Capitolo 53: nel cuore della Terra

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"Okay, ma ora che si fa?" Rhydian mi guarda confuso, dopo aver estratto la pietra di Kharta dallo zainetto in cui l'aveva riposta, e averla stretta tra le dita, coperte da un guanto in tessuto ignifugo, in grado di resistere ad altissimi livelli di calore.

"Sparkle ha detto che ci avrebbe indicato la strada, come quando abbiamo trovato Taylor, quindi non ci resta che aspettare" spiego, sentendo gli occhi di tutti puntati addosso.

"Non abbiamo tempo per aspettare" borbotta Taylor a bassa voce, ma riesco a sentirla perfettamente.

"In che senso scusa?" non posso fare a meno di chiedere, leggermente irritata. Sono o non sono stata io ad aver ascoltato tutta la storia del piccolo esserino?

"Nel senso che qui il sole è già calato" alza lo sguardo lei, indicando la coltre grigia, priva di qualsiasi bagliore. In effetti non ci avevo nemmeno fatto caso. Ero così abituata al fatto che questo posto fosse così terribilmente buio da non notare nemmeno l'assenza di quel luccichio che segnalava il giorno.

"E quindi quanto tempo ci resta?" s'intromette Austin, mentre un velo di preoccupazione gli copre gli occhi.

"Non ne ho idea. Ma Taylor ha ragione: faremo meglio a sbrigarci" mi avvicino a Rhydian, facendomi passare la pietra. Inizio poi a puntarla in tutte le direzioni, avanzando di qualche passo, in cerca di qualche cambiamento rispetto al verde bottiglia, ma non succede assolutamente niente. Provo e riprovo, ma non succede nulla. Faccio un passo avanti, poi uno a destra, poi mi giro leggermente e ripeto la procedura. Non mi darò per vinta in così poco tempo.

"Dai, dai" socchiudo leggermente gli occhi, concentrando tutti i miei sforzi- fisici e mentali- nel trasmettere tutta la mia attenzione alla Pietra, sperando in questo modo di aiutarla. Un piccolo pizzicore alle iridi mi fa distrarre per una frazione di secondo, ma io non demordo.

"Sofi ma..." sento la voce soffusa di mio fratello, davanti a me, ma scompare rapidamente quando vedo un minuscolo bagliore iniziare a diffondersi al centro del minerale.

"Fermi tutti" biascico, stringendo meglio la presa, mentre avanzo di qualche centimetro. E nel muovermi, la luce cresce lentamente, contorcendosi in strane forme senza senso, per poi raggrupparsi in una specie di fiamma color giada. "Sta funzionando" sussurro subito dopo, affascinata dalla situazione. Certo non è la prima volta che la vedo in funzione, ma la sua trasformazione risulta affascinante come non mai, quasi come se i miei occhi non avessero mai visto una cosa del genere prima d'ora.

"Quindi la seguiamo?" riconosco la voce di Toby anche senza dovermi voltare.

"Certo" annuisco senza pensarci.

"Okay ma facciamo attenzione" William mi affianca, guardandomi con attenzione. Ricambio lo sguardo, accennando poi un sorriso, senza però smettere di camminare.

"Perché stai correndo?" ci raggiunge anche mio fratello, leggermente affaticato.

"Perché non abbiamo molto tempo" ripeto brevemente. "Cosa stavi dicendo prima?" chiedo, ricordandomi di averlo sentito chiamarmi mentre cercavo di far funzionare la pietra.

"Prima?" mi guarda alzando un sopracciglio.

"Sì, mentre litigavo con la Pietra"

"Oh si" i suoi occhi cambiano espressione. "Era per una cosa che mi era sembrato di vedere ma...ma è impossibile" ridacchia da solo, come a sbeffeggiarsi.

"No dimmi pure" addolcisco la voce, incuriosita. Anche se si tratta davvero di una cavolata non voglio negarmi l'opportunità di scherzare per un'ultima volta col mio fratellone.

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