capitolo 19

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Usciamo dal bagno più uniti che mai, mano nella mano. Salutiamo mia madre che sta ancora parlando al telefono ed usciamo di casa, pronti per andare a pranzo.
Matteo: "dove vorresti andare amore?"
Io: "scegli tu per una volta dai"
Matteo: "ooook..."
Dopo dieci minuti di passeggiata, si ferma di fianco a un kebbabbaro, e mi guarda con gli occhi a cuoricino.
Matteo: "posso? Ti preeeeego!"
Io: "ok dai, pure io ne voglio uno"
Tutto contento ne paga due e me ne porge uno: è il più buono che abbia mai mangiato.
Mentre ci ingozziamo, ci sediamo su una panchina e chiacchieriamo, stando attenti a non appoggiarci allo schienale pieno di cicche. Bleah.
Matteo: "allora, quando ci trasferiamo?"
Io: "beh non lo so, adesso Mara col bambino..."
Matteo: "è grande, se la può cavare da sola"
Io: "lo so ma volevo starle vicina"
Matteo: "e potrai continuare a farlo, verrai qui ogni volta che vorrai. Ma ti prego, non voglio più averti lontana"
Sorrido, perché ha espresso in poche parole quello che penso, è come se fossimo collegati.
Io: "allora cosa stiamo aspettando?"
Matteo: "seria?", mi chiede spiazzato, probabilmente perché non si aspettava di potermi convincere così in fretta...
Annuisco.
Mi bacia facendo cadere il tovagliolo del suo kebab.
Matteo: "non vedo l'ora!"
Ci alziamo e belli convinti arriviamo davanti al mio palazzo.
Matteo: "l'altro giorno avevo lasciato la mia chiavetta nella tua auto, posso andare a prenderla?"
Faccio cenno di si con il capo e gli lancio le chiavi, che prende al volo e porta con se attraversando la strada e scomparendo poco dopo nel parcheggio.
Immersa nei pensieri mi scontro con una donna mentre stavo per entrare all'ingresso del condominio.
Io: "oh mi scusi signora"
X: "di niente, scusi lei"
Ci strofiniamo le mani entrambe.
È la tipa della stazione, per forza.
Alzo la testa, anche lei fa lo stesso, ed incrocio il suo sguardo. Ha gli occhi verdi e il rossetto rosso sulle labbra, i capelli lunghi biondi come i miei e quelli di mia madre e un sorriso magnifico.
Ci fissiamo per qualche istante.
X: "piacere, io sono Tatiana"
Apro la bocca e chiedo: "Tatiana Orlando?" (mia mamma si chiama così di cognome)
X: "si! Come fai a conoscermi?"
Istintivamente urlo: "ziaaa!!" e la abbraccio.
Lei mi accoglie stringendomi e facendo colare il trucco per le lacrime.
Zia: "tu sei Sara vero?"
Annuisco commossa
Zia: "come sei bella... Wow... Non ti avevo mai vista e... Wow"
Sorrido per l'imbarazzo e rispondo con un timido: "grazie"
Zia: "tuo fratello, Federico giusto? Come sta?"
Io: "bene bene", dico tralasciando tutto quello che è successo per risparmiarle il racconto di tre ore.
Zia: "e tua madre?", domanda triste abbassando lo sguardo
Io: "bene, anche se lavora troppo..."
Zia: "glielo dicevo sempre quando eravamo piccole che doveva star ferma e aspettare che gli altri facessero per te, ma ho sempre saputo che era lei quella intelligente"
Io: "dai sali, così vi parlate e vi chiarite una volta per tutte"
Zia: "no ti prego, non sono pronta. E non dirle nemmeno che ci siamo viste, ok?"
Io: "ok... Almeno il mio ragazzo te lo posso presentare?"
Zia: "hai il fidanzato?"
Io: "si... Vieni dai"
Zia: "no non posso, devo andare a fare una cosa. È stato bello vederti, ciao nipotina mia!"
Ci abbracciamo e si allontana.
Mi volto e vedo Matteo che sta venendo verso di me, allora gli vado incontro ed insieme entriamo.

s7ormy || Dreaming of 2 {illuminati crew}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora