Capitolo 3: troppi ricordi

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"Sofia! Spegni quell'arnese!" strilla Emma da sotto le coperte. "Buongiorno anche a te" brontolo alzandomi dal letto e tirando una manata alla sveglia per zittirla. Mi trascino fino all'armadio, prendendo le prime cose che mi capitano tra le mani.

"Emma!"

"Cosa vuoi?"

"Devi darti una mossa! Le lezioni iniziano tra mezz'ora!" brontolo con voce soffocata, mentre mi ostino ad infilarmi una maglietta che avrà più o meno la mia età. "Emma sta dormendo. Lascia un messaggio dopo il segnale acustico. Bip" mi fa il verso. Sbuffo, aprendo la porta, e al tempo stesso finendo di farmi la coda ai capelli, che quest'oggi sono particolarmente ribelli. "Datti una mossa" esordisco lanciandole la spazzola addosso. "Vaffanculo, Miller" brontola da sotto le coperte. Ridacchio, scendendo le scale.

"Ehi Toby"

"Ciao Sofi! Dormito bene?"

"Benissimo! Tu?"

"Abbastanza, dai"

"Problemi di insonnia?"

"Diciamo". Annuisco, entrando in sala. "Ciao Rhydian" lo saluto, sedendomi accanto a lui.

"Ehi"

"Gli altri due?"

"Stanno ancora sognando nuvolette rosa. Emma?"

"Idem". Addento una brioche, mescolando il latte nella tazza. "Buongiorno!" ci saluta Austin, sedendosi accanto a me. "Giorno" lo segue Will. "Ben svegliati pigroni" li canzona Rhydian. "Ah ah" ribatte Austin. Scuoto leggermente la testa, alzandomi da tavola.

"Vai già via?"

"Già, stamattina abbiamo un test scritto a matematica, e quella mi bastona se arrivo in ritardo" "La solita secchiona!" mi deride il mio presunto migliore amico. Gli tiro un piccolo schiaffo dietro al collo, allontanandomi poi da loro a passo serrato. "Sono in ritardo!" strilla Emma correndo giù per le scale. "Buongiorno"

"Non dire cazzate!"

"Come siamo di buon umore oggi!"

"Avresti potuto dirmi che era tardi!"

"Credo di avertelo detto, infatti"

"Ponto? Se lanciarmi una spazzola addosso significa dirmi sei in ritardo, allora grazie mille!"

"Credo che la sveglia sia un segno evidente del fatto che è ora di alzarsi!"

"Sì, ma può anche suonare in anticipo!"

"Vabbè, ciao!"

"Aspetta! Dove vai?"

"A scuola"

"Di già?"

"Già, ti ricordo che abbiamo il test di mate alla prima"

"Oh cavolo! Me ne ero dimenticata!" strilla correndo in cucina. "Dai andiamo!" continua ricomparendo, con una brioche in una mano e un brik di succo nell'altra.

"Saresti da fotografare, lo sai?"

"Guai a te se ci provi"

"Va bene, va bene!" mi arrendo, precipitandomi fuori, al suo fianco.

"Se quella mi mette due giuro che le urlo in faccia!"

"Puoi anche urlare, ma tanto il due non te lo toglie!"

"Ma cos'hai oggi? Sei particolarmente rompente!"

"Sarà stato il latte"

"Sarà stato vecchio di anni per farti diventare così!"

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