capitolo 23

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Andiamo diretti in camera da letto. Io rimango appoggiata alla porta guardando il panorama dalla finestra.
Matteo: "bella addormentata? Sei tra noi?", mi chiede divertito notando il mio sguardo perso mentre si stiracchia sdraiandosi sul letto.
Scrollo la testa e sorrido.
Io: "si, è solo che non mi sembra vero"
Matteo: "già, neanche a me"
Io: "ma no dai... Non mettere le scarpe sul letto!", dico schifata vedendo che si stende sporcando le lenzuola bianche.
Matteo: "guarda che te ne torni a Palermo eh", mi rimprovera scherzando dopo avermi lanciato un cuscino, ovviamente bianco.
Io: "ok ok, ma comportati civilmente"
Matteo: "si mamma, vieni qui dai"
Mi sdraio accanto a lui e appoggio la testa sul suo petto.
In pochi istanti si addormenta, mentre io sono ancora sveglia e sto fissando il soffitto. Ho troppi pensieri per il cervello, come fa ad essere così tranquillo? Devo imparare da lui...
Resto così, ferma, nella speranza di prendere sonno. Ma logicamente alle due ho ancora gli occhi spalancati che guardano annoiati la barba del mio fidanzato. Gli accarezzo le guance facendolo muovere un pochino, poi si gira dall'altra parte dandomi le spalle. Mi alzo, dato che non ho altro da fare, e vado in cucina. Apro il frigo e lo trovo pieno di bottigliette di acqua gasata e birra: prendo un bicchiere e ci verso l'acqua. Mentre sto bevendo vedo una figura nera che corre da una parte all'altra del corridoio. Potete immaginarvi l'infarto che mi è preso!
Ma io non sono quel genere di ragazza che si spaventa facilmente, quindi esco con il bicchiere in mano e mi avventuro nel corridoio buio verso il salotto, dove si è recata la figura oscura. Mi guardo intorno, ma non vedo nessuno. Sento uno scricchiolio alle mie spalle, e vedo la figura rientrare in camera da letto. Mi rilasso, pensando che sia Matteo.
Per questo quando entro nella stanza accendo la luce, ma lui sta ancora dormendo. Non so cos'è stato, magari solo la mia immaginazione, ma inizio a sentirmi osservata. Non può essere Matteo, perché è girato di spalle.
Io: "c-chi è?", chiedo titubante a bassa voce, per non svegliare il mio ragazzo.
Nessuna risposta, ovvio.
Vedo che l'ombra si nasconde dentro alla stanza vuota collegata alla camera da letto. Adesso ho seriamente paura. Ma non voglio disturbare Matteo, quindi faccio un respiro, deglutisco e spalanco del tutto la porta, accendendo contemporaneamente la luce. Vedo un esserino nero raggomitolato nell'angolino più lontano, poco più grande di una mano, pelosetto ed indifeso.
Tiro un sospiro di sollievo e mi avvicino, tendendogli la mano. Qualunque animale sia, sembra molto carino.
Sta tremando come una foglia. Che amore!! Appena sto per accarezzarlo, quello schizza, voltandosi di scatto e graffiandomi il palmo della mano. Dalla sorpresa mi cade il bicchiere di vetro a terra, che fa un casino assurdo.
L'animaletto, che ho scoperto essere un gatto, fa un salto alto tre metri e si fionda fuori dalla stanza. Lo rincorro pestando un paio di vetri con le calze e soffocando il dolore per non gridare. Ormai Matteo si è svegliato, e allarmato si è alzato. Mi vede correre zoppicando per il male in corridoio e mi segue, chiedendomi: "amore che cos'è stato?", stropicciandosi gli occhi con le mani.
Non gli rispondo, sono troppo occupata a rincorrere il gattino. Gli sarà venuto un ictus, povero...
Lo vedo tremante sotto il tavolino davanti al divano. Mi avvicino cautamente e lo prendo tra le braccia.
Fa le fusa quando gli accarezzo la pancia. È proprio piccolo.
Matteo arriva di fronte a me e spalanca gli occhi.
Matteo: "da dove cazzo è entrato?"
Io: "penso dalla finestra della nostra camera", dico indicandola.
Matteo: "ma se siamo al decimo piano!"
Io: "ma che ne so... Guarda quant'è carino!!", dico mentre mi lecca la mano facendomi il solletico.
Matteo: "effettivamente è un bel micetto", ammette lasciandosi addolcire da quegli occhi azzurri adorabili.
Io: "lo possiamo tenere?"
Matteo: "penso che non ci siano problemi", sorride.
Lo bacio. Ho sempre voluto un animale, e ora eccolo qui.
Io: "come chiamiamo questa piccola palla di pelo nera?", chiedo lasciandolo scendere sul pavimento.
Il gatto ispeziona il soggiorno annusando in ogni angolo.
Matteo: "non lo so... Scegli tu"
Io: "ehm... Che ne dici di Fuffy?"
Matteo: "nah, Fuffy è orribile!", dice con una smorfia.
Io: "alloraaaaa... Akira!"
Matteo: "da dove ti è uscito sto nome?"
Io: "il gatto di mia mamma si chiamava Akira"
Matteo: "carino... Ma se è un maschio?"
Io: "quello lo decidi tu"
Matteo: "Goku"
Io: "Goku?"
Matteo: "si come Dragonball"
Io: "va bene, che Goku o Akira sia", annuncio abbracciandolo.

s7ormy || Dreaming of 2 {illuminati crew}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora