Capitolo 94

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Luca
Sognai nuovamente quella brutta scena, quel brutto incidente.
Mi svegliai più perplesso delle altre volte, mi misi a riflettere mentre ero ancora nel letto con Alex.
Mi girai e la vidi coperta dalle lenzuola bianche ed i cuscini dietro di lei davano impressione di due ali.
Un ricordo però mi affiorò la mente, avevo sempre pensato che pian piano, ricordando la scena dopo settimane e mesi mi mancasse ancora qualcosa per completare il mio ricordo.
Quelle lenzuola sembravano un vestito bianco ed io mi ricordai di vedere accanto a me una ragazza con un vestito bianco.
Alex aveva sempre avuto un viso conosciuto e forse le nostre vite sono sempre state incrociate da esserci sempre stata nella mia mente?
Mi alzai ed iniziai a guardare fuori alla finestra, era tutto strano mi sentivo confusa.
Ricordai di una ragazza, che quella sera mi aveva salvato la vita dicendomi di andare piano, forse era il mio angelo custode?
Decisi di non pensarci più di tanto altrimenti avrei solo peggiorato la mia situazione facendomi domande di cui la risposta rimarrà per sempre sconosciuta.

Andai al piano di sotto.
«Mamma, dobbiamo organizzare il viaggio» urlai mentre scendevo le scale
«I biglietti sono per la prossima settimana, non ho voluto aspettare» dissi
«Okay, allora iniziamo a fare gli scatoloni ed inviamoli all'azienda, parlerò io con Andreas»
«Okay» risposi sorridendo e pieno di emozione

Iniziammo a mettere negli scatoloni le cose più piccole.
Eravamo così felici di andare via.
Scese anche la mia bellissima Alex che ci diede una mano.
«Sei felice?» sussurrai al suo orecchio.
«Si» rispose mostrandomi un sorriso a 32 denti.
Le diedi un leggero bacio sulla bocca, e poi le misi le mani fra i capelli.
Una carezza, una coccola ed erano già tutti gli scatoloni quasi pronti.
In una settimana, andammo a salutare i suoi genitori che fecero mille raccomandazioni.
Poi Matthew si trasferì a casa nostra per quel breve periodo di tempo.
«Sono così felice di rivederti Caterina» senti al telefono da Andreas.
Sorrisi a mia madre, ad Alex, un sorriso sincero.. di chi sapeva che stesse abbandonando tutto ciò che gli faceva male.
Andare via per me significa abbandonare il mio passato qui, significa Cassy, l'omicidio.. tutto qui, come quelle scatole che stavamo facendo per trasferirci, questa però si doveva buttare.
L'omicidio, che dire?.. un errore impagabile per me, che mi etichetterà a vita, la morte di una bambina.. il mio periodo di depressione dopo ciò.
Cassy? La ragazza che mi ha tenuto sotto minaccia per ben un anno, quando venne a conoscenza del mio omicidio ed io stavo per lasciarla.. lei mi minacciò dicendo di farmi sbattere in galera ed io volevo pagare per il mio errore ma non potevo.
Non potevo lasciare mia madre da sola con mio padre nei paraggi.. ed il mio fratellastro.
Non potevo, dovevo proteggerla, ma ci ha pensato Alex a dargli affetto e protezione anche per me.
La mia depressione, la mia testa piena di un senso di colpa enorme, di un errore che mai mi perdonerò.. Cassy mi intimoriva, mi faceva sentire male, mi venivano gli attacchi di panico quando era con me, era una strega che minacciava.
Provai a mettere fine a quella sofferenza che sembrava interminabile, il suicidio.
Ma mi ricordai che la vita era anche fatta di cose belle, non solo di minacce e sensi di colpa.
Così iniziai a farmi forza da solo, poggiando tutto su mia madre.
La mia vita ri-iniziò, forse non alla grande siccome c'erano ancora delle cose che mi tenevano a bada.
Decisi di tenere Cassy con me per sfizio personale.
Iniziai a fare il modello ma Cassy mi fece smettere e come al solito, con ciò si aggiunse anche una minaccia.
Smisi per Cassy, ma anche per mia madre che rimaneva sempre da sola a casa.
Invece con Alex, mia madre aveva con se una buona compagnia.

Alex
Il saluto a mia madre forse era stato il momento più doloroso per me, e come aver lasciato il nido, come se mi fossero spuntate le ali per volare dopo diciotto anni.
Mio padre piangeva, come poteva non farlo ?
«Mi ricordo quando ti ho accompagnata a scuola quest'anno, eri così bella» mi sorrise.
Io ricambiai il sorriso e subito nella mia testa ci fu un riepilogo di quella giornata.
Mia sorella Aurora invece, parlava del fatto che avessi lasciato prima io la casa di lei.
«Ci avrei scommesso con la perspicacia che hai piccola mia» sorrise.
«Fai la brava sorellina» mi baciò sulla fronte Giovanni.
«Ci vedremo per le feste» disse Luca.
E poi uscimmo, chiudemmo della porta che una volta era di casa mia.
Guardai per un attimo gli occhi di Luca lucidi, ed io scoppiai proprio a piangere.
Mi accarezzò prima la testa e poi mi strinse forte al suo petto.
«Stiamo crescendo, smorfiosetta» disse dandomi un bacio fra i capelli.
Lo stinsi piu forte e poi gli diedi un bacio intenso sulla bocca.

«Che tenera che sei» continuò per poi sorridermi.

Luca
Mancavano pochi giorni, ed eravamo così emozionati.
Marco e Miriam sarebbero dovuti partire il giorno dopo e vennero a cena da noi.
Conobbero Matthew, e iniziammo a buttare già giù delle idee.
«Vi rendete conto che in questa tavola ci sono i prossimi soci della Planet?»  chiesi emozionato
«Già» rispose Marco
Mentre Matthew si limito ad un sorriso.
«E le prossime, modelle?» dissi avvicinandomi ad Alex che si rivolse verso di me mostrando un sorriso.

BAD BETS: Cattive ScommesseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora