Capitolo 16

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Alex
Mi parlava con una voce calda e aveva uno sguardo dolcissimo.

«Mi sento usata» mi confidai 
«Hey, sei bellissima» mi rispose

Anche lui lo era, aveva una carnagione scura, gli occhi grandi e neri, i capelli del mio stesso colore, la bocca carnosa, il naso ben delineato e aveva il mento scolpito come piace a me, aveva un fisico muscoloso, faceva sicuramente palestra o qualsiasi altro sport e aveva indosso una maglia nera.
Era molto bello, ma non più bello di Luca.

«Grazie» sussurrai mentre arrossii per il complimento
«Ora devo proprio andare» dissi continuando.
«Okay, ci rivedremo?» chiese toccandosi i capelli
«Certo» gli sorrisi.
Non so come, ne tanto meno chi mi diede la forza di tornare in quel corridoio, ricordo bene i momenti a scuola dopo quella sera, non riuscivo a camminare, come se sei macigni bloccassero le mie gambe, un dolore mi traeva ancora il ventre, ma il dolore era più mentale che fisico.
Le ragazze della vecchia scuola, mi guardavano, e guardavano lui come un mostro, tutto ciò che potesse rappresentare quel ragazzo racchiuso in una semplice parola: mostro.

Oggi per fortuna non c'era così tanta gente.
Camminavo quasi sola.

Nell'ora di matematica, qualcosa colpi la mia attenzione, una ragazza con gli occhiali accanto a me allungò il braccio per darmi un bigliettino.
Era da parte di Miriam ma io non risposi, erano biglietti del tipo 'perdonami' 'ti voglio bene veramente' stupidi e a cui credevo poco.
Lei aveva permesso di usarmi, lei avrebbe potuto evitare tutto ciò, avrebbe potuto evitarmi tutto questo.
Non sembrava così tanto diversa dalla mia vecchia migliore amica.
Entrambe codarde e senza il coraggio di parlare.
Ero così delusa, dalle ragazze, dal genere femminile, maschile, dell'umanità.
Seppure possano esserci battibecchi, siamo donne, dov'è la solidarietà femminile? se ne parla così tanto e ne vedo però così poca.

Forse sono esagerata ma non mi sono mai e dico mai sentita più usata di così, mi sono sentita una bambolina, una ragazza facile e di nessun valore.
Mi aveva illuso con le sue parole, con i suoi 'ti voglio bene smorfiosetta' con tutte le sue carezza e i suoi abbracci.
Invece no, era solo una scommessa, ma che stupida..come ho fatto a credergli? Insomma Alex, a chi puoi piacere?

«Milani é pregata di ripetere ciò che ho detto» disse la prof Bellucci.
«Ehm..» dissi timidamente
Tutti risero per l'imbarazzo

«Allora per le vacanze di Natale tu avrai un compito extra dove descrivi la città da dove vieni, okay?» disse con sorrisetto accattivante
«Okay» dissi annoiata
Lo odiavo però me lo ero meritata.

Suonò la campanella ed io non avevo più con chi stare e quindi decisi di far merenda da sola, in cortile.

Luca
Mi sento così cattivo, meschino, idiota, stronzo del cazzo e ipocrita, maschilista, non ho più parole per descrivermi.
Ho una rabbia dentro che non riesco a sprigionare, riuscivo a mala pena a parlare senza stringere i denti, mi tremavano le gambe e avevo tanta paura di perderla del tutto, sempre se non l'avevo già fatto, avevo voglia di urlare e tanta paura di non ritrovarla più tra le mie braccia.
Avrei tanto cancellato tutto ciò e ricominciare, avevo deciso di ricominciare da quella sera, quando nel mio letto eravamo abbracciati senza far nulla, ed eravamo felici.
Avevo tanta voglia di ricominciare con lei, solo io e lei senza nessun altro, senza alcuna scommessa.
L'avrei voluta al mio fianco, una che sappia fare a pugni e urlarti contro per poi darti tutto il suo affetto e fare l'amore con te.

La vidi fuori, in cortile da sola.
Mi avvicinai per parlargli, almeno un saluto, poi l'avrei lasciata andare

«Mi ascolti almeno?» dissi alzando il tono
«Non ho niente da ascoltare» rispose urlando
«Io invece ho tanto da dire» dissi abbassando i toni e con voce tremante, mentre i miei occhi si riempirono di lacrime.
Lei mi guardò ed era come se si stesse trattenendo anche lei.

«Lasciami in pace» disse scoppiando a piangere, per poi allontanarsi.

«Alex ascolta, sei molto in gamba, sei intelligente ed io ti adoro per questo, hai un carattere forte ed io ti voglio nella mia vita» dissi seguendola

«Alex mi ascolti?» dissi ripetutamente mentre camminavo a passo svelto verso di lei, poi la tirai per il braccio
«Ricominciamo..» sussurrai, lei si spostò ed andò via, lasciandomi in una bolla di silenzio.

Alex
Andai via ma lui mi segui, a quel punto misi le cuffie e alzai tutto il volume così da non sentire più nulla, lo sentii ancora camminare dietro di me ma ad un certo punto si fermò ed andò via.
Andai in bagno per aggiustarmi i capelli, e tanto per finire in bellezza, vidi l'ultima persona che volevo vedere.

«Ciao» disse lei
«Ciao»
«Ascolta, io non l'ho fatto per farti stare male ma solo per smascherarlo e per far vedere il mostro che é a tutta la scuola, perché ora basta, ha illuso fin troppe ragazze e credo che basti così»
«Hai ragione non so come ho fatto a credergli» le risposi

«Hey, lui non merita le tue lacrime, non voglio che tu pianga okay?» disse abbracciandomi

Wow, Cassy che mi abbraccia?
Forse anche su di lei ho sbagliato, ma non voglio fare come ho fatto con Luca, questa volta mi guardo le spalle.

«Così mi sono sentita io quella sera, capisci? Ti chiedo anche scusa per averti spinta in piscina»

Io mi limitai a guardarla, era falsa.

«Ma ci vieni sabato prossimo?» chiese
«Dove?»
«Ad una festa, si fa sempre prima che inizino le vacanze di Natale, è per salutarci tutti»
«Non so se ci vengo, anche perché non so con chi venire»
«Vieni con me» disse sorridendo

Kaila gli diede una gomitata e lei ribadì
«Ehm con noi» continuò

«Ci penserò» risposi.

Ci scambiammo i numeri e poi ognuno andò per la propria strada.
Luca sarebbe morto vedendo me e Cassy insieme, era la mia vendetta.

LUCA
Non facevo altro che pensare a lei e a quanto io abbia fatto schifo, ero al cellulare e fissavo il suo online, volevo tanto una risposta a ciò che gli avevo detto prima, ma una risposta neanche la meritavo.

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Cosa ne pensate di questo capitolo?
Mi farebbe piacere una vostra opinione
Me la lasciate una stellina per supporto?
Grazie mille al prossimo capitolo!

-Dream ❤️

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