7. Il nuovo Alpha

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~~ Seconda parte ~~

Mi sedetti di fronte alla finestra e, nel mentre che guardavo fuori, mi concentravo per ascoltare i pensieri del branco.
Sam stava schierando i lupi per la battaglia. A quanto pareva, aveva deciso di attaccarci anche se non aveva più l'effetto sorpresa.
Avevo scoperto anche una cosa strana: gli altri licantropi in questo momento non riuscivano a sentire i miei pensieri e neanche a captare la mia presenza, come se fossi in forma umana, ma non lo ero.
Quil ed Embry si avvicinarono a Jacob, sdragliato a terra. Lui non voleva combattere, però era obbligato ed era anche il capo del trio che avrebbe attaccato Emmett e Jasper.
I lupi erano elettrizzati per la battaglia, ma sapevano anche che qualcuno sarebbe morto. Se i Cullen avessero risposto all'attacco, sarebbe stato impossibile che si salvassero tutti.
Jacob si alzò come se fosse un robot e si scrollò la pelliccia.
Intanto tutti si stavano ricordando come combattevano i Cullen, grazie a dei ricordi degli allenamenti contro i neonati.
Emmett era decisamente il più forte, ma tutti temevano Jasper; aveva qualche secolo di esperienza alle spalle ed era veloce come un lampo. Potenza, velocità e morte combinate insieme generavano una "macchina letale". Alice, senza le visioni, non sarebbe stata un problema, così come Carlisle ed Esme che non avrebbero di certo combattuto per difendersi. Rosalie sarebbe stata un avversaria normale da battere. Edward, invece, potendo leggere nel pensiero le mosse del branco, sarebbe stato un avversario tosto; a lui ci avrebbe pensato Sam. A nessuno era stato impartito il compito di attaccarmi, ma sicuramente mi sarei fronteggiata con Sam, dopotutto io lo avevo sfidato disobbedendogli.
«Prendo io il comando, se vuoi proteggere il fianco» si offrì Quil. Sperava di battersi con Jasper, la vedeva come una bella sfida. Certo, avrebbe rischiato la vita, ma lo vedeva come l'avversario più pericoloso ed impegnativo da battere e voleva testare le proprie abilità.
Jacob non rispose.
«Jake?» lo richiamò Quil «Come vuoi procedere?»
Scosse la testa. Non sapeva come reagire. Era obbligato a fare tutto ciò, come una marionetta, con le zampe legate a dei fili invisibili.
Leah era la capa del gruppo che avrebbe attaccato Alice, Esme e Carlisle. Collin e Brady erano molto eccitati, invece Seth era come Jacob: costretto a forza a farlo.
Leah aveva paura che Seth venisse ucciso e sperava tanto che Sam lo rimandasse a casa, ma l'Alfa voleva che ci fossero tutti. Seth, che di solito cercava di non farsi trattare come un cucciolotto da Leah, non disse nulla, cercando di liberarsi da quei fili invisibili che lo tenevano legato a Sam.
«Se magari la smettessi di opporre resistenza» disse Embry a Jacob.
«Concentriamoci sul nostro compito, su quelli grossi. Possiamo batterli! Li abbiamo in pugno!» disse Quil. Sembrava l'incitamento di un allenatore alla squadra durante una partita.
Io ed Edward ringhiammo all'unisono, ovviamente lui stava ascoltando i pensieri del branco assieme a me.
«Jake. Concentrati» disse Embry «È inutile opporsi»
Aveva ragione. Era inutile opporsi. Sam voleva che Jacob e Seth combattessero e allora avrebbero combattuto. Il branco doveva collaborare ed essere in sintonia per poter fare al meglio la battaglia.
Jacob pensò che nessuno poteva contrastare la decisione dell'Alfa, tranne... lui. Il licantropo dalla pelliccia rossiccia non voleva diventare capo e non lo avrebbe mai voluto essere, pensava che Sam potesse essere migliore come capo, però quella sera aveva torto. Jacob doveva e poteva fare qualcosa.
La mente di Jacob scomparve da quella del branco. Era un Alfa, ora.
Jake si avvicinò a Sam che parlava con Paul e Jared. Il lupo dalla pelliccia nera si voltò e lo guardò torvo.
«No» disse Jacob con una voce molto simile a quella dell'Alfa.
Sam fece mezzo passo indietro ed emise un guaito sconvolto.
«Jacob? Ma che hai fatto?»
«Non ti seguirò, Sam. Non per compiere un atto tanto sbagliato»
Sam lo fissò stupefatto «Preferisci.. preferisci il nemico alla tua famiglia?»
Jacob scosse la testa «Non sono.. non sono nostri nemici. Non lo sono mai stati. L'ho capito solo quando ho iniziato a pensare seriamente alla possibilità di distruggerli»
«Non si tratta di loro» ringhiò «Si tratta di Bella. Non è mai stata tua, non ha mai scelto te. Ma, per lei, continui a mandare la tua vita a rotoli»
«Forse hai ragione, ma tu manderai a rotoli il branco, Sam. Non importa in quanti riusciranno a sopravvivere, le loro mani si macchieranno per sempre di un delitto atroce»
«Dobbiamo proteggere le nostre famiglie!»
«Conosco la tua decisione, Sam. Ma non puoi più decidere per me»
«Jacob... non puoi voltare le spalle alla tribù»
Il tono da Alfa non faceva il minimo effetto a Jacob. Sam serrò la mascella e cercò di costringerlo a sottomettersi.
Jacob lo guardò negli occhi e usò la voce da Alfa «L'erede di Ephraim Black non è nato per seguire il volere dell'erede di Levi Uley»
«È così, allora, Jacob?» rizzò il pelo e scoprì i denti. Anche Paul e Jared, ai suoi fianchi, avevano il pelo irto e ringhiavano.
«Se pure mi sconfiggessi, il branco non ti apparterrà mai!» ringhiò Sam.
«Sconfiggerti? Non voglio combattere con te, Sam»
«E allora qual'è il tuo piano? Non mi farò da parte perché tu possa proteggere la progenie del vampiro a spese della tribù»
«Non ti ho chiesto di farti da parte»
«Se ordini loro di seguirti...»
«Io non costringerò mai nessuno a seguirmi contro la propria volontà»
La coda di Sam frustò nervosamente l'aria quando colse il rimproverò implicito nelle parole di Jacob. Poi avanzò di un passo, ritrovandosi vicinissimo a Jacob. Entrambi avevano i denti scoperti, le orecchie ripiegate all'indietro e le spalle tese.
«Ci può essere un solo Alfa. Il branco a scelto me»
Sei Alfa solo perché ti sei imposto tale, essendo il primo ad essersi trasformato... pensai e mi accorsi che Jacob era riuscito a sentirmi ma che io, così come lui, non riuscivo più a sentire gli altri, escluso Sam.
«Che intenzioni hai?» continuò Sam «Di farci a brandelli stanotte? Di voltare le spalle ai tuoi fratelli? Oppure ci darai un taglio a questa follia e tornerai ad unirti a noi?»
L'istinto di Jacob lo spingeva ad attaccare Sam, ma si controllava.
Se vuoi vengo ad aiutarti, vorrei mordere il collo di Sam...
«No, Chiara» pensò Jacob e ci accorgemmo entrambi che Sam non ci aveva sentiti.
Che cosa strana.
«In questo branco c'è solo un Alfa» disse Jacob «Non lo contesto. Ho solo deciso di andarmene per conto mio»
«Cos'è, Jacob, vuoi unirti alla congrega dei vampiri?»
«Non lo so, Sam. Ma so che starò in mezzo fra voi e i Cullen. Non rimarrò a guardare nel mentre che il branco uccide degli... innocenti. Il branco può fare di meglio. Guidalo nella direzione giusta, Sam»
Quando Jacob voltò le spalle a Sam, il branco ululò. Il lupo dalla pelliccia rossiccia iniziò a correre il più velocemente possibile verso di noi.
Saltai in piedi, ululando felice.
«Che succede? Si ritirano?» chiese Emmett un po' deluso. Sperava in una battaglia.
"No! Jacob e con noi!" Dicemmo io ed Edward all'unisono. Edward non era così felice di dover collaborare proprio con quel licantropo, però era stato travolto dalla mia felicità.
«Ah...» rispose Emmett lievemente più felice: non vedeva l'ora di fare qualche battaglia.
Jacob voleva avvertire i Cullen delle intenzioni di Sam.
Qualcuno, qualche licantropo, aveva iniziato ad inseguire Jake. Non sapevamo chi perché non ne percepivamo i pensieri, però Jacob sentiva dietro di sé i passi di quel licantropo.
La finestra del balcone era aperta, quindi uscì fuori. Saltai agilmente giù e corsi verso di Jacob che stava arrivando dal bosco a Ovest.
Dei nuovi pensieri si aggiunsero ai nostri. Erano quelli dell'inseguitore. Non erano furiosi, ma entusiasti. Non stava inseguendo Jacob con cattive intenzioni, voleva solo seguirlo.
Seth! Esclamai felice.
«Aspetta! Non ho le gambe lunghe come le tue» si lamentò il mio migliore amico, visto che il nostro nuovo Alfa non stava rallentando.
«Seth! Cosa credi di fare?! Torna a casa!» sbraitò Jacob.
Jake rallentò e Seth lo raggiunse.
«Non sto scherzando, non è un posto per te. Sparisci» replicò il licantropo dalla pelliccia rossiccia.
Li raggiunsi e iniziai a correre con loro.
Seth sbuffò «Sto dalla tua parte, Jacob. Penso che tu abbia ragione. E non ho intenzione di seguire Sam se..»
«Invece seguirai Sam! Eccome se lo seguirai! Riporta le tue chiappe pelose a La Push e fai quel che Sam ti dice di fare»
«No»
«Seth, vai!»
«È un ordine, Jacob?»
La domanda lo colse alla sprovvista. Jake si fermò di colpo, scavando dei solchi nel terreno. Io e Seth lo superammo e poi tornammo indietro.
«Non do ordini a nessuno, io. Ti sto solo dicendo quello che sai già»
Seth si accovacciò di fianco a lui «Ti dico quello che so io, allora. So che c'è un silenzio tremendo. Te ne sei accorto?»
. Risposi io.
Gli ululati dell'altro branco continuavano ad inondare l'aria di suoni.
«Non si sono ancora ritrasformati» disse Seth.
Abbiamo due branchi, adesso.
«Mi sa che quando il branco si separa, la comunicazione si interrompe. E questo i nostri padri non lo sapevano. Impossibile che lo sapessero, non c'era motivo per cui il branco si separasse. E non c'erano abbastanza lupi per formare due branchi» ragionò Seth «Wow, che silenzio. È quasi lugubre. Ma è pure bello, non credi? Doveva essere più facile per Ephraim, Quil e Levi. Poche chiacchiere in tre, o, addirittura, in due»
«Zitto, Seth»
«Sissignore»
«Piantala! Non ci sono due branchi! C'è il branco. E poi ci sono io. Fine della storia. Perciò puoi tornartene a casa»
«Se non ci sono due branchi, allora com'è che fra noi ci sentiamo ma non riusciamo ad ascoltare gli altri? Penso che sia un gesto significativo quello che hai fatto voltando le spalle a Sam. Un cambiamento. E penso che sia stato significativo anche il gesto mio e di Chiara, il fatto che ti abbiamo seguito»
«Chiara è stata la prima ad andarsene. Usa lei come Alfa»
È vero, ma io voglio te come Alfa. Dissi facendo un mezzo inchino scherzoso. Sei tu il capo, per diritto di nascita.
«Oh, avanti, alzati... non sono l'Alfa di nessuno!» ribattè Jacob.
«Jake, abbiamo, anzi, hai creato un nuovo branco. Ci dev'essere un Alfa qui!»
«Ok. Ammesso e non concesso che tu abbia ragione, se una cosa può cambiare può anche tornare com'era»
Seth iniziò a trottare verso Est «Adesso non c'è tempo per discuterne. Dobbiamo muoverci per anticipare Sam...»
Guardate che i Cullen sanno già tutto. A volte faccio pure io delle cose utili...
Jacob riprese a correre e Seth occupò il posto alla destra del capo, dove di solito ci stava il... Beta.
«Posso correre anche dall'altro lato» disse il lupo con la pelliccia color sabbia abbassando appena il muso. Aveva sentito che anche Jacob aveva notato dov'era Seth e ci stava pensando. «Non ti ho seguito perché ero in cerca di una promozione»
«Corri dove ti pare. Per me non fa differenza»
Jacob era un po' preoccupato perché, non sentendo più il branco di Sam, non potevamo sapere quando avrebbero attaccato.
«Perlustreremo la zona» suggerì Seth.
«E che facciamo se il branco ci sfida? Attacchiamo i nostri fratelli? Attacchiamo tua sorella?»
Abbassai le orecchie. Già, cos'avremmo fatto?
«No. Lanciamo l'allarme e battiamo in ritirata» rispose Seth.
«Ottima risposta. Sì, ma poi? Non penso...»
«Lo so. Neanche io credo che potrei scontrarmi con loro. Ma l'idea di doverci attaccare non li rende più felici di quanto accade a noi. Potrebbe bastare a fermarli. E poi sono rimasti solo in otto»
«Smettila di essere così...» Jake ci pensò un attimo «Ottimista. Mi dai sui nervi»
«Va bene. Mi vuoi tenebroso e catastrofico, oppure devo solo starmene zitto?»
«Devi solo stare zitto»
«Ce la posso fare»
«Sul serio? Non sembrerebbe»
Seth si ammutolì.
Jake si chiese se Edward sentiva già i nostri pensieri.
«Forse dovremmo pensare qualcosa del tipo "veniamo in pace"» disse Seth.
«Fallo»
«Edward?» azzardò con prudenza «Edward, ci sei? Ok, ora mi sento proprio uno scemo»
«È quello che sei»
«Secondo te ci sente?»
«Credo di sì... ehi, Edward, se mi senti... stai in campana, succhiasangue. Hai un problema»
«Abbiamo un problema» lo corresse Seth.
Sbadigliai. Guardate che vi sente già da un po'... se non fosse per questa situazione un po'... stressante, sarebbe già morto dal ridere.
«Ops...» disse Seth imbarazzato.

I Cullen e i Quileutes 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora