Capitolo 45: sotto la pioggia

7 2 4
                                    

Missing Moment [Emma/Austin] correlato

Missing Moment [Taylor/ Rhydian] correlato

"Allora" sospiro, attirando l'attenzione di Austin e Will, rispettivamente di fronte e alla mia sinistra. Alla mia destra invece c'è Emma, e tra lei e Nate sta seduto Rhydian. "Meno male che la settimana è finita, no?" dico, sforzandomi di esibire il mio miglior sorriso.

"Già" commenta Austin con la bocca piena, lasciando cadere il discorso. Ormai la situazione continua così da più di quindici minuti. Per lo meno da quando è arrivato Rhydian. Già, perché prima del suo arrivo Emma si era lanciata in un discorso più che accusatorio nei suoi confronti, giudicando ogni suo singolo comportamento e mettendolo in risalto sotto una luce non molto positiva. Dopodiché è calato il silenzio, interrotto solo da sospiri e dallo stridio delle posate. Almeno per quanto riguarda il nostro tavolo. Tutt'intorno invece sembra di essere nel bel mezzo di un mercato nell'ora di punta. I ragazzi schiamazzano, ridono, urlano, chiacchierano, ascoltano la musica. Quello che fanno tuti i ragazzi della nostra età. Peccato che noi sembriamo essere alieni in confronto a loro.

Alzo leggermente lo sguardo quando Will mi richiama, poggiandomi delicatamente una mano sulla coscia. Sussulto leggermente, posando lo sguardo sulla sua mano, che ritira immediatamente. Mi mostra poi lo schermo del suo cellulare, aperto sua una pagina di bloc notes, su cui deve aver scritto qualcosa. Mi avvicino, cercando di distinguere meglio le parole.

La situazione sta diventando imbarazzante. Tu sai cos'è successo?

Annuisco, facendo segno che gli avrei raccontato tuto più tardi, allontanandomi poi da lui, e incrociando lo sguardo del mio migliore amico, che solleva un sopracciglio, incuriosito. Lo fulmino con lo sguardo, tornando poi a concentrarmi sul mio filetto di vitello con patate arrosto: la specialità della cuoca. Mastico adagio, cercando di estraniarmi da questa situazione assurda. Mi ritrovo così a riflettere su Cartesio, su Sparkle, e i miei incubi, finendo inconsapevolmente a fissare Nate, che guarda il suo bicchiere d'acqua, sospeso a mezz'aria, con aria assorta. Non appena si accorge del mio sguardo accenna un sorriso, che però fatico a contraccambiare. Mi limito così ad abbassare gli occhi, sentendo subito dopo il suo sguardo bruciarmi la pelle. Faccio finta di niente, passando ad osservare la mia migliore amica. Sta seduta con la schiena perfettamente dritta, i gomiti piegati e puntati verso il pavimento, con il mento alto, ma lo sguardo basso e cupo. Taglia la sua carne con precisione e sveltezza, quasi come se stesse partecipando ad uno di quei programmi televisivi dove i cuochi amatoriali si sfidano in prove ai fornelli. Qualcosa però, nella sua mascella rigida, nella vena del suo collo che pulsa velocemente o dalle sopracciglia contratte, la tradisce. Sembra essere una pentola a pressione, pronta ad esplodere. E di questo non me ne sono accorta solo io, ma anche il mio migliore amico, che continua a fissarla con un'aria da cane bastonato, e Rhydian, che le lancia occhiate curiose, tornando poi ad abbassare la testa sul suo piatto. Credo di non aver mai visto nessuno di noi ridotto in queste condizioni. E questo silenzio mi sta veramente assillando. Il che sembrerebbe una cosa impossibile, visto che un silenzio dovrebbe solo conciliare il rilassamento, ma questo invece sembra avere tutt'altro scopo.

"Ehi ragazzi!" la voce allegra di Taylor sembra arrivare come un salvagente durante una tempesta. Tiene il suo piatto stretto tra le mani, mentre mostra un ampio sorriso. "Stavo finendo di guardare tutti i canali presenti sulla tv che ho in camera e devo aver perso la cognezio...congiun...com'è che si dice?" chiede, poggiando il piatto nel posto libero tra Nate e Will

"Cognizione" un ragazzo sbuca alle sue spalle, tutto sorridente. Lei si volta verso di lui, ricambiando. Solo dopo mi accorgo di conoscerlo.

"Toby?" chiede infatti Austin, iniziando a tossire subito dopo. Rhydian e Emma alzano la testa di scatto, come se fossero stati attratti da una potente calamita, assumendo quella che dev'essere la mia stessa espressione.

Forever and More Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora