Capitolo 54

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Luca

«Mi spieghi perché ti ha messo le mani addosso?»
«È uno stronzo..» disse mentre il suo sguardo cambiò
«Ma cosa gli fatto arrivare al punto di picchiarti?!»
«Ho detto che non ne volevo più sapere di lui e che se voleva ritornare per me era per soldi e mi dato un pugno»
«Perché avrebbe dovuto stare con te per soldi?»
«Non posso dirtelo» (PS: C'è stata una modifica al discorso tra ALEX E DEREK - andate al capitolo precedente)
«Aspetto quando potrai dirmelo, d'accordo?»
«Si» esclamò
«Non mi piace litigare con te» dissi andando vicino al suo letto
«Non mi é mai piaciuto» dissi riferendomi a quel lungo periodo senza parlarci
Alex
Era strano rimanere lì, mi giravo e mi ri giravo.
Mi guardavo attorno, c'erano le pareti bianche e rimasi a fissare la play sul mobiletto di Luca.
Era una giornata di sole, i raggi cadevano sul nostro letto mentre Luca stava ancora dormendo.
Sentii, però, le sue mani su di me che mi stringevano verso il suo petto, eravamo troppo vicini e le sue mani stringevano troppo.
Con un veloce movimento tolsi le sue mani dal mio corpo
«Buongiorno» esclamò mentre si stiracchiava
«Buongiorno» dissi, mentre scendevo dal letto
«Dormito bene?»
«Sí, anche se faceva un po' freschetto»
«Strano, ti ho tenuta stretta a me tutta la notte»
Rimasi solo a guardalo e poi mi diressi in bagno
Mi guardai allo specchio e pensai «mi ha vista così?!» Anche se, non era la prima volta
«Premetto che sto provando ad andarci piano, ma lui..lui è perfetto e ci sto perdendo la testa»  dissi tra me e me dinanzi allo specchio

Luca
scesi le scale e decisi di fargli trovare la colazione, apparecchiai la tavola e misi 2 cornetti, cappuccino e dei succhi di frutta.
«Ehi, hai fame?»
«E se ti dicessi di no?» esclamò scendendo le scale
«Vengo lì,ti tiro per i capelli e poi ti costringo a mangiare.»
«Penso di già aver subito abbastanza violenze ieri»
«Ehi scherzavo»
«Lo so, anch'io» disse accennando un sorrisetto mentre si accomodava a tavola.
Aveva i capelli avvolti in una coda bella alta e indossava ancora la mia felpa.
La guardavo mentre mangiava,con gli occhi di una bambina, era la dolcezza.
«Vorrei farti conoscere mia madre» dissi mentre spalmavo la Nutella nel cornetto
«Perché?» disse lei spalancando gli occhi, quasi sorpresa.
«Non vuoi?»
«Si certo ma non capisco il bisogno»
«non c'è nessun bisogno infatti, voglio fartela conoscere, le piacerai tanto» dissi
Lei rimase in silenzio e continuammo a mangiare.

Domique
Ogni giorno in quella caserma quasi non ne potevo più.
«Domique vieni qui» esclamò Marley
«si?» dissi io alzando lo sguardo
«abbiamo perso i fogli che verbalizzavano l'accaduto, ne hai in casa?»
«no cazzo no, non credo! È passato un anno dove li prendo questi fogli! Ma in questi vostri computer non avete niente? Non ci sono ?! CHE LI AVETE A FARE»
«Daremo un'altra occhiata ma tu cerca anche a casa, torna domani» mi disse Marley per la trentesima volta.

Quando tornai a casa misi tutto sotto sopra ma nulla.

Cassy

Domique mi aveva abbandonata.
Presi i libri che aveva lasciato a casa mia prima dell'accaduto con l'intenzione di riportarglieli ma, dal libro di Chimica usci un foglio ed io mi affrettai a leggerlo.

BAD BETS: Cattive ScommesseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora