CAPITOLO 18

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Sono passati cinque giorni.

Cinque cazzo di giorni.

Glaphyra si tolse gli occhiali e li mise sul banco poi si prese la testa tra le mani e ripensò agli
ultimi eventi.

Ha perso la sua verginità con un coglione che adesso non le rivolge neanche la parola.

Ha baciato Ares, suo fratello, per consolarsi? Boh, non lo sa neanche lei.

E no, non ci ha scopato. Non voleva questo.

"No, aspetta, non posso" esclamò Glaphyra staccando le labbra da quelle morbide del dio. Voleva
baciarlo? Forse. Lo amava? No. Lei non amava nessuno. Era uno spirito libero.

"Capisco" il dio si alzò dal letto ma Glaphyra lo fermò un'altra volta. E' suo fratello e lei vuole la
sua compagnia.

"Stai qui, ho bisogno..." e scoppiò a piangere. Sì, come mettersi in imbarazzo davanti ad un dio.

Bene, bella figura di merda.

No, neanche il dio della guerra può sopportare di vederla così.

E' la prima volta che la vede piangere.

Si risiede. Oddio... Una donna che piange, come bisogna comportarsi in questi casi?

Le appoggia le mani sulle spalle e lei si stringe a lui appoggiandosi al suo petto. Continua a
piangere e se ne vergogna. Non vuole piangere.

"Ehi, calma" disse il dio iniziando ad accarezzarle i capelli.

"No, non posso... Io..." continua a singhiozzare "Io... Cavolo... Ho perso la... Ho scopato con uno"
e pianse ancora.

"Ehi Glaphyra calmati, non è la fine del mondo..." cercava di tranquillizzarla ma invano. Lui non sapeva come consolare le persone.

"Sì invece..." esclamò lei stringendo la manica della maglia del dio.

Lui si morse la lingua. Lei gli stava anche tirando la pelle con la manica.

Merda che male.

"Ma no..." doveva trovare un modo di staccarla. Gli faceva male.

"No dai... Se lo hai fatto perchè ti piace..." e giù altre lacrime.

Lei non aveva scopato con lui perchè le piaceva. Solo per vendetta. Strinse di più la mano sulla manica.

"Non mi piaceva!" urlò ancora Glaphyra piangendo.

Ares cercava di non urlare dal dolore.

"Beh allora dovevi scegliere meglio!" disse Ares.

Glaphyra smise di piangere per un momento e lo fissò: "Mi stai dando della facile? Sei un
coglione!" urlò la dea mollandolo di colpo e uscendo dalla stanza.
Ares rimase fermo seduto sul letto.

Ok, non doveva neanche provare a consolare le persone.

La campanella suonò distraendola da quei pensieri.

Odia la ricreazione. In questo lasso di tempo non sa più con chi parlare.

Non ha amici e non ne vuole.

Non vuole essere trattata come una pezza usata, di nuovo.

Si alza dal banco e afferra dalla cartella un nuovo libro che ha iniziato a leggere il giorno prima.
Si chiama Oltre le regole di Jay Crownover... Uno spettacolo per la fantasia!

La Figlia Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora