Capitolo 37: profumo di casa

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Missing Moment [Will/Nate] correlato

"Sicuri di non volere una mano?" chiedo ancora, spalancando la porta d'ingresso e tenendola aperta per far passare Austin e Rhydian, entrambi concentrati a sorreggere Will, che durante il viaggio di ritorno ha iniziato ad accusare forti dolori all'addome, dove poi ha confessato di aver ricevuto un bel cazzotto.

"Sì Sofi, tranquilla" mi risponde il mio migliore amico, a fatica.

"Forse sei tu ad aver bisogno di una mano" mi si affianca Emma, appoggiandosi alla porta al posto mio.

"Io sto bene, tranquilla" scrollo le spalle, entrando dentro.

"Non devi fingere" mi rimprovera la mora.

"Ma io non sto fingendo" dico tranquillamente.

"Ma che è successo?" la voce di un ragazzo mi fa bloccare di colpo. Alzo lo sguardo, ansiosa di incontrare quegli occhi verdi che tanto mi tormentano.

"Niente, non è successo niente" mi affretto a raggiungere gli altri.

"Sofia non dire cazzate!" mi ammonisce Will, iniziando poi a tossire.

"Perché? Cos'è successo?" il moro sposta lo sguardo da me a Will. "Avanti parlate!" si agita.

"Sofia è stata aggredita...e Will è intervenuto giusto in tempo" risponde Aus. Vorrei tanto lanciargli un'occhiataccia ma temo che mi vedrebbero tutti.

"C-cosa? E come stai?" muove qualche passo incerto verso di me.

"Sto bene" stringo le braccia al petto.

"Sofia" il biondo si sforza ancora una volta per sgridarmi, prima di ricominciare a tossire.

"No, sto bene...sul serio" sorrido, a disagio.

"Dobbiamo portarlo in infermeria" s'intromette Rhydian, indicando Will, ripiegato su se stesso, scosso dai tremiti provocati dalla tosse.

"Andiamo" annuisce Austin, prima di ricominciare a camminare, trascinandosi dietro il biondo.

"Aspettateci!" urla Emma, correndo dietro ai tre, seguita da Mike e Sara, lasciando nuovamente soli me e Nate. Forzo un sorrisetto, a disagio.

"Dovresti farti controllare anche tu" mi guarda serio lui.

"No, non ho niente" scuoto la testa, prendendo inconsciamente il polso sinistro tra le dita, per poi lasciarlo andare di colpo, con una smorfia.

"Che hai fatto?" mi fissa, preoccupato.

"No, niente...colpa mia" tiro indietro il braccio.

"Fammi vedere" dice impassibile, osservando la mia mano, ancora dietro la schiena. Scuoto la testa, spaventata. "Sofi, fammi vedere" la sua voce è fredda come il ghiaccio. "Per favore" si addolcisce poi. Sospiro, arrendendomi. Porto il braccio davanti a me, stendendolo all'insù. Lui alza delicatamente la manica, per poi sgranare gli occhi, sorpreso. "Chi te l'ha fatto?" volta il polso verso di me, mostrando un paio di graffi profondi, non ancora cicatrizzati del tutto, accerchiati da chiazze violacee.

"Nessuno" cerco di ritrarlo.

"Chi te l'ha fatto Sofi" stringe la presa.

"Quel ragazzo, ma ti prego, lasciami che mi fai male" mi lamento.

"Scusa" mi lascia andare immediatamente.

"Devi farlo vedere...davvero" mi guarda preoccupato.

"È meglio lasciare il posto a Will...lui ne ha più bisogno di me"

"Già, fortuna che c'era lui" dice ironico.

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