5. Terra chiama Edward

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«Jacob! Che cavolo ci fai tu qui?!» gli chiesi andandogli incontro.
«Dov'è Bella?» rispose con un'altra domanda.
«È dentro, ma..»
«Ma?»
«Ma è meglio se non vai, sai è malata..»
«Non mi ammalerò. Se tu puoi andarci posso farlo anch'io»
«Jake, aspetta...»
«Voglio solo vedere Bella! Cosa gli ha fatto quel lurido succhiasangue, eh?!»
«Nulla, però..»
«Però?»
Rimasi zitta. Come potevo dirgli che Edward l'aveva messa incinta?
«Bene, io vado» disse Jacob dirigendosi verso la casa.
Carlisle aveva già aperto la porta.
Jacob camminò a passo svelto e salì i gradini, che portavano al portico, due a due.
«Dov'è?» chiese bruscamente a Carlisle.
«Ciao anche a te, Jacob» rispose lui.
Jake lo fulminò con lo sguardo, perlopiù era deluso: sperava che ci fosse un Edward ringhiante ad aprirgli al posto del vampiro più umano di tutti. Si sentiva a disagio a parlargli ed intanto progettare di ucciderlo alla prima occasione.
Prova ad ucciderlo e sei morto... ringhiai a Jacob, trasmettendogli mentalmente il messaggio.
Mi ignorò.
«Ho sentito che Bella è sana e salva»
«Ehm, Jacob, non è il momento» rispose Carlisle «Possiamo occuparcene dopo?»
«Perché no?» sentì chiedere a Bella. Non riusciva mai a stare zitta quella li? «Abbiamo dei segreti anche per Jacob? Che motivo c'è?»
Che motivo c'è?! Beh, tipo che il tizio che ti ha messa incinta è un cavolo di vampiro?!
«Jacob, entra pure» disse l'umana.
Sospirai. È veramente stupida quando vuole.
«Mi scusi» disse Jacob, aggirando Carlisle.
Entrai in casa e seguì il licantropo su per le scale.
Jacob pensò che quando avrebbe assalito i vampiri avrebbe risparmiato Carlisle.
Prova ad assalire gli altri e sei morto!
Jacob mi ignorò di nuovo.
Il licantropo si paralizzò quando vide gli altri. Non era per il fatto che ci fossero i vampiri, ma era per l'espressione di Edward. Ormai mi ci ero abituata ma anche a me sembrava strano questo Edward. L'avevo visto arrabbiato, infuriato, felice, arrogante in "fase di battaglia", anche triste quando aveva lasciato Bella e depresso quando credeva che lei fosse morta, ma mai così. Era... sofferente, non come quando Jane aveva usato il suo potere su di lui o cose simili, ma era... tormentato. Ecco sì. Era molto, ma molto tormentato, sembrava che stesse morendo qualcosa dentro di lui, più Bella peggiorava più lui sembrava essere sempre più vuoto. Non guardò neanche Jacob, teneva gli occhi fissi sul divano, con l'espressione di un uomo divorato dalle fiamme dell'inferno. Le mani erano immobili lungo i fianchi, come lui, del resto. Se non fosse stato per il fatto che respirava e che ogni tanto batteva le palpebre, abitudini umane involontarie che persistevano nei vampiri, sarebbe stato come avere una statua di marmo, che raffigurava un tizio tormentato, in mezzo alla stanza. Parlava anche di meno rispetto al solito e non scherzava più con me facendomi innervosire; in più dovevamo anche spronarlo per secoli prima che si mettesse a suonare uno o due brani.
Era distrutto per il semplice fatto che Bella stava morendo.
Jacob si rallegrò vedendo che Bella era ancora umana, poi però cambiò idea quando vide com'era ridotta. Occhiaie profonde, volto e corpo scheletrici, capelli arruffati e sciupati, in più era molto pallida.
E, stranamente, Jacob si accorse che Rosalie stava troppo vicino a Bella, sapeva che alla ragazza non piaceva quella vampira, ma adesso sembrava apprezzarla.
La pelle del viso di Bella assunse una colorazione verdastra. Rosalie prese una bacinella, in modo che Bella potesse vomitarci dentro.
Le diedi le spalle, voltandomi per evitare di vomitare a mia volta.
Sentì Edward inginocchiarsi affianco a Bella e sapevo che Rosalie gli avrebbe intimato di stare a distanza. Si comportava così da giorni, era contro tutti quelli che intendevano far abortire Bella. Quindi... era praticamente contro tutti di noi.
«Scusami tanto» sussurrò Bella imbarazzata, rivolgendosi a Jacob.
Mi rigirai. Edward gemeva piano, con la testa affondata nelle ginocchia di Bella. Mi faceva così pena. Sembrava un cane fedele che stava perdendo l'amato padrone, e non lo dico per scherzare, sembrava seriamente in una situazione pessima.
Bella gli mise una mano sulla guancia, come se lui avesse avuto bisogno di conforto.
Jacob si avvicinò a Bella e Rosalie gli si parò davanti, sibilando.
Ringhiai alla vampira bionda.
«Rose, no» disse Bella «Va tutto bene»
Rosalie si fece da parte, ma era molto irritata. Si rannicchiò vicino a Bella, pronta a scattare contro di Jacob.
«Bella, cosa ti è successo?» bisbigliò Jake iniginocchiandosi anche lui. Era praticamente di fronte ad Edward. Prese la mano di Bella fra le sue «Stai bene?»
«Ti sembra che stia bene?» dissi a bassa voce dirigendomi verso una finestra, Bella non mi sentì neppure. Iniziai a guardare il bosco dietro la casa nel mentre che ascoltavo i discorsi.
«Sono felice che tu sia venuto a trovarmi, Jacob» disse Bella.
«Cosa c'è, Bella?» insistette.
Bella guardò Rosalie «Mi aiuti, Rose?»
Rosalie scoprì i denti e guardò Jacob.
«Ti prego, Rose» continuò Bella.
«No» disse Jacob «Non alzarti»
«Sto rispondendo alla tua domanda» rispose seccata.
Rosalie la aiutò ad alzarsi. La coperta cadde a terra ed Edward si lasciò cadere in avanti, sul divano, affondando il volto fra i cuscini.
Jacob strabuzzò gli occhi. Aveva notato l'ingrossamento innaturale della pancia e, soprattutto, la magrezza del resto del corpo. Bella si portò le mani alla pancia, in modo tenero e protettivo, come una futura madre che aspetta la nascita del suo piccolo.
Jacob non riusciva a crederci, non pensava che Bella potesse essere già così incinta. Dopotutto l'aveva vista appena un mese prima. Non riusciva ad accettarlo, non voleva neanche pensarci. Non voleva credere che il vampiro che tanto odiava avesse fatto certe cose con lei. Ma Bella era incinta, lo aveva capito. Era incinta e quella cosa che le cresceva dentro si stava nutrendo della sua forza vitale.
"È un mostro. Proprio come il padre" pensò Jacob "L'ho sempre saputo che l'avrebbe uccisa..."
Edward, appena ascoltò i pensieri di Jacob, sollevò la testa dai cuscini e si alzò in piedi. «Usciamo, Jacob» ringhiò.
Anche Jacob si alzò, guardandolo con aria da sfida. «D'accordo» acconsentì.
Emmett e Jasper affiancarono Edward.
Il licantropo guardò Esme ed Alice e decise di risparmiare anche loro.
Stupido. Se uccidi Jasper sarà come uccidere Alice, è come se uccidessi qualcuno che ha scatenato l'imprinting in lei...
"Se Emmett e Jasper non combatteranno, ucciderò solo Edward e, magari Rosalie"
E secondo te non difenderanno Edward? Ed Emmett non difenderà sua moglie?
Jacob evitò di rispondermi e si concentrò su di Edward.
«No» rantolò Bella, cercando di afferrare il braccio di Edward.
«Devo solo parlargli, Bella» disse Edward sottovoce. Le accarezzò la guancia. «Non stancarti. Riposati, per favore, fra qualche minuto sarò di ritorno»
«Fate i bravi» ordinò la ragazza «E poi tornate qui»
Edward e Jacob si diressero fuori.
Emmett e Jasper iniziarono a seguirlo. «Ehi, fermi» dissi bloccandogli la strada.
«Andiamo ad aiutare Edward, altro che stare fermi» disse Emmett.
«Non combatteranno» risposi.
Carlisle sospirò «Chiara, seguili» disse a voce troppo bassa per l'udito di Bella «Non mi fido né di uno né dell'altro»
Alzai le spalle e li seguì. Salì su di un albero, in modo da potermi sedere in un posto che non fosse l'erba bagnata dalla pioggia di qualche ora prima.
«Non sono ancora pronto per farmi uccidere da te, Jacob Black» disse Edward «Dovrai pazientare ancora un po'»
«La pazienza non è una mia specialità» rispose Jake tremando lievemente.
Dopo un attimo di silenzio Jacob parlò, aveva capito tutto. «La sta uccidendo, vero? Sta morendo»
«Colpa mia» disse Edward e crollò in ginocchio. Poggiò le mani a terra e tenne la testa rivolta verso il basso «Sì» gemette divorato dal dolore «Sì, la sta uccidendo»
Jacob era irritato dalla debolezza di Edward. Voleva combattere contro di lui, non ucciderlo così facilmente.
«Perché Carlisle non ha fatto niente?» chiese il licantropo «È un dottore, no? Perché non lo tira fuori?»
Edward alzò lo sguardo, guardando Jacob. «Non ce lo permette» disse.
Jacob dovette riflettere un attimo prima di afferrare il senso delle parole di Edward.
«La conosci bene» sussurrò Edward «Tu la capisci al volo... io no. Non abbastanza, almeno. Durante tutto il viaggio di ritorno verso casa non ne ha fatto parola. Pensavo fosse spaventata, com'era logico. Credevo ce l'avesse con me per averla cacciata in questa situazione. Per aver messo a repentaglio la sua vita, ancora una volta. Non potevo pensare cosa stesse pensando davvero, cosa stesse decidendo. L'ho capito solo quando i miei ci sono venuti a prendere all'aeroporto e lei si è precipitata fra le braccia di Rosalie. Di Rosalie! E allora ho sentito cosa stava pensando Rosalie. In quel momento tutto è diventato chiaro. Tu, invece, ci metti un secondo a capirla...» concluse con un sospiro che era per metà un gemito.
«Facciamo un passo indietro, non ve lo permette» disse Jacob acido «Ti sei accorto che ha la stessa forza di una qualsiasi ragazza di cinquanta chili? Quanto siete stupidi voi vampiri? Bloccatela e imbottitela di medicine, no?»
«Volevo... Carlisle avrebbe...»
"E allora perché? Un eccessivo senso dell'onore?" Pensò Jacob.
«No, l'onore non c'entra. La sua guardia del corpo ha complicato le cose»
Jake si chiese cosa ci guadagnava Rosalie. Voleva forse far morire Bella in modo atroce?
«Forse» disse Edward «Ma Rosalie non la pensa esattamente in questo modo»
«Allora per prima cosa liberati della bionda. Quelli della tua specie si possono ricomporre, no? Falla a pezzi e intanto prenditi cura di Bella»
«Emmett ed Esme stanno dalla sua parte. Emmett non ce lo permetterebbe mai... e con Esme contro, neanche Carlisle ci aiuterebbe»
«Avresti dovuto lasciare Bella a me»
Ma bravo, Jacob, affonda pure il coltello nella piaga... pensai irritata.
«Sì» rispose Edward.
Jacob pensò che forse era meglio se avesse acconsentito a lasciarla a lui prima di metterla incinta di un mostro succhiavita.
«Non lo sapevamo» disse Edward «Non potevamo immaginarlo. Non era mai successa prima una cosa come quella fra me e Bella. Non potevamo sapere che un'umana fosse in grado di concepire un figlio con uno di noi»
«E che allo stesso tempo l'umana si sarebbe ridotta uno straccio?»
«Già. Esistono i sadici, gli Incubi, i Succubi. Ma per loro la seduzione non è che un preludio al banchetto. Nessuno sopravvive» scosse la testa, disgustato all'idea.
«Non sapevo ci fosse un nome speciale per definirvi»
«Nemmeno tu, Jacob Black, puoi odiarmi quanto odio me stesso»
"Sbagliato" pensò lui, troppo arrabbiato per parlare.
«Uccidendomi non la salverai» aggiunse Edward pacato.
«Quindi?»
«Jacob, devi farmi un favore»
«Neanche morto, parassita
«Per lei»
«Ho fatto il possibile per tenerla lontana da te. Ho fatto di tutto. Ormai è troppo tardi»
«La conosci, Jacob, comunichi con lei in un modo che io nemmeno capisco. Sei parte di lei e lei è parte di te. A me non darà ascolto, perché crede che io la sottovaluti pensa di essere abbastanza forte per...» si bloccò «A te potrebbe dar retta»
«Perché mai?» chiese Jacob, chiedendosi anche se i vampiri potessero impazzire.
«Forse» rispose Edward al suo pensiero «Non lo so. Sembrerebbe di sì» scosse la testa «Davanti a lei devo fingere e nasconderglielo, perché lo stress la fa peggiorare. Non può sobbarcarsi anche questo. Devo tenere un certo contegno, non posso renderle la vita più difficile. Ma ora non importa, a te deve dare ascolto!»
«Non posso dirle niente di più di quello che ha già sentito da te. Cosa vuoi che faccia? Devo dirle che è un stupida? Probabilmente lo sa già. O che sta per morire? Penso che sappia anche questo»
«Puoi offrirle tutto ciò che vuole. L'unica cosa che conta è che sopravviva» disse alzandosi da terra, improvvisamente determinato «Se ciò che vuole è un figlio lo avrà. Può averne mezza dozzina. Tutti quelli che desidera» fece una breve pausa «Può avere anche dei cuccioli, se serve»
Io opto per comprarle un cavallo che poi mi tengo io. Dissi ad Edward, tanto sapevano entrambi che li stavo ascoltando.
Jacob spalancò la bocca, afferrando ciò che Edward voleva dire.
«Ma così non può sopravvivere!» continuò Edward «Non con una cosa che le succhia la vita mentre io resto impotente e non posso fare altro che vederla peggiorare, deperire e soffrire! Devi farla ragionare, Jacob. A me non da più ascolto. Rosalie non la lascia un attimo e non fa che aumentare questa follia. Non fa che incoraggiarla. La protegge. Anzi, no, protegge lui. A lei non importa niente della vita di Bella.
Jacob era confuso, non credeva che Edward gli avesse seriamente chiesto di convincere Bella ad abortire e, di avere un figlio con lui, il più acerrimo nemico di Edward.
«Qualsiasi cosa, purché viva» disse il vampiro rassegnato.
«È la cosa più assurda che tu abbia mai detto»
«Ti vuole bene»
«Non abbastanza»
«È pronta a morire pur di avere un figlio. Potrebbe accettare un compromesso meno estremo»
«Allora non la conosci proprio!»
«Lo so, lo so. Bisognerà fare opera di convincimento. Per questo ho bisogno di te. Tu sai come pensa. Puoi farla ragionare»
Jacob era sia schifato dall'idea ma anche tentato di accettare. Dopo qualche riflessione disse: «Io devo far ragionare Bella? In che universo vivi?»
«Almeno provaci»
Jacob scosse la testa. «Come ti è venuta in mente quest'idea da psicopatico? Ci pensi su o le inventi al momento?»
«Da quando ho capito cosa stava architettando, che sarebbe stata disposta a morire, non penso ad altro se non al modo di salvarla. Ma non sapevo come contattarti, certo potevo usare Chiara, ma preferivo parlarti di persona. Ero certo che se ti avessi chiamato non mi avresti risposto. Sarei venuto presto a cercarti, se oggi tu non fossi arrivato. Non è facile lasciarla anche solo per qualche minuto. Le sue condizioni... cambiano velocemente. La cosa cresce... in fretta. Non posso stare lontano da lei»
«Che cosa è?»
«Non ne abbiamo la più pallida idea. Qualunque cosa sia, è già più forte di lei. Aiutami a fermarla» mormorò «Aiutami ad impedire che succeda»
«Come? Offrendomi in qualità di stallone? Tu non stai bene. Non accetterà mai»
«Provaci. Non abbiamo niente da perdere. Che male può fare?»
"Farà male a me. Ho già subito troppi rifiuti da Bella" pensò Jacob.
«Un po' di dolore per salvarla è un prezzo tanto alto?» chiese Edward.
«Ma non funzionerà»
«Forse no. Ma magari la confonderà, la farà vacillare. Non ho bisogno di altro. Mi basta un attimo di dubbio»
«E poi? Le toglierai la terra da sotto i piedi? Le dirai: "scherzavo, Bella"?»
«Se vuole un bambino lo avrà. Non mi tirerò indietro»
Jacob pensò che sarebbe stato meglio uccidere subito Edward.
«No» bisbigliò il vampiro «Non ancora. La distruggerebbe, lo sai. Non avere fretta. Se non ti darà ascolto ne avrai l'occasione. Nel momento esatto in cui il cuore di Bella cesserà di battere, sarò io ad implorarti di uccidermi»
«Non dovrai implorare a lungo»
Edward sorrise, ma traspariva ancora il tormento per la salute di Bella «Non sai quanto ci conto»
«Allora affare fatto»
Edward annuì e gli offrì la mano.
«Affare fatto» ribadì Jacob, stringendo la mano del vampiro.

«Ma siete impazziti?!» dissi camminando sul ramo sopra alle loro teste.
Il ramo si inclinò lievemente, ma era abbastanza elastico e resistente per non rompersi.
Saltai a terra, atterrando in piedi.
«Qui nessuno ucciderà nessun altro» dissi seria.
«È la mia vita, scelgo io se vivere o morire» disse Edward.
«Ecco, non fare la guastafeste» disse Jacob.
«Tu» dissi guardando Edward «Non sei un dio, quindi non decidi niente e tu» dissi guardando Jacob «Non sei il suo avvocato, quindi sta zitto»
«Chiara, se Bella dovesse morire non riuscirei a sopportarlo. Se Jacob non mi uccidesse andrei dai Volturi»
«Sei veramente ottuso! Pensi già a cosa farai dopo invece che salvarla ora» dissi correndo via tremante e con gli occhi gialli.
Mi trasformai e andai verso il bosco, fermandomi vicino agli alberi. Non avevo voglia di correre, certo forse sarebbe stato meglio per sbollire la rabbia, ma tanto la tensione che si respirava in questo momento a casa non era il massimo per rimanere tranquilli.
Quella stupida di Bella non capiva che con il suo "sacrificio", oltre a morire e dare alla luce un mostro, avrebbe ucciso Edward e sgretolato la famiglia. Quanto avrei voluto staccare la testa a quell'umana quando faceva così!
Ringhiai e tirai una zampata ad una quercia, facendo volare in aria un bel pezzo di corteccia. Aggredì quel pezzo di legno, stritolandolo e distruggendolo con i denti forti ed affilati. Poi mi accucciai a terra, innervosita.

Non ci volle molto perché Edward mi raggiungesse.
Sparisci! Gli intimai.
«Senti, so che dovrei sperare che Bella si salvi, ma se Jacob non dovesse convincerla e lei dovesse seriamente partorire non ce la farà a salvarsi, anche se la trasformassi il veleno potrebbe non farcela e sappiamo tutti quanto lei possa essere ostinata con le sue idee»
Basterebbe solo convincere Emmett ed Esme che appoggiare Bella sia una pessima scelta. Poi Emmett bloccherà Rosalie e Carlisle farà l'operazione a Bella. Oppure tu, che sei laureato in medicina, potresti farlo.
«Quando mi sono laureato, circa sessant'anni fa, le donne non abortivano quindi non ho studiato come farlo e non potrei fare nulla a Bella»
Sai, esiste una cosa chiamata Internet.
«E secondo te sperimenterei su mia moglie un qualcosa trovato in Internet?!»
Allora prendi uno dei libri di Carlisle. Ne ha un sacco ma ci metterai pochissimo a cercare ciò che ti serve sull'indice che c'è all'inizio o alla fine...
Edward sospirò «Confido in Jacob»
Sai che Bella lo manderà a quel paese e sarà stata una mossa inutile.
«Lo so... spero solo che tentenni un attimo»
Ci sarebbe Rosalie ad incitarla a partorire quel... coso.
«Lo so...»
E allora perché dai false speranze a Jacob?
«Perché forse potremmo sbagliarci ed il tentativo di Jacob potrebbe avere successo»
Ma tu stai seriamente pensando a far sì che Bella abbia un figlio, o figlia, con Jacob?
Edward annuì «Se servirà a salvarla, sì»
Non è che in Brasile ti hanno fatto fumare qualcosa o che gli animali avessero sangue infetto?
«No, tranquilla. Sono serio e non ho assunto niente di allucenogeno»
Non è che siete andati al Maracanã a vedere una partita di calcio e ti sei preso una pallonata in testa? Non hai tutte le rotelle apposto.
Edward fece un sorriso, ma velato dall'angoscia per la situazione «No, siamo rimasti nell'Isola»
Dopo un attimo di silenzio Edward riprese a parlare «Beh, io torno dentro»
Annuì e rimasi sdragliata sull'erba umida a godermi un piccolo venticello che faceva muovere piano piano la mia pelliccia e l'erba, come delle piccole onde. Prima avanti e poi indietro.
Sospirai pesando che tra pochi giorni sarebbe riniziata la scuola e non sapevo assolutamente come avrei fatto ad andare a scuola e ad evitare le domande riguardanti la salute di Bella e soprattutto sul come facevo a non essere contagiata da quella presunta malattia se neanche Charlie poteva avvicinare la figlia.

I Cullen e i Quileutes 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora