazie" lo ripeté circa 30 volte prima che l'altro scoppiare a ridere.

"Figurati, la via è via Mancise 34. L'ultima casa a sinistra."

Glaphyra sorrise ancora, per fortuna che nessuno la stava guardando.

"Ho un altro problema Fra, ho la mia cuginetta in custodia, è un problema se la porto con me?" Glaphyra incrociò tutto quello che poté sperando che l'altro non rifiutasse.

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