Stavo dormendo tranquillamente arrotolata sulla sponda del fiume quando Leah venne a svegliarmi scuotendomi con in muso.
Leah? Oh, è il mio turno? Mi alzai e mi scrollai, immergendo il muso nell'acqua gelata per svegliarmi meglio.
«In teoria sì, tra poco. Però sono qui per ordine di Jacob. C'è "un umano" che vuole parlarti e Carlisle lo sta portando qui»
Cosa?!
«Sì. Torna umana, coprirò il tuo turno per un po'»
«Grazie Leah» dissi tornando umana.
Lei mosse lievemente la testa e corse a fare il giro di ronda.
Beh, è un po' più simpatica di com'era all'inizio.
"Ah, a proposito, mi devi un grosso favore per questo turno extra" pensò.
Ok, mi rimangio quello che ho appena pensato su di lei.
Ora i miei pensieri erano concentrati su questa visita, chi poteva essere questo umano?
Cercai Carlisle con la mente e vidi che stava arrivando con Andrea.
Oh, no. Pensai. Non mi andava di vederlo. Certo, eravamo ancora amici e "fidanzati". Però era una situazione complicata, soprattutto adesso che non mi facevo vedere da un po' per colpa di Sam e il suo branco.
Carlisle ed Andrea sbucarono dagli alberi. Finsi di essere sorpresa, li salutai entrambi e poi Carlisle tornò a casa, lasciandoci soli. Avrei preferito che rimanesse con noi.
Il ragazzo mi guardò sorridendo. Indossava una maglia a maniche corte blu -con un logo di una qualche festa di Forks-, dei jeans -anch'essi blu- e delle scarpe nere. I capelli neri erano abbastanza spettinati, segno che aveva indossato il casco.
«Che ci fai tu qui?» chiesi ad Andrea, guardandolo negli occhi verdi.
«Per fortuna stai bene. Sai, ero preoccupato per te»
Arrossì e distolsi lo sguardo «Già...» mi sentì in colpa per essermi praticamente dimenticata di lui. Solo il giorno prima avevo sentito la sua mancanza.
«Perché non ti fai più vedere? Non esci più con me, Brian, Alexis; non sei venuta a scuola né oggi né ieri; non rispondi ai messaggi..»
«Quali messaggi?» lo interruppi.
«Ah, già, vero... il tuo ultimo accesso su Whatsapp è di tre giorni fa. O ci hai altamente ignorati oppure non guardi il telefono da un po'»
«Oh...»
«Comunque vorrei sapere che succede, starti vicino...»
«È complicato»
«Senti, non iniziare con questa scusa. Con te tutto è complicato, lo so. A partire dalla nostra relazione..» rispose serio.
«Siamo solo amici» lo interruppì.
Rimase basito per un attimo.
Ok, lo avevo praticamente friendzonato senza volere.
Brava Chiara, sei un genio in fatto di relazioni! Mi canzonò la mia coscienza, applaudendo.
«Ok, amici che si sono baciati, che si piacciono e che fino ad un secondo fa stavano insieme...» disse.
Lo guardai triste. Se fossi stata in forma di lupo avrei abbassato le orecchie e messo la punta della coda fra le zampe. «Dai, non volevo dire quello...»
«Però lo hai detto»
«Sì, ma...»
Ma? Dai, vai avanti. Prima o poi avrei ucciso la mia coscienza.
Andrea sospirò «Lascia perdere. Vorrei sapere cosa c'è di così complicato. È per la malattia di Bella?»
Sgranai gli occhi «Come fai a saperlo?!»
Lui alzò le spalle e mi rispose cupo «Il padre è distrutto. Alla centrale lo sanno tutti. Carlisle non va più a lavoro, così lo ha scoperto pure l'ospedale. Questa è una piccola cittadina, le voci girano e in breve tempo lo sanno tutti...»
«Comunque si, è... è per quello» odiai il tremore nella mia voce. Non riuscivo proprio a mentirgli.
Lui scosse lievemente la testa «Non sai mentirmi, non è solo per questo, vero? C'è anche qualcos'altro, qualcosa che non puoi dirmi perché non è "riservato agli umani"» le ultime tre parole le disse mimando le virgolette con le dita.
«Esatto, non è riservato agli umani, quindi sparisci» dissi in tono duro. Mi voltai, dandogli le spalle, e guardai oltre il fiume, sapevo che lì c'era appostato Paul. Ne sentivo l'odore. Probabilmente era arrivato nel mentre che dormivo. Forse Sam voleva controllare le nostre mosse.
Andrea si avvicinò a me, abbracciandomi da dietro, con le braccia attorno alla vita, appoggiando il mento sulla mia spalla destra. Rabbrividì a quel contatto «Allora?» sussurò al mio orecchio, facendomi rabbrividire di nuovo «Cosa sta succedendo?» mi chiese.
«Meglio che tu non lo sappia» gli risposi, fulminando Paul con lo sguardo. Andrea non lo vedeva, ma io sapevo dov'era e sapevo anche che ci stava guardando.
«Neanche un piccolo suggerimento per farmi indovinare?» continuò con voce dolce.
Ero tentata di dirgli tutto. Assolutamente tutto, senza escludere nulla.
Invece gli risposi in tutt'altro modo, sorridendo «Flirtare con me non ti servirà, Andre»
«Beh, almeno ci ho provato» disse, non mollando l'abbraccio.
«Ehi, la situazione sta diventando troppo smielata. Mollami»
«Nah, non ho voglia»
Sorrisi perfidamente «Ok...» gli feci uno sgambetto, facendolo cadere a terra.
Lui si mise a ridere «È così che si tratta la persona alla quale piaci e che fino a poco fa era il tuo ragazzo?»
Deglutì a fatica, non volevo dirgli quelle cose, prima...
«Sì» dissi «Soprattutto se quella persona sta indagando su qualcosa che non posso dirgli. E ringrazia che non sei caduto sul fango che c'è sulla riva del fiume» risposi secca.
Lui continuò a ridere, sedendosi a gambe incrociate «Grazie per non avermi fatto cadere sul fango a riva ma sulla terra umida, qui»
Lo guardai alzando gli occhi al cielo.
«Prima, quando stavo vedendo qui con Carlisle, ho visto delle gigantesche orme di lupo...» disse con nonchalance dopo qualche secondo di silenzio.
«Cosa?!» urlai allarmata.
Lui annuì «E tipo lì c'è ne sono di più piccole» disse indicandomi le mie impronte a qualche metro di distanza, sulla sponda del lago.
«Oh, sì, quelle sono di Aleu» risposi cercando di sembrare calma.
«Di chi?»
«Aleu. La lupa domestica dei Cullen»
«Ah, sì, il famoso lupo dei Quileutes»
«Ecco, bene, sono sue. Era qui, prima che tu arrivassi. Sai, non adora gli estranei»
Lui annuì, per niente convinto «E che mi dici di quelle impronte giganti? Ci sono i lupi del matrimonio?»
«Ti dico che devi seguire il nostro patto e dimenticarti di quei lupi. Non posso dirti nulla»
«Mh-mh. Ok. Tornerai a scuola?»
«Non posso»
Si alzò e si avvicinò a me per provare a baciarmi.
Mi spostai bruscamente «Non hai capito, eh?! È una situazione abbastanza complicata, trovati una ragazza normale!» se per proteggerlo dovevo aggredirlo in quel modo, lo avrei fatto. Se ci fossimo rimessi insieme, lui sarebbe stato qui spesso o io sarei dovuta andare da lui e c'era un piccolo problema: un branco di licantropi che avrebbe aggredito o me o lui.
Sospirò «Potrei sapere cosa sta succedendo? Sei diversa. È qualcosa di grave?»
Ok, ora mi stavo irritando davvero. «Senti, basta. Ti ho detto tutto ciò che potevo. Sparisci!»
«No»
Lo guardai allibita «Come, "no"?»
«No. No, stavolta non ti lascerò con un "se è ciò che vuoi per me va bene". Quella volta sei tornata da me, stavolta non so se lo farai e non voglio perderti»
Chiusi gli occhi respirando profondamente. Non trasformarti, non ucciderlo, non farlo, ferma. Sentivo di star tremando un po'. «Andrea, ti prego, vattene» dissi, cercando di tenere un tono abbastanza calmo, ma si sentiva l'irritazione nella mia voce.
Lui si sedette di nuovo a terra e, scuotendo la testa disse di nuovo «No»
Trattenendo un ringhio mi sedetti pure io, più lontano da lui, dandogli le spalle.
Andrea si alzò.
Bene, se ne sta andando.
Si allontanò un po' da me e si sedette di nuovo, appoggiando la schiena ad un albero.
Stupido, umano, cocciuto... pensai scandendo bene le parole. Ero abbastanza infastidita dalla sua ostinazione.
Presi un sasso grande quanto la metà del mio palmo, per utilizzarlo come antistress. Il risultato? Lo ridussi in sabbia dopo pochi secondi.
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I Cullen e i Quileutes 3
FanfictionMolte cose sono rimaste in sospeso dopo il secondo libro. Jacob tornerà a casa? Chiara avrà rivelato qualcosa ad Andrea? Se sì, cosa? Cosa farà Chiara quando Bella rimarrà incinta e dovrà decidere se stare con il branco e combattere i vampiri che l'...