Capitolo 15: alla luce del sole

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"Emma?" sussurro, portandomi una mano sul petto.

"Ragazze?" riconosco la voce di Nate.

"Che succede?" questo invece è Rhydian. Muovo qualche passo in avanti, avvicinandomi quella figura scura, immobile a pochi metri da me. La raggiungo, trattenendo il respiro per la paura. L'affianco, senza staccarle gli occhi di dosso. È immobile, con la torica del cellulare puntata per terra, e lo sguardo fisso.

"Emma che succede?" le appoggio una mano sulla spalla, sperando di riscuoterla dal suo starno stato confusionale.

"Un...un..."

"Un che? Cos'è successo?"

"C'era...c'era..."

"Cosa? Cosa c'era, Emma?" domando, agitata, mentre sento i passi strascicati dei ragazzi, dietro di noi.

"Un...un...eccolo!" grida di nuovo, potandosi una mano sulla bocca, e lasciando cadere il cellulare per terra. Sussulto per lo spavento, osservando meglio con la torica del mio cellulare.

"Ma è un semplice topolino!" ridacchio, mentre lei si china immediatamente per assicurarsi delle condizioni del suo amatissimo cellulare.

"Si è rotto?" sussurro, chinandomi leggermente verso di lei.

"Fortunatamente no!" commenta, alzandosi in piedi.

"Hai urlato come una pazza per uno stupido topo?" domanda Austin, seccato, raggiungendoci.

"Come se fosse poco! Era orribile!" si lamenta la mora,

"Se certo...la prossima volta che ti metti ad urlare giuro che non ti do ascolto e ti lascio lì dove sei"

"Grazie tante"

"Di niente" risponde, con tono falso.

"Non mettiamoci a litigate proprio ora...continuiamo a cercare" mi intrometto, sperando che si diano una calmata.

"Già, e non abbiamo ancora molto tempo" commenta Nate, venendomi incontro.

"Va bene...ma io non controllo più per terra!" gracchia Emma, incrociando le braccia al petto.

"Mettiti a controllare quella parte là, allora!" la istruisce Rhydian, uscendo dall'oscurità, e avvicinandosi anche lui a noi.

"Quanto tempo abbaiamo ancora, precisamente?" domanda Will, avanzando anche lui.

"Quindici minuti" risponde Nate, controllando il suo orologio.

"Allora diamoci da fare!" sorrido, riprendendo la ricerca.

***

"Non posso crederci! Tutto questo lavoro per niente!" borbotta Emma, arrampicandosi su per la scaletta metallica.

"Almeno sappiamo che qui non c'è niente di niente" commenta Nate, sorridendo.

"Oh, su questo non ci piove" ridacchio, iniziando a salire anch'io. Devo ammettere di essere un delusa...insomma, abbiamo cercato per una trentina di minuti senza trovare nulla!

"Sono già andati?" faccio fatica a sentire la voce di Emma, che è già coi piedi sul terreno, quello conosciuto da tutti.

"Chi scusa?" chiedo, uscendo a fatica da quel cunicolo che riesce a risvegliare la mia claustrofobia più repressa.

"Austin Rhydian e Will"

"Sì, avevamo deciso di fare così! Prima sarebbero andati loro e poi noi...così nessuno potrà sospettare di niente!"

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