Entrammo in casa e incontrammo subito tutti gli altri vampiri. Ci stavano aspettando. Beh, in realtà, stavano aspettando Bella.
Rosalie era più indietro rispetto agli altri, vicino alla porta. Jake le si avvicinò e le si parò davanti. Nessuno dei due gradiva la vicinanza dell'altro, però non si lamentarono.
La bambina sporgeva dalle braccia di Rosalie e sbirciava da dietro Jacob.
«È nata solo da due giorni?» chiese Bella incredula.
Aveva ragione ad essere stupita, la bimba sembrava avere varie settimane, se non mesi. Era grande almeno il doppio rispetto ad un bambino di due giorni e riusciva già a stare a schiena dritta nel mentre che si allungava verso la madre. I capelli erano luminosi, color del bronzo, come quelli di Edward, e ricadevano in boccoli dietro le spalle. I suoi occhi color cioccolato esaminarono Bella con un interesse per nulla infantile: era adulto, consapevole ed intelligente. Per un attimo alzò la mano verso sua madre, poi la ritrasse per poggiarla sul collo di Rosalie.
La vampira bionda le diede un buffetto sul collo e mormorò «Sì, è lei».
Renesmee guardò Bella e sorrise.
Bella fece un passo in avanti.
Emmett e Jasper le si pararono davanti e Rosalie indietreggiò lievemente.
Alice rimase dov'era. «Oh, datele un po' di fiducia» borbottò «Non stava per farle niente. Anche voi vorreste guardarla più da vicino»
«Sto bene» promise Bella dando un colpetto alla mano di Edward sul suo braccio. «Ma restate vicini, non si sa mai» aggiunse esitante.
Lo sguardo di Jasper era torvo, concentrato. Stava misurando il livello emotivo di Bella per fermarla prima che facesse danni.
«Jazz, Emm, Bella ha tutto sotto controllo»
«Edward, il rischio...» iniziò a dire Jasper, ma fu interrotto da Edward stesso.
«Minimo. Ascolta, Jasper: durante la caccia ha sentito il respiro di alcuni escursionisti che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato...»
Carlisle soffocò un respiro scioccato. Il viso di Esme assunse un'espressione di preoccupazione mescolata ad una di compassione. Jasper spalancò gli occhi, ma annuì appena, come se le parole di Edward rispondessero a qualche domanda che si stava ponendo. Emmett scrollò le spalle, Rosalie, invece, non sembrava preoccupata. Intanto l'espressione guardinga di Jacob divenne disgustata. Io non ringhiai solo perché avevo sentito cosa pensava Edward: Bella si era fermata, non aveva attaccato gli umani. Anche Alice non si scompose, sapeva già com'erano andate davvero le cose; anzi, sembrava più preoccupata di cosa Bella avesse combinato al vestito che di tutto il resto.
«Edward!» lo riprese Carlisle «Come hai potuto essere tanto irresponsabile?»
«Lo so, Carlisle, lo so. Sono stato uno stupido. Prima di lasciarla andare sola avrei dovuto assicurarmi che fossimo in una zona sicura»
«Edward» mugugnò Bella, a disagio per come la stavano fissando tutti.
«Bella, i rimproveri di Carlisle li merito tutti» disse Edward con un sorriso «Ho commesso un grosso errore. Il fatto che non abbia mai conosciuto nessuno forte come te non cambia le cose»
Alice alzò gli occhi al cielo «Bella battuta, Edward»
«Non stavo scherzando. Stavo spiegando a Jasper perché so che Bella può mantenere il controllo. Non è colpa mia se avete tirato troppo presto le conclusioni»
«Aspetta» Jasper restò a bocca aperta «Non ha attaccato gli umani?»
«Stava per farlo» rispose Edward palesemente felice di poterlo raccontare «Era completamente concentrata sulla caccia»
«È cosa è successo?» s'intromise Carlisle sorridendo affascinato e curioso di sapere.
«Mi ha sentito dietro di sé e ha reagito per difendersi. Appena si è accorta che la stavo inseguendo, ha distolto l'attenzione dal sangue. Non avevo mai visto niente di simile. In un istante ha capito cosa stesse succedendo e allora... ha trattenuto il respiro ed è scappata»
«Accidenti» mormorò Emmett «Davvero?»
«Ha tralasciato qualcosa» mugugnò Bella imbarazzata «Per esempio che gli ho ringhiato contro»
«Vi siete dati un paio di fendenti come si deve?» chiese Emmett eccitato.
«No! Ovviamente no!»
«No, davvero? Non l'hai attaccato?»
«Emmett!» protestò Bella.
«Ah, che occasione sprecata» si lamentò Emmett «Probabilmente sei l'unica che potrebbe batterlo, perché non può entrarti nella testa per imbrogliare, e avevi anche la scusa perfetta» sghignazzò «Muoio dalla voglia di vedere come farebbe senza il suo vantaggio»
«Ehi, anch'io lo batto!» mi lamentai.
«Ma anche tu puoi imbrogliare e, ammettilo, lo fai» mi rispose Emmett.
«Non è "imbrogliare", è "usare le proprie abilità"» lo corressi.
Emmett scosse la testa nel mentre che Bella, sconcertata dall'affermazione del vampiro, rispondeva: «Non potrei mai».
Il tono duro della vampira turbò Jasper che si mise in allerta.
Edward sfiorò leggermente la spalla di Jasper con un pugnetto scherzoso «Capisci che voglio dire?».
«Non è naturale» brontolò Jasper in risposta.
«Avrebbe potuto attaccarti... ha solo poche ore!» lo riproverò Esme «Avremmo dovuto accompagnarvi».
«Edward? Posso?» chiese Bella alludendo al fatto di andare verso la bambina.
Jasper serrò i denti e non si mosse. Non si fidava molto.
«Jazz, questo non ha niente a che fare con ciò che hai visto finora» gli disse Alice «Fidati di me».
I loro sguardi si incrociarono per un breve istante, poi Jasper annuì. Fece strada a Bella, ma le posò una mano sulla spalla.
Poi Renesmee, che non aveva smesso per un attimo di agitarsi fra le braccia di Rosalie, con un'espressione sempre più irritata, emise un lamento forte e squillante. Tutti, ad eccezione di Bella bloccata da Jasper, reagirono come se sentissero per la prima volta la sua voce e si avvicinarono a lei.
«Non hanno mai sentito una bambina piangere?» mormorai fra me incredula.
«Che problema c'è? Si è fatta male? Che cosa è successo?» chiese Jacob ansioso come non mai. Si avvicinò a Renesmee e Rosalie gliela cedette senza fare storie.
«No, sta bene» lo rassicurò la vampira bionda.
La piccola andò fra le braccia del licantropo senza protestare e posò la manina sul collo di lui, poi prese a dimenarsi di nuovo, sporgendosi verso Bella.
«Lo vedi?» gli disse Rosalie «Vuole andare da Bella»
«Vuole me?» mormorò la vampira.
Gli occhi di Renesmee la fissavano smaniosi. Sì, voleva Bella.
Edward tornò al fianco della moglie con un balzo. Posò le mani delicatamente sulle sue braccia e la spinse in avanti.
«Ti sta aspettando da quasi tre giorni» disse.
I due vampiri si avvicinarono a Jacob che, pur avendo un'espressione serena era molto teso.
«Jake... sto bene» lo rassicurò Bella.
Renesmee frignò irrequieta e si avvicinò alla madre, con le manine strette a pugno.
Bella prese in braccio la bambina e Jacob, controvoglia, gliela lasciò.
Renesmee guardò la vampira e sorrise, poi, con gesto deciso, allungò le mani verso il suo viso.
Nello stesso istante, tutte le mani che toccavano Bella strinsero la presa per prevenire la sua reazione.
Dopo pochi minuti la mano della bambina scivolò dalla guancia della madre. Tutti rimanemmo in silenzio, aspettando che Bella dicesse qualcosa.
«Cosa è... stato?» farfugliò.
«Cosa hai visto?» domandò curiosa Rosalie appoggiandosi a Jacob «Cosa ti ha mostrato?».
«È stata lei a mostrarmelo?»
«Te l'ho detto che era difficile da spiegare» le mormorò Edward all'orecchio «Ma come mezzo di comunicazione è efficacissimo».
«Cos'era?» chiese Jacob.
Bella battè varie volte le palpebre «Uhm. Ero io. Credo. Ma avevo un aspetto orribile»
«È l'unico ricordo che ha di te» le spiegò Edward. Lui aveva scelto di vedere cosa Renesmee stava mostrando a Bella ed era rimasto un po' turbato dal ricordo del peggior periodo della sua vita. «Voleva dirti che ha capito, che ti riconosce».
«Ma come ha fatto?» chiese Bella.
«Come faccio io a sentire i pensieri? Come fa Alice a vedere io futuro?» rispose retorico Edward, come aveva fatto con me, «Ha un dono».
«È un interessante capovolgimento» disse Carlisle ad Edward «Sembra che faccia esattamente l'opposto di quello che sai fare tu»
«Interessante» concordò Edward «Chissà se...» disse iniziando a perdersi su speculazioni riguardanti la sua abilità, il fatto che non potesse leggere la mente di Bella e il dono di Renesmee.
«Anch'io mi ricordo di te» sussurrò Bella alla bambina e si sporse verso di lei premendo le sue labbra sulla sua fronte.
Mi irrigidì insieme agli altri. A me, che ero in parte un licantropo, l'odore di Renesmee non scatenava una grandissima sete anzi, era facilissimo ignorare il suo sangue -come lo era con i licantropi-, quindi non osavo immaginare cosa potesse provare Bella, sapendo che l'odore della bambina scateneva una lieve sete nei vampiri presenti -anche se era molto facile per loro resistere alla tentazione-.
«Sta bene» mormorò Alice vedendoci preoccupati.
«Non abbiamo sperimentato abbastanza per oggi?» chiese Jacob ansioso e stressato «Ok, Bella sta andando alla grande, ma non esageriamo».
Bella lo guardò profondamente irritata e Jasper si spostò irrequieto verso di lei.
«Che problema c'è, Jacob?» chiese Bella tirandosi lievemente indietro.
Jacob si avvicinò a lei per riprendersi la bambina.
Edward gli sibilò contro «Solo perché capisco la situazione, non significa che non possa cacciarti, Jacob. Bella si sta comportando in modo straordinario. Non rovinarle questo momento».
«E lo aiuterò a sbatterti fuori, cane. Ti devo un bel calcio nella pancia» rispose Rosalie. Il rapporto fra lei e Jacob era molto altalenante, un attimo prima andavano d'accordo, un attimo dopo si odiavano più di prima.
Bella rivolse al licantropo un'espressione un po' ansiosa e un po' adirata.
Ad un tratto la vampira capì tutto guardando attentamente Jacob. Gli occhi di lui erano fissi in quelli di Renesmee, era fin troppo vicino ai vampiri ma non se ne curava minimamente e fissava la bambina come un cieco che vede il sole per la prima volta.
«No!» rantolò Bella.
Jasper strinse i denti e le braccia di Edward si avvolsero attorno al petto della vampira, come un boa. Nello stesso istante Jacob prese Renesmee e Bella non fece nulla per tenersela.
«Rose» disse la vampira fra i denti. Il tono di voce era lento e preciso. «Prendi Renesmee».
Rosalie tese le mani e Jake le diede subito la bambina.
«Edward, non voglio farti male, quindi, per favore, lasciami andare».
Il vampiro esitò.
«Mettiti davanti a Renesmee» gli suggerì Bella.
Edward ci pensò un attimo, poi la liberò.
Bella si chinò in posizione di attacco e fece due passi lenti verso di Jacob. «Dimmi che non è vero» gli ringhiò contro.
Lui indietreggiò a mani alzate, cercando di farla ragionare. «Sai che è una cosa che non si può controllare».
Feci un passo avanti per andare ad affiancare Jacob, ma Jasper mi fermò mettendomi una mano sulla spalla.
«Sta' ferma. È troppo pericoloso» mi disse nel mentre che lo fulminavo con lo sguardo.
«Stupido imbecille! Come hai potuto? La mia bambina!»
Jacob si rifugiò fuori dalla porta d'ingresso e indietreggiò velocemente sui gradini. «Mica lo deciso io, Bella!»
«L'ho tenuta in braccio una sola volta, e già pensi di poter avere qualche pretesa idiota da lupo su di lei?! Lei è mia!»
«Me ne basta un po'» disse implorante nel mentre che arretrava sul prato.
«Pagare, prego» disse Emmett ad Alice, sorridendo. Era sicuramente un'altra delle sue scommesse.
«Come hai osato avere l'imprinting con mia figlia? Sei fuori di testa?!»
«Non è una cosa volontaria!» insistette lui arretrando ancora.
Adesso, però, non era più solo. Leah e Seth accorsero ad affiancarlo. Leah ringhiò ed abbaiò contro Bella.
In risposta la vampira emise un ringhio terrificante.
«Bella, puoi provare ad ascoltarmi solo per un secondo? Per favore?» la pregò Jacob. «Leah! Torna indietro» aggiunse lanciando un'occhiata alla lupa dalla pelliccia argentata.
Leah scoprì i denti e non si mosse.
«Perché dovrei ascoltarti?» sibilò Bella furiosa.
«Perché eri stata tu a dirmelo. Ti ricordi? Tu mi hai detto che le nostre vite si appartenevano, giusto? Che eravamo una famiglia. Hai detto che era così che doveva andare, fra noi. E ora... eccoci. È ciò che volevi»
Forse non ti voleva come genero ma come amico... pensai fra me.
«Pensi di poter far parte della mia famiglia come genero!» ringhiò Bella.
Emmett rise.
Leah e Seth fecero un passo avanti.
«Ragazzi, va bene, fermi» li ammonì Jacob.
«Fermala, Edward» mormorò Esme «Non penso che sarà felice di fargli del male».
«Ha detto che va bene» rispose Edward con noncuranza. Era appoggiato alla ringhiera e si gustava la scena.
Gli ringhiai brevemente contro «Se non la fermi tu, lo faccio io, sappilo».
Nel mentre Jacob insistette «No! Come puoi vederla così? È poco più che una neonata, maledizione!»
«È questo il punto!» urlò Bella.
«Ma lo sai anche tu come funziona! Pensi che Edward mi avrebbe lasciato vivo, se fosse stato così?!»
«Ci sto ancora pensando» rispose Edward.
Gli ringhiai di nuovo contro «Smettila di scherzare e ferma tua moglie!»
«Desidero soltanto che lei sia al sicuro e felice» continuò Jacob lasciando stare il nostro battibecco «È sbagliato? È così diverso da ciò che vuoi tu?»
Bella gli rispose con un ringhio acuto.
«Fantastica, non è vero?» mormorò Edward compiaciuto.
«Non l'ha puntato alla gola neanche una minima volta» annuì Carlisle, meravigliato.
«Bene, questa l'avete vinta voi» disse Emmett riluttante ad Alice e Jasper.
«Le starai lontano» disse Bella a Jacob.
«Non posso!»
«Provaci. A partire da ora»
«Non è possibile. Ricordi quanto desideravi che ti fossi vicino, tre giorni fa? E quanto era difficile separarci? È tutto finito per te, vero?»
Bella lo fissò e non rispose.
«Era lei» spiegò Jacob «Sin dall'inizio. Dovevamo stare insieme, persino allora»
«Scappa finché puoi» lo minacciò Bella.
«Dai, Bells! Anche io piaccio a Nessie!»
Bella si irrigidì. «Come l'hai... chiamata?»
Jacob fece un passo indietro «Beh» mugugnò «Il nome che le hai dato è un po' difficile da pronunciare e...»
«Hai dato a mia figlia il soprannome del Mostro di Loch Ness?!» strillò Bella interrompendolo.
Detto ciò si avventò sulla sua gola.
Seth, con un ruggito, si avventò su Bella.
Fu un attacco troppo diretto e lei si accorse subito della minaccia. Si girò di poco verso di lui e, quando il lupo in volo gli arrivò abbastanza vicino, lo spinse via, spedendolo contro un albero.
Il volo di Seth fu arrestato in malo modo contro il tronco di un pino. La corteccia si ruppe e, oltre a questo, si sentì un crack, segno di ossa rotte.
Carlisle fece un passo avanti, il lupo dalla pelliccia color sabbia avrebbe sicuramente avuto bisogno delle sue cure.
Seth guaì e cercò di alzarsi nel mentre che Jacob e Leah gli si avvicinavano.
Bella, ancora in posizione di attacco, guardava il trio in malo modo. Non sapevo dire se voleva ancora uccidere Jacob oppure no, quindi, attaccai anch'io.
Sfuggendo alla presa di Jasper, saltai in avanti e mi trasformai in volo. Tenni le zampe anteriori tese davanti a me e le fauci spalancate. Ero pronta ad inchiodare la vampira al suolo.
Anche il mio fu un attacco un po' troppo diretto.
Sentì tutti i vampiri dietro di me trattenere il respiro quando Bella si girò.
«No, ferma!» urlò nel mentre Edward, ma ormai era troppo tardi.
La vampira mi colpì con un calcio spedendomi un po' più lontano.
In realtà mi aspettavo un reazione del genere, quindi riuscì a girarmi in aria -guaendo per il dolore alle costole causato dal colpo- ed ad atterrare più o meno in piedi.
Mi arpionai al terreno e scivolai per pochi metri, scavando dei solchi profondi con gli artigli.
Mi issai sulle quattro zampe e ringhiai a Bella.
Corsi da lei, cercando di fare movimenti strani per confonderla e le saltai addosso.
Con le zampe anteriori sulle sue spalle e le fauci spalancate, la inchiodai al suolo.
Un lugubre ringhio mi risalì la gola e serpeggiò fra le zanne in bella mostra.
Bella mi ringhiò contro e poi venni buttata a terra da qualcuno.
Mi dimenai per cercare di liberarmi nel mentre che rotolavo con questo qualcuno.
Riuscì a mordere il braccio del vampiro che mi aveva aggredita e farlo rotolare di fronte a me.
Ringhiai ad Edward che si stava alzando da terra passandosi una mano sul morso che gli avevo fatto e che era decisamente meno grave di quello che gli avevo fatto a Volterra, infatti, si stava già richiudendo e scomparendo.
Che cosa stai facendo?! Gli chiesi irritata.
«Che cosa sto facendo io?! Semmai che cosa stai facendo tu! È una neonata» disse indicando Bella «Poteva ucciderti facilmente!»
Intanto l'ho atterrata... iniziai a dire ma venni interrotta da Edward.
«Non serviva. Si era già fermata»
Dopo aver quasi ucciso Jake ed attaccato Seth! Forse, se tu avessi reagito prima, io non l'avrei attaccata e Seth non si sarebbe fatto male. E soprattutto, neanch'io mi sarei fatta male, perché sento di avere per la trillionesima volta le costole incrinate, o forse rotte!
«Ti sei fatta male?» chiese preoccupato «Aspetta, fammi vedere» disse e si avvicinò a me.
Gli ringhiai contro ripiegando e orecchie dietro la testa e mi spostai. Non serve, guarirà. Magari, la prossima volta, intervieni subito invece di ridere e stare a guardare.
Poi mi avvicinai a Seth che era appoggiato contro il pino e teneva la zampa anteriore sinistra alzata.
Come va? Gli chiesi sfiorandogli il collo con il muso.
«Bene, tranquilla, non è grave» mi rispose cercando di non pensare a quanto invece gli facesse male.
«Io la uccido...» mormorò Leah continuando a ringhiare contro Bella.
Seth morse leggermente il fianco della sorella. «Leah, dai, non l'ha fatto apposta, non serve»
Jacob si spostò davanti a noi, soprattutto per impedire a Leah di attaccare.
Lo sapevo che sarebbe successo... mormorai. Quello stupido di mio fratello dovrebbe tenere a bada sua moglie visto che non sa controllarsi da sola.
Edward si avvicinò a Bella e la abbracciò da dietro, soprattutto per evitare che attaccasse ancora qualcuno.
Carlisle si avvicinò a Seth ed io, ancora arrabbiata con Edward, entrai in casa e mi rinchiusi in camera per evitare di sfogarmi uccidendo qualcuno.
STAI LEGGENDO
I Cullen e i Quileutes 3
FanfictionMolte cose sono rimaste in sospeso dopo il secondo libro. Jacob tornerà a casa? Chiara avrà rivelato qualcosa ad Andrea? Se sì, cosa? Cosa farà Chiara quando Bella rimarrà incinta e dovrà decidere se stare con il branco e combattere i vampiri che l'...