11. Calma apparente

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Leah andò a riposarsi sotto ad un albero e Jacob si diresse verso la casa. Intanto, io e Seth facevamo il giro di ronda, trottando tranquillamente sul sentiero.
Erano i primi giorni di settembre, ma non faceva caldo. Una lieve brezza fresca serpeggiava fra gli alberi. L'erba, le foglie e le nostre pellicce ondeggiavano lievemente, cullate dal venticello.
Il fiume scorreva placido e il rumore era molto rilassante. Lo sentivamo ogni volta che perlustravamo il lato destro del nostro territorio. Se fossimo andati di circa cinque metri più a destra, lo avremmo raggiunto.
Era strano questo pomeriggio. Eravamo in una situazione abbastanza pericolosa, però fra di noi aleggiavano calma e serenità. Come un fiume, che può avere una corrente forte ma sembrare calmo.
Io e Seth chiaccheravamo allegramente pur restando guardinghi e, intanto, ascoltavo i pensieri dei vampiri per sapere cosa succedeva all'interno della casa.
Seth non si era stupito, al contrario di Jacob e Leah, quando Jake aveva trovato nella veranda vestiti puliti. Un po' schifato dall'odore, Jacob li aveva indossati ed era entrato nella villa. Si era subito accorto che Bella stava meglio.
Edward comunicò a Jacob che aveva già sentito, attraverso i nostri pensieri, la conversione avvenuta con Jared.
«Oh, beh, meglio. Almeno non dovremo ripetere ciò che è accaduto» commentò Seth. Attraverso i miei pensieri anche lui poteva sentire quello che pensavano i vampiri e Jake.
Bella consigliò a Jacob di andare a dormire. Probabilmente aveva notato che il licantropo stava praticamente dormendo in piedi.
«Attento a non cadere nel fiume, cagnaccio» disse Rosalie a Jacob quando decise di uscire per dormire.
«Sai come si fa ad annegare una bionda, Rosalie?» le chiese Jacob, fermandosi in cima alle scale «Basta incollare uno specchio sul fondo di una piscina»
Dai pensieri di Jacob sentimmo Edward ridacchiare.
«Già sentita!» urlò la vampira bionda nel mentre che il licantropo scendeva giù per le scale, accompagnato dagli "ooohh, grande, Jake!" di Seth.
Passai per la quarta volta vicino al fiume e, intanto, percepì dai pensieri dei vampiri che Edward stava uscendo dalla casa.
«Cavolo, e ora che c'è?» sentì dire a Jacob. La sua voce era quasi inudibile anche per il mio udito finissimo. Probabilmente il lieve rumore del fiume e la lontananza non erano un'accoppiata vincente.
Ascoltai gran parte del discorso attraverso i pensieri di Edward e di Jacob.
«Mi dispiace» disse il vampiro. Poi esitò, non sapendo come continuare.
"Che ti passa per la testa, leggipensieri?" pensò Jacob, sapendo che Edward lo avrebbe ascoltato.
«Prima, mentre parlavi con i rappresentanti di Sam» iniziò a dire il vampiro «Facevo la cronaca minuto per minuto a Carlisle, Esme e gli altri. Erano preoccupati..»
«Ascolta, non abbasseremo la guardia» lo interruppe Jacob «Noi crediamo a Sam, ma voi non siete costretti a fidarvi. Terremo comunque gli occhi aperti»
«No, no, Jacob. Non è quello. Ci fidiamo del tuo giudizio. Esme è in pena per gli stenti che tu e il tuo branco dovete sopportare»
«Stenti?»
«In particolare la faccenda dell'essere senza casa. È turbata per le vostre... privazioni. Il problema non sussiste per Chiara, questa è casa sua, ma voi...» non terminò la frase, ma Jacob capì subito.
Il licantropo sbuffò «Siamo coriacei. Dille di non preoccuparsi»
«Almeno un "grazie" ci starebbe» disse Seth, turbato dalla freddezza di Jacob nei confronti della gentilezza dei vampiri.
«Vorrebbe rendersi utile. Se ho ben capito, a Leah non piace mangiare quando assume le sembianze di lupo, vero?»
«E allora?» domandò Jacob.
«Beh, abbiamo cibo normale, per umani, insomma. Sai, è per salvare le apparenze e ovviamente anche per Bella e Chiara. Leah può servirsene a piacimento. E anche voi»
«Riferirò»
«Leah ci odia»
«Quindi?»
«Quindi, cerca di riferirglielo in modo che prenda almeno in considerazione la proposta, se non ti dispiace»
«Farò il possibile»
«E poi c'è la questione dei vestiti»
«Ah, sì, grazie» disse Jacob trattenendosi dal dirgli che puzzavano di vampiro. Dai suoi occhi vidi che Edward accennò un sorriso.
«Beh, su quel fronte possiamo provvedere a tutti i vostri bisogni. Alice ci permette raramente di indossare due volte la stessa cosa. Abbiamo pile di vestiti nuovi di zecca destinati alla beneficenza e immagino che Leah abbia, più o meno, la stessa taglia di Esme»
Sbuffai ripensando a quanto tempo ci era voluto prima che Alice capisse che non mi servivano migliaia di maglie, pantaloni, scarpe e tutto il resto.
Se si aprisse un negozio di abbigliamento con tutti i vestiti che compra Alice, probabilmente potremmo fare concorrenza a Gucci, Armani o chissà chi altro. Pensai divertita.
«Beh, perché non lo fate?» mi chiese Seth.
Secondo te non abbiamo già abbastanza soldi così? Non ci serve vendere vestiti e Alice ne comprerebbe comunque di nuovi.
Seth rise.
«Non sono sicuro che le andrebbe a genio l'idea di indossare gli abiti smessi di una succhiasangue. Sai, lei non è pragmatica quanto me» obiettò Jacob.
«Confido che tu possa presentarle la proposta sotto la luce migliore. L'offerta comprende qualsiasi oggetto materiale di cui possiate avere bisogno, mezzi di trasporto, qualsiasi cosa. Incluse le docce. E, se preferite non dormire all'aperto, abbiamo dei letti. Per favore, considera che potrete beneficiare di tutti gli agi di una casa»
Seth ci pensò su «Mh, mi sembra una figata e una cosa gentile. Però c'è una piccola pecca...»
Sarebbe?
«Non ho ancora l'età per guidare, quindi mi sogno le macchine, e non ho nemmeno la patente per la moto. Forse avrei dovuto fare quel corso per prenderla...» disse abbassando le orecchie, deluso.
Mi misi a ridere e scossi la testa. Stupido.
Jacob, intanto, era rimasto stupito dalla gentilezza dei vampiri. «È, ehm, gentile da parte vostra. Di' ad Esme che le siamo grati per, uhm, il pensiero. Ma il fiume interseca il perimetro che controlliamo e tanto ci basta per mantenerci puliti. Grazie»
«Se comunque avessi voglia di riferirglielo...»
«Certo, certo»
«Grazie»
Beh, almeno un lato favorevole dei licantropi è che possiamo farci la doccia meno frequentemente degli umani e restare comunque puliti.
«Già» confermò Seth, osservando gli alberi attorno a lui.
Eravamo circa al sesto o settimo giro.

I Cullen e i Quileutes 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora