Un anno e otto mesi prima.
Alex
Ero davanti al mio specchio e sul mio orologio battevano appena le otto.
'Ho l'ansia' pensai.
'Ma sono così felice' dissi tra me e me mentre mostravo un sorriso allo specchio.Rimasi per un attimo ad osservarmi, avevo un abito, un abito che mi stava a pennello, l'avevo comprato apposta per quell'evento così importante per me.
L'evento di Natale.
Truccai i miei occhi con un leggero bianco e misi l'eye-liner, aggiunsi un po' di mascara e fard, era un evento importante ed io ero emozionantissima.
Andai in cucina e mi sedetti sul divano mentre aspettavo l'arrivo di Derek.
Derek però, come al solito tardò ad arrivare.
Uscii fuori e vidi la sua auto nera, mi avvicinai ed aprii lo sportello.
«Sei uno schianto» si complimentò.
«Grazie» risposi sorridendogli
Ero così felice di essere accompagnata da lui.
Era così dolce e così gentile con me.Arrivammo abbastanza presto, forse troppo siccome eravamo pochissime persone.
Iniziammo a ballare e lui mise le mani sui miei fianchi, mi diede un bacio tra i capelli, era così romantico.
Arrivò presto anche Ilenia ed il suo ragazzo che si unirono a noi, vidi Derek allontanarsi in modo sospettoso e aveva qualcosa nella giacca, si avvicinò ad un ragazzo dal ciuffo nero che non sembrava molto contento di vederlo.
Stavo per avvicinarmi quando venni tirata da Ilenia
«Guarda un po' chi c'è!» esclamò attirando la mia attenzione.
«Chi?» risposi
«Ele e Andrea, sono tornati insieme, che pena» continuò lei sparlando di una coppia di ex amici che si erano incornati a vicenda.
Guardai per un attimo la coppia e poi tornai su Derek che stava già tornando verso di me.
«Tesoro, ti va se stiamo un po' da soli?» mi sussurrò all'orecchio.
«Okay» risposi sorridendogli.Mi tesa la mano e ricambiò il sorriso, la discoteca stava iniziando ad affollarsi, guardai quel ragazzo dai capelli neri uscire via velocemente e quando tornai con lo sguardo su Derek vidi che stavamo andando verso il bagno.
«Dove andiamo?» chiesi impaurita
«Derek mi rispondi???» continuai mentre cercavo di fermarmi ma lui con le sue mani forti mi trascinava
Iniziai ad urlare, guardai nel suo sguardo un mostro, una persona mai conosciuta prima, era così insensibile e iniziò a toccarmi dove non doveva senza pietà.
«SMETTILA!» urlavo mentre cercavo di toglierlo da dosso.
«SMETTILA TI PREGO DEREK BASTA» urlavo ed urlavo ancora, ma nessuno mi sentiva.
«AIUTO, AIUTATEMI» urlai soffocatamente mentre lui mi metteva le mani davanti alla mia bocca.
Vidi il suo sguardo, freddo, impaziente, irremovibile nei miei confronti.
Come se ci fosse un muro di schifo davanti a me, un animale, un mostro, tutto tranne un uomo in se.
Mi tolse il vestito, mentre io cercavo di spingerlo via per scappare, ma lui mi teneva bloccata in bagno, fissa vicino al muro.
Piangevo, avevo paura, ero terrorizzata.. ero delusa, affranta, disturbata, infastidita.
Si sbottonò i pantaloni, mentre cercava di aprire le mie gambe che io forzavo a tener chiuse.
Mi diede dei calci, degli schiaffi e mi tirò persino i capelli dopo al mio gesto.
«SI FA CIÒ CHE DICO IO» mi urlò in faccia rosso dalla rabbia.
Abbassai lo sguardo sul suo aggeggio e subito chiusi gli occhi come gesto di schifo.
Mi prese per i capelli nuovamente e mi chiese con tono arrabbiato
«Che c'è? Non ti piace?» mi urlò per poi lasciarmi i capelli, mi apri di nuovo le gambe ed io non poté fare altro che piangere.
Sentii subito un dolore lancinante, avevo ancora gli occhi chiusi e non riuscivo a guardare quel mostro che stava abusando di me.
Piangevo, urlavo.. sentivo lui ansimare per essere dentro al mio corpo.
Sentivo ad ogni spinta sempre più dolore, sempre più fastidio.
«È la tua prima volta, sii?» chiese
Io aprii gli occhi e mi guardai le gambe sporche di sangue.
Alzai gli occhi al cielo ed iniziai a piangere a singhiozzi «Lasciami, lasciami» supplicavo, ma nulla.
«Ora fai così» mi disse mentre mi prendeva per i capelli.Ero inorridita, spaventata al massimo, mi veniva da vomitare e mi girava forte la testa.
Aprii di nuovo gli occhi e guardai lui, e poi il nulla.Era tutto bianco davanti ai miei occhi.
Solo dopo, quando mi trovai in un letto di ospedale compresi che quello svenimento fu il primo colpo dritto al mio cuore fragile ed indifeso.
Capii di essere stata distrutta e che quello fu il primo segno di instabilità.
Lo stupro è un omicidio psicologico.
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BAD BETS: Cattive Scommesse
RomanceLa storia d'amore più misteriosa di sempre, intinta nella complicità che avvolge i personaggi con le loro anime così compatibili. Piena di emozioni. La voglia di vivere di scappare lontano dalle voci, dal passato e dalla vergogna causato da...