3. Il ritorno di Jacob

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«Jake!» dissi correndogli incontro e saltandogli addosso.
Lo presi alla sprovvista e quindi entrambi rotolammo a terra.
«Ehi, lupacchiotta, non si trattano così i testimoni della sposa» disse ridendo e alzandosi, passandosi una mano fra i capelli per rimetterli a posto anche se rimasero comunque un po' spettinati.
Lo abbracciai. Il suo odore -escluso quello da licantropo che detestavo- sapeva di foresta, probabilmente era appena tornato.
«Ti sei fatto crescere la barba» notai allontanandomi un poco da lui e alludendo alla barbetta incolta che gli stava crescendo sulla mascella.
«No, non mi sono fatto crescere la barba. È la barba che è cresciuta da sola»
Mi misi a ridere «Perché sei tornato?»
Lui alzò le spalle «Ne avevo voglia»
«Potevi avvertirmi... ormai avevo perso le speranze»
«Volevo che fosse una sorpresa, no?»
«Beh, ti lascio solo con Bella» dissi ritornando da Andrea che era rimasto in disparte per tutto il tempo.
Lasciai che il ragazzo umano mi cingesse la vita con un braccio e lo guidai un po' più lontano, fermandomi quasi al limitare del bosco. Preferivo ascoltare.
Andrea mi guardò senza capire.
«Restiamo qui un attimino?» probabilmente lui non riusciva a sentire Edward, Jacob e Bella che parlavano, ma io sì.
«Ehm... ok»
«Grazie» dissi dandogli un veloce bacio sulle labbra.
«Mh... dovrei accettare più spesso le tue strane richieste se questa è la ricompensa» disse con un magnifico sorrisetto divertito stampato in volto.
Lo guardai male, ma non riuscì ad impedirmi di sorridere.
«Che c'è?»
«Lascia stare» poi gli chiesi gentilmente di starsene zitto.
«Grazie» sentì dire ad Edward «Sei stato molto... gentile»
«"Gentile" è il mio secondo nome» rispose Jacob con il suo solito tono da sbruffone «Posso intromettermi?»
«Jacob! Jacob!» disse Bella e, stando al rumore di foglie secche calpestate, gli corse incontro.
«Ciao, Bella» rispose il licantropo.
«Rosalie non mi perdonerà se non le concedo il giro di pista che le devo» disse gentilmente Edward, sicuramente era una scusa per lasciarli soli.
«Oh, Jacob. Grazie» disse Bella.
«Smettila di frignare, Bella. Sono io. Punto»
«Punto? Oh, Jake! Ora tutto è perfetto!»
Jacob sbuffò «Già, la festa può iniziare. Finalmente il testimone è arrivato»
«Ora tutti quelli a cui voglio bene sono qui»
«Scusa il ritardo, dolcezza»
«Sono strafelice che tu sia qui!»
«L'idea era questa»
«Billy sa che sei qui?»
«Di sicuro Sam glielo ha detto»
E ovviamente a me non ha detto nulla... pensai un po' seccata.
«Andrò a trovarlo quando... quando finisce la serata» continuò Jacob.
«Sarà contentissimo di riaverti a casa»
«Non so se otterrò più di un ballo» disse Jacob dopo qualche istante di silenzio «Meglio approfittarne»
«Sono felice di essere venuto» continuò Jacob dopo una breve pausa «Non credevo di poterlo essere. Ma è bello rivederti... ancora. Non è triste come immaginavo»
«Non voglio che tu sia triste»
«Lo so. E non sono qui per farti sentire in colpa»
«No... sono molto felice che tu ci sia. È il miglior regalo che potessi farmi»
Jacob rise «Meglio così, perché non ho fatto in tempo a prenderne uno vero»
«Quando hai deciso di tornare?»
«Consciamente o inconsciamente? Non so. Davvero. Credo di aver vagato un po' in questa direzione, forse perché era proprio la mia meta. Però soltanto stamattina ho iniziato a correre. Non ero sicuro di farcela» rise «Non sai che sensazione assurda sia camminare di nuovo a due zampe. E i vestiti! La cosa più stramba sta proprio nel fatto che mi sembra un'assurdità. Non me l'aspettavo. Sono fuori allenamento con le faccende umane»
Aveva rischiato di diventare selvatico! Che stupido!
«Sarebbe stato un peccato non riuscire a vederti così, però. Vale tutto il viaggio. Stasera sei incredibile, Bella. Meravigliosa»
«Alice si è dedicata parecchio a me, oggi. E il buio aiuta»
«Per me non è così buio, lo sai»
«Già»
«Sei felice, Bella?»
«Sì»
«Ok. Immagino sia la cosa più importante»
«E tu come stai, Jacob? Sinceramente»
«Sto bene, Bella, sinceramente. Non devi più preoccuparti per me. Puoi anche smettere di scocciare Seth»
«Non è per te che lo scoccio. Seth mi piace»
Sapevo che era una battuta ma non riuscì a trattenere un po' di gelosia. «Lascia stare il mio migliore amico» bofonchiai.
Andrea mi guardò curioso e ridacchiando.
Arrossì, non mi ero accorta di dirlo ad alta voce.
«Non dovresti ascoltare le conversazioni altrui» mi rimproverò dolcemente.
Gli diedi una spinta giocosa ma lui, in qualche modo, riuscì a bloccarmi abbracciandomi. Scossi la testa, appoggiata contro il suo petto, e trattenni a sento un sorriso. Dovevo abituarmi al suo lato romantico e dolce. Lasciai che si sedesse a terra a gambe incrociate e mi accoccolai su di lui. Ammetto che era comodo come sedia improvvisata.
«Posso continuare ad ascoltare?» chiesi.
«Io direi origliare»
«Dai, non fare il pignolo» risposi ridendo.
«Beh... se proprio devi»
«Bravo. Hai capito tutto» risposi sorridendo.
Dai discorsi di Jacob e Bella capì che Jake si era lamentato del fatto che i lupi si sentissero i pensieri e che Sam fosse nel bosco per controllarlo. Bella inizialmente non capì perché Sam fosse lì ma non ne rimasi stupita, era ovvio che non ci arrivasse subito.
«Questo glielo concedo» disse Jacob «Quando si tratta di feste ci sanno fare»
«Alice è una forza della natura, inarrestabile» disse Bella.
«La canzone è finita, me ne concedi un'altra? O è chiedere troppo?»
«Puoi averne quante ne vuoi»
Jacob rise «Sarebbe interessante ma è meglio che mi fermi a due. Non voglio che la gente mormori»
«Ormai dovrei esserci abituato a dirti addio» disse Jacob dopo un attimo di silenzio.
«Non dovresti essere tu a piangere, Bella» disse dopo qualche secondo.
«Tutti piangono ai matrimoni»
Ah, davvero? Questa non la sapevo.
«Questo è ciò che vuoi, no?»
«Sì»
«Allora sorridi. Ti ricorderò così, farò finta...»
«Cosa? Che io sia morta»
Jacob rimase per un po' zitto «No» disse infine «Ma nei miei pensieri ti vedrò come sei ora. Il cuore che batte. Pronta ad inciampare ovunque. Cose così...»
«Che c'è, Jake? Dimmelo, puoi dirmi tutto» chiese Bella dopo qualche minuto di silenzio.
Secondo te che c'è? C'è solo che la ragazza che ama sta per diventare un vampiro, un suo nemico naturale...
«Io.. io.. non ho niente da dirti»
«E dai. Perfavore, sputa il rospo»
«Ma è vero. Non è.. è, sì, è una domanda. Una cosa che devi dirmi»
«Chiedi»
«Non dovrei. Non importa. È solo curiosità morbosa»
«Non è stasera, Jacob»
Eh? Perché?
«Ah. Quando?»
«Non so ancora. Fra un paio di settimane, forse»
Ma... perché? Ero stupita.
«Perché questo ritardo?»
«Non volevo trascorrere la luna di miele a contorcermi per il dolore»
Tanto non potrebbe avere una vera luna di miele... che cosa vogliono fare?
«E come preferiresti passarla? Giocando a dama?»
«Molto divertente»
«Scherzo, Bells. Però, sinceramente, non capisco che senso abbia. Non puoi avere una vera luna di miele con il tuo vampiro, allora, perché far finta? Diciamo pane al pane. Non è la prima volta che rimandi. Certo, questo è positivo. Non esserne imbarazzata»
«Non sto rimandando niente» sbottò «E se vuoi saperlo, sì, posso avere una vera luna di miele! Posso fare tutto ciò che voglio! Non sono affari tuoi!»
Sobbalzai in preda allo shock. Speravo che Bella stesse scherzando riguardo alla luna di miele.
«Ehi, tutto ok?» mi chiese Andrea.
«Poi ti spiego» tagliai corto, ricominciando ad ascoltare Bella e Jacob.
«Cosa?» ansimò Jacob «Cos'hai detto?»
«Di che parli? Jake? Che c'è che non va?»
«Cosa vuol dire? Una vera luna di miele? Mentre sei ancora umana? Stai scherzando? Non mi diverte per niente, Bella!»
«Ho detto che non sono affari tuoi, Jake. Altroché se non lo sono. Non avrei nemmeno dovuto parlatene. Sono questioni private»
«Oh... Dio» sibilai lasciando ricadere la testa sulla spalla di Andrea.
«Tutto ok?» mi chiese.
«No. Mi stanno salendo gli istinti omicidi verso la sposa»
«Che ha fatto?»
«Non sa stare zitta» mi girai per poterlo guardare negli occhi «Senti, è una cosa urgente, devo andare là. Però... tu potresti stare qui? Torno subito»
Afferrò subito che la faccenda era segreta e annuì.
«Grazie» dissi dandogli un veloce bacio sulle labbra e abbracciandolo.
Poi iniziai a correre verso Bella e Jacob.
Arrivai e vidi Jake che strattonava Bella. Anche Seth ed Edward mi avevano raggiunta. Fra le felci folte, a destra, c'erano Sam e Quil.
«Jake, fratello, allontanati. Stai perdendo la testa» disse Seth con tono agitato.
Jacob si impietrì, sconvolto.
«Così le fai male, lasciala» sussurrò Seth.
«Subito!» ringhiò Edward.
Jacob lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi e Edward afferrò Bella, portandola un po' più lontano dal licantropo che tremava.
Sam e Quil saltarono fuori dall'oscurità e si frapposero fra Edward e Jacob, per cercare di impedire la rissa.
Io e Seth ci scambiammo uno sguardo d'intesa. Corsi a bloccare le braccia di Jake dietro la sua schiena e Seth avvolse le sue braccia attorno al corpo tremante di Jacob. Cercammo di portarlo via, ma faceva resistenza.
Sentì Andrea che si avvicinava ma non ci feci caso. Preferivo che non vedesse un terzo lupo gigante e una lotta fra licantropo e vampiro.
«E dai Jake, andiamo» disse Seth.
«Ti ammazzo» sibilò Jake, rivolto ad Edward «Io ti ammazzo con le mie mani! Ora!»
«Seth, Chiara, allontanatevi» disse Edward serio.
Io e Seth non lo ascoltammo e cercammo di spostare Jacob che tremava fin troppo.
«Non farlo, Jake. Vieni via. Andiamo» disse Seth implorante.
Sam venne in nostro aiuto. Posò la sua enorme testa all'altezza del petto di Jacob e lo spinse.
Riuscimmo a portarlo lontano da lì e nascosto agli occhi di Bella e di Andrea.
«Mi dispiace» sentì sussurrare a Bella.
«Va tutto bene, Bella» disse Edward.
Quil ci raggiunse e Jacob si trasformò.
"Io lo uccido!" Sentì che pensava ringhiando.
"No, Jake" disse Sam autoritario.
Jacob fece un passo verso il punto da dove ce ne eravamo appena andati.
Lo bloccai trasformandomi e saltandogli addosso.
Fermo. Dissi saltando giù dalla sua schiena e mettendomi davanti a lui.
Jacob mi ringhiò «Spostati» e fece un passo verso destra.
Mi spostai anch'io, sbarrandogli la strada. No.
Jake ringhiò e scattò a sinistra. Lo fermai bloccandogli di nuovo la strada. No. Ripetei in tono autoritario
Jake ringhiò e corse via, lontano.
Inseguitelo. Io e Seth dobbiamo tornare al matrimonio prima che qualcuno si accorga della nostra assenza.
Tornai umana e seguì Seth che era rimasto in forma umana.
Edward e Bella erano tornati alla festa.
«Ciao» disse Seth salutando Andrea.
«Ciao, Seth» rispose il ragazzo sorridendo.
Presi un bel respiro. E ora che gli dico? Li ha visti licantropi, non posso negarlo. Probabilmente ero meno agitata durante gli esami di terza media che adesso.
Andrea aprì la bocca per dire qualcosa ma lo bloccai parlando prima io «Era meglio se non mi seguivi»
«Sì.. lo so. Scusa. Non avrei dovuto, ma.. scusa, davvero»
«Non importa, è solo che poteva essere pericoloso»
«E allora perché tu ci sei andata?» chiese alzando un sopracciglio.
Scossi la testa «Pericoloso per te, non per me»
«Beh... che dire? Carini i lupi giganti. Perché.. sono lupi, vero?»
Ecco. Era proprio ciò che speravo evitasse «Non posso risponderti, ma a proposito di questo: per favore, dimenticateli. Tu non li hai mai visti, ok? Non devi dirlo a nessuno e, soprattutto, non pensarci. È inutile, tanto non posso dirti nulla. Ti prego»
Andrea mi si avvicinò e mi baciò. Un bacio lento e passionale. Mi strinse a sé passandomi una mano dietro la schiena e l'altra la lasciò appoggiata alla mia guancia. Forse, se ci avessi pensato in un altro momento, avrei catalogato quest'azione come schifosamente dolce ma adesso avevo i pensieri talmente confusi che non ci pensavo.
Si allontanò di poco, sorridendo. Lo guardai confusa, probabilmente nella mia testa c'era un gomitolo di pensieri aggrovigliati tra loro; se mi avessero chiesto come mi chiamavo avrei dovuto pensarci per un attimo.
«E questo significa...?» chiesi pensando attentamente alle parole da dire.
«...facciamo finta di niente» concluse Andrea.
«Quindi tu non hai mai visto i due lupi, giusto?»
«Lupi? Quali lupi?»
Mi misi a ridere e lo abbracciai «Grazie»
Lui mi accarezzò affettuosamente la schiena «Dopotutto hai il diritto di avere i tuoi piccoli segreti»
Se solo fossero piccoli... pensai con un tono di malinconia, non era sempre il massimo essere un licantropo o un vampiro.
Mi staccai lentamente da lui e indicai, con un cenno della testa, la pista da ballo con gli invitati «Andiamo?»
«Non uccidere Edward o Bella, però»
«Tranquillo, voglio solo parlare con mio fratello»
Ci dirigemmo verso la pista da ballo e mi avvicinai ad Emmett, seguita a ruota da Andrea.
«Ehi, Emm?»
Lui si girò a guardarmi «Che c'è? Vuoi ballare?»
Alzai gli occhi al cielo «No. Perché tutti pensate che voglia ballare?!»
«Forse perché tutti ballano e c'è una pista da ballo con della musica?»
«Grazie, Rose, sei molto utile...» risposi lanciando una breve occhiata alla vampira bionda «Comunque, Emmett, mi serve che tu distragga Bella nel mentre che parlo con Edward di alcune cose»
Emmett annuì e mi fece un'occhiolino. Sapeva di cosa volevo parlare ad Edward, i vampiri avevano sicuramente sentito tutto.
Mi diressi verso Edward dopo che Emmett "rapì" Bella.
«Edward, vieni un attimo?»
Edward mi seguì e ci allontanammo un po' dalla pista da ballo. Avevo lasciato Andrea vicino a Rosalie e gli avevo intimato di restare lì.
«Quello che ha capito Jacob è... giusto?»
Edward mi rispose annuendo in silenzio.
«Ma.. quando è ancora umana?» non pronunciai il "cosa intendessero fare" perché sinceramente mi imbarazzava un po' parlare di quello con lui, volevo solo avvertirlo che non era una grande idea.
Edward, ovviamente, capì a cosa mi riferivo e annuì.
«Sei sicuro? Rischi di ucciderla. Lei è umana»
«Faremo attenzione»
«Edward, sei un vampiro. Lei è un'umana»
«Faremo attenzione, tranquilla»
«Hai sete del suo sangue ed è la tua cantante» dissi usando la stramba parola di Aro.
«Tranquilla, so controllare l'istinto di bere il suo sangue. Non la ucciderò»
«Non potete aspettare che sia una vampira? Anche perché hai una forza sovrumana, come mi hai detto tu prima: possiamo far crollare una casa»
«So controllarmi, tranquilla. E poi lei non vuole diventare un vampiro»
Lo guardai confusa.
«Non prima della luna di miele»
«Preferisce rischiare la vita? E tu glielo lasci fare? No a stare con i licantropi ma sì a fare.. cose con i vampiri»
«Non la ucciderò, tornerà qui sana e salva»
Alzai le spalle «Contento tu. Però sappi che se dovesse finire male non verrò a salvarti a Volterra»
«Non servirà, grazie» rispose tornando verso la pista da ballo.
Raggiunsi Andre lasciando perdere Edward e le sue cavolate.
«Allora? Gli hai detto ciò che volevi dirgli?» mi chiese.
«Sì, ed è più cocciuto di un asino»

Dopo un'ora, che sembrò passare molto velocemente, era ora che Edward e Bella andassero a prendere l'aereo per la loro tappa della luna di miele: l'Isola Esme. Un'isola che Carlisle aveva regalato ad Esme. Perché le aveva regalato un'isola a largo delle coste brasiliane? Perché aveva fin troppi soldi da spendere; beh, no, ok, forse perché l'amava infinitamente, come solo un vampiro può fare.
Rimasi a chiacchierare con Andrea e Seth, lontano da tutti. Guardammo la Volvo di Edward che si inabissava nell'oscurità e sentimmo un suono familiare e allo stesso tempo estraneo per me e Seth.
Ovviamente anche Andrea lo sentì, ma fece finta di nulla.
Un ululato straziante e di dolore squarciò l'aria e la calma come un tuono, diminuendo di ottave fino a svanire.
Povero Jacob... pensai rattristata per lui.
Guardai Seth, colta alla sprovvista dai suoi pensieri: "Jake dovrebbe dimenticarla, ormai è di Edward. Sarebbe bello poter ululare, ma un ululato felice, per fargli capire che deve gioire per la felicità di Bella e voltare pagina"
Alzai le spalle ed annuì. Potevamo farlo, anche in forma umana potevamo ululare come lupi ed eravamo abbastanza lontani dagli ospiti perché capissero che eravamo stati noi.
Guardai Andrea e capì che tanto ormai era dentro per metà in questo mondo strano ed incasinato.
Presi un bel respiro e buttai fuori l'aria sottoforma di ululato, seguita da Seth.
I nostri due ululati si unirono e si aggiunsero alla musica classica che accompagnava gli ospiti che salutavano tutti e tornavano a casa, sovrastandola.
Andrea ci guardò sorridendo stupito, rapito dalla nostra esibizione, come quando si assiste ad un trucco di magia.
Non sembrava spaventato dal fatto che due ragazzi avevano appena ululato come due lupi e, forse, era un bene. Probabilmente era pronto per far parte di questo mondo, del mio, del nostro mondo.

I Cullen e i Quileutes 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora