Capitolo 19: voglia di ossigeno

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Avanzo di qualche passo, con ancora il cuore che batte all'impazzata. "Ragazzi... ci siete tutti?" chiedo con un filo di voce.

"Sì" un sussurro si sparge nell'aria scura, mentre sento i passi strascicati dei miei amici che si fanno sempre più vicini.

"Credete che se ne sia andato?" chiede Rhydian, affiancandomi.

"Credo proprio di sì... se fosse ancora qui ce ne saremmo accorti" gli risponde Emma, avvicinandosi anche lei.

"Solo non riesco a capire come abbia fatto...insomma, si è fermato e per magia il cancello si è aperto?" chiede Will, accendendo la torcia.

"Allora non è sembrato solo a me che si fosse fermato?" chiedo, estraendo il cellulare dai pantaloni.

"Anch'io credo di averlo sentito fermarsi... più o meno in questo punto!" Nate tiene la luce fissa sul muro, a un paio di metri da noi. Lo raggiungo rapidamente, azionando la luce bianca che proietta strane ombre lungo le pareti. Mi fermo non appena gli sono accanto, mettendomi a guardare prima il puro, poi il candelabro poi il pavimento.

"Qual era il candelabro che ci sembrava come ripulito?" chiedo facendo un passo avanti.

"Non me lo ricordo... credo fosse uno di questi centrali... perché?" chiede il moro dietro di me, grattandosi dietro la testa.

"Voglio solo provare una cosa" faccio un altro passo avanti, tenendo il cellulare puntato verso l'alto, e una mano tesa in avanti. Provo a tastare il muro attorno al portacandele, prima di provare poi a muovere anche quello. Provo prima a tirarlo verso di me, poi a spingerlo verso il muro, e poi a spingerlo verso l'alto, ma non succede niente. Niente di niente. Possibile che mi sia sbagliata? Eppure credevo di esserci così vicina. Provo ancora una volta, tirandolo però verso il basso. Questa volta però, quando ormai ero già rassegnata all'idea di aver fatto un buco nell'acqua, succede qualcosa di diverso. Il candelabro mi segue verso il basso, con un sordo clack, che fa girare tutti nella mia direzione. Un attimo dopo lo stesso cigolio di prima indica l'apertura del cancello e la mia assurda vittoria.

"Sofi, ce l'hai fatta!" grida Nate, euforico. Mollo la presa, voltandomi verso di lui, che ne approfitta per abbracciarmi e sollevarmi da terra. "Ce l'hai fatta!" ripete, rimettendomi a terra.

"Io... credo di sì" mormoro, confusa.

"Come cavolo hai fatto?" Emma si avvicina, con l'entusiasmo che le esce dagli occhi.

"Io... non lo so... credo sia stato il candelabro... l'ho tirato verso il basso ed è scattato il meccanismo.

"Sofi sei grande!" mi abbraccia anche Will, mentre io rimango immobile, ancora scioccata da quello che è appena successo.

"Che aspettiamo? Andiamo!" grida Emma, indicando il cancello dietro di noi.

"Sei impazzita?" Austin l'afferra per il braccio, con un espressione infuriata.

"Ancora con questa storia? Sono grande abbastanza per cavarmela da sola!"

"Ma se non sai badare neanche a te stessa!"

"Austin, smettila. Emma è grande e ha il diritto di fare quello che vuole" m'intrometto, in difesa della mia migliore amica.

"Andate al diavolo!" lascia la presa dal polso di Emma, voltandosi dall'altra parte.

"Allora andiamo?" chiedo rivolgendomi a tutti.

"Sei sicura?" mi chiede Nate.

"Sì...sono sicura" annuisco, decisa. "Voglio sapere cosa c'è dietro questa storia"

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