Capitolo 20: bugie

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"Se quell'essere è arrivato da qui, dovrà pur esserci un modo per raggiungere la città" Rhydian ragiona d alta voce, tenendo le mani affondate nelle tasche della felpa e lo sguardo basso.

"Di certo non se ne starà qui sopra per ore ed ore a fantasticare sul bel paesaggio" ironizza Will.

"Ragazzi, venite!" ci chiama Nate, chinato sul burrone.

"Hai trovato qualcosa?" chiedo raggiungendolo.

"Ci sono delle orme... che però terminano qui... com'è possibile? Non saprà mica volare, vero?" chiede ridacchiando, anche se la sua risata suona per lo più isterica.

"Sì, adesso scopriamo che questo posto è abitato da folletti con le ali!" scherza Emma, avvicinandosi.

"Perché proprio elfi?" chiede Rhydian, sorridendo.

"Stavo scherzando" si siede su un masso abbastanza sporgente, a pochi centimetri dal precipizio.

"Guarda che... oh cavolo!" Will si mette strillare. Alzo lo sguardo di scatto, non credendo ai miei occhi. Una piattaforma di pietra, quadrata, si è appena materializzata davanti a noi, sospesa nel vuoto.

"Adesso mi dite come cavolo ha fatto quella roba ad arrivare fin qui!" la voce di Nate è così alta che sembra si sia messo a gridare, preso da un attacco isterico.

"Io lì sopra non ci salgo" Will fa un passo indietro, alzando le mani.

"Neanche io" Nate si alza di scatto, allontanandosi.

"Sembrerebbe..." mormoro, ma le parole mi muoiono in gola.

"Magia" Emma conclude la frase al posto mio, fissandomi negli occhi.

"Non è possibile" Nate scuote la testa, come per dimenticarsi di quello che ha appena detto al moro al mio fianco.

"Certo che è possibile. È scienza. Tra scienza e magia c'è un filo sottilissimo... mio zio me lo diceva sempre quando ero piccolo" s'intromette Rhydian.

"Scienza o magia, io lì sopra non ci salgo" Will scuote freneticamente la testa, indietreggiando ancora. "Non so voi, ma io me ne vado" si volta, addentrandosi nella galleria.

"Mi dispiace Sofi... non ce la faccio neanche io" fa qualche passo indietro anche il moro, prima di mettersi a correre nel buio più totale.

"E così rimasero in tre" canticchia Emma, alzandosi.

"Allora che facciamo? Andiamo noi tre?" chiedo.

"No, è troppo rischioso... dobbiamo esserci tutti" Rhydian posa il suo sguardo su di me, poi sulla mora al mio fianco.

"E come credi di convincerli?" chiede Emma, scettica, indicando l'entrata della galleria, deserta.

"Ci riuscirò, dovete solo darmi del tempo" risponde, sicuro.

"Ne... aspettate! Ma sembra a me o la piattaforma si sta muovendo?" chiedo attirando la loro attenzione. In effetti, la lastra piatta di pietra viva sta lentamente sprofondando nel vuoto.

"Probabilmente serve a raggiungere la città... non c'è altra spiegazione, altrimenti" il biondo tiene lo sguardo puntato sulla lastra, che sta scomparendo in mezzo ad una strana nebbia biancastra che è scesa da poco a ricoprire ogni cosa.

"Pazzesco" mormora Em, incredula.

"Dobbiamo muoverci, prima che qualcuno si accorga della nostra presenza!" Rhydian inizia ad allontanarsi a passo svelto dal vuoto immenso. Getto un ultima occhiata a quel che si intravede della città, prima di seguirli fino all'entrata della galleria.

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